CASERTA, PROCESSO DON DIANA: DEPOSITATI ATTI A ROMA PER REVISIONE PROCESSO
Data: Sabato, 10 giugno @ 22:14:00 CEST
Argomento: Giudiziaria




La difesa di Mario Santoro, condannato all’ergastolo insieme a Francesco Piacenti, Nunzio De Falco, Giuseppe Della Medaglia e a Giuseppe Quadrano (pentito condannato a 14 anni) per l'omicidio del parroco di Casal di Principe, don Peppino Diana, ha depositato presso la Corte d’Appello di Roma la richiesta di revisione della sentenza di condanna. A sostegno della necessità di un nuovo processo, gli avvocati Vittorio Trupiano e Massimo Guadagni hanno depositato alcune sentenze di altri processi di camorra, verbali di udienza e gli atti relativi ad un processo penale celebratosi a Madrid nel 2004. Da queste risultanze processuali, Santoro, secondo i legali, in quanto affiliato al clan di Augusto La Torre, non avrebbe potuto partecipare ad omicidi non decisi dal capo clan, e, in particolare, all’epoca dell'omicidio di don Diana, avvenuto il 19 marzo 1994, era a Mondragone e, secondo un testimone collaboratore di giustizia ritenuto dagli inquirenti credibile, non ha partecipato a quell’omicidio anche se «sapeva tutto e ce lo veniva a riferire»; Giuseppe Valente, il pentito in questione, in più, davanti alla prima sezione della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, il 21 marzo di quest’anno ha anche detto che Santoro «quella mattina stava da noi». Inoltre, nel processo madrileno, un testimone riferisce che Piacenti, ritenuto dalla giustizia italiana il killer del parroco insieme a Mario Santoro, il giorno dell’omicidio era ad una festa a San Josè, in Spagna. Uno dei killer Francesco Piacenti, intanto, era stato estradato dalla Spagna esattamente un mese nonostante le proteste della difesa che aveva contestato la mancata scarcerazione del loro assistito a distanza di cinque settimane dalla scadenza dei termini di custodia cautelare. (da Il Mattino edizione Caserta del 10 giugno 2006)





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