CASERTA, ROMANO (FI): IL VINCITORE DELLE ELEZIONI E' DE FRANCISCIS
Data: Mercoledì, 14 giugno @ 19:33:19 CEST
Argomento: Politica




“Il risultato politico di Caserta ha decretato la sconfitta di due soggetti politici: il centrodestra da un lato, il centrosinistra dall’altro. Unico vincitore a mio modo di vedere è il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis che, usando le leve del potere che gestisce, ha indirizzato l’elettorato verso il candidato che egli sin dal primo momento aveva individuato quale potenziale vincitore: Nicodemo Petteruti.' Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Romano che ggiunge. 'De Franciscis, del resto, ha iniziato una campagna acquisti portando dalla propria parte soggetti che militavano, fino a poco tempo prima, nella coalizione a lui contrapposta. A Caserta, dunque, non ha vinto la politica. Ritengo che sia il centrosinistra quanto soprattutto il centrodestra debbano aprire una seria e forte riflessione per comprendere quali siano i mali e gli argomenti che la politica non ha saputo affrontare e cui non ha saputo dare risposte valide”. “Il centrodestra non poteva puntare su candidato migliore che ha profuso il massimo delle energie. E’ stato gran parte merito di Maddaloni se la Cdl ha raggiunto percentuali davvero alte. Credo piuttosto sia stato sbagliato il modo con cui si è giunti all’individuazione di Maddaloni candidato sindaco. Una nomination giunta in ritardo. Una pecca, questa, in cui il centrodestra cade spesso e che paga a caro prezzo. Quando si adottano criteri diversi e si individuano candidati nei tempi giusti, si vince. Basta fare l’esempio di Capua. Non intendo attribuirmi meriti particolari ma si deve dare atto che a Capua non solo la Cdl ha dimostrato grande capacità ma è anche l’unica amministrazione ad essere caratterizzata politicamente e dove Fi ha conseguito un notevole risultato. Scegliere un candidato per tempo da la possibilità di metabolizzare le eventuali aspettative create dai singoli rispetto all’investitura. Quindi più tempo dà la possibilità di trovare la giusta armonia”. “Non sento in alcun modo di poter condividere alcune affermazioni riportate dalla stampa e provenienti da esponenti della politica secondo cui la scelta di un candidato sindaco di estrazione politica sarebbe stata vincente. La politica è stata vicino a questo candidato. O meglio, parte della politica lo è stato. Per comprendere chi si è tirato fuori, basta sfogliare i quotidiani dei giorni scorsi e leggere alcune deduzioni o interventi di costoro. Chi si vuole porre come leader non lo fa mettendosi da parte durante la battaglia per poi venire fuori dopo puntando l’indice e contando gli errori commessi, dagli altri. I veri leader non si fanno mettere da parte da nessuno”. L’On. Paolo Romano dopo aver analizzato la questione Caserta, invoca una vera e propria chiamata alle armi rivolta ai militanti di Fi e si candida leader al congresso provinciale. “Il centrodestra è opposizione dappertutto. Da questo momento si vedrà il senso di appartenenza di ciascuno; si capirà chi realmente è legato al partito di Fi; chi avrà una certa visione della politica. Tutti siamo chiamati ad una opposizione forte al centrosinistra sia a livello provinciale quanto comunale. La mia è una vera e propria chiamata alle armi. Ma è anche l’ invocazione ad aprire una riflessione interna al nostro partito che deve passare attraverso la fase congressuale. Una riflessione nata già qualche mese fa e rappresentata da una serie di considerazioni di coloro che auspicavano una svolta nel partito. Posizione rispetto alla quale sono stati assunti impegni da parte degli organi nazionali del partito che ne condividevano le ragioni. Ragioni che oggi vanno portate nella fase congressuale che, rinviata per via di scadenze elettorali, oggi non ha motivo per non essere convocata. Non ho nessun problema a dichiarare che mi candiderò a coordinatore provinciale di Fi. Non so come andrà ma ho la certezza che qualsiasi sia il risultato da me conseguito avrò in ogni caso vinto con la vittoria del partito che verrà fuori con una organizzazione frutto di una dialettica e di un confronto serio”. (14 giugno 2006-19:30)





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