SICCITA': A CASERTA SITUAZIONE PER IL MOMENTO NON GRAVE
Data: Martedì, 15 luglio @ 09:58:44 CEST Argomento: Ambiente
Al momento nessun problema per la
siccità in Campania ma ci potrebbero essere difficoltà per le
produzioni, in particolare di viti ed olio, se non piovesse nel
giro di quindici giorni: è quanto emerge dalla ricognizione di
Regione e organizzazioni agricole. Sono in calo i livelli dei
fiumi Calore e Sabato nel Sannio: qui i Riti Settennali di
Guardia Sanframondi - dal 16 al 24 agosto - saranno dedicati
alle preghiere contro siccità e carestie.
A Salerno, Avellino, Caserta e nel Napoletano la portata
delle sorgenti scongiura crisi immediate.
SANNIO: Inizia a dare qualche preoccupazione il livello delle
acque dei 2 fiumi a Benevento (il Sabato e Calore), calato
nell'ultimo periodo. Le organizzazioni agricole stanno avviando
un rilevamento dei danni alle principali culture della zona
(tabacco, olio, olive), per la verità provocati soprattutti da
alcuni nubifragi (come quello del 10 luglio scorso, che ha
colpito Benevento e il Medio Calore). "Nel Sannio non abbiamo
un sistema irriguo attrezzato, ad eccezione del Consorzio di
Bonifica della Valle Telesina, che però serve solo 5 comuni
della zona", spiega Aurelio Grasso, presidente provinciale
della Cia. Un grosso invaso è costituito dalla diga di
Campolattaro, che però non è ancora operativa.
Tra i riti propiziatori dei contadini del Sannio, ci sono
quelli di Guardia Sanframondi: sono i Riti Settennali, dedicati
alla Madonna dell'Assunta, che quest'anno (dopo 7 anni) si
rinnovano dal 16 al 24 agosto. Una festa di penitenza dove si
invoca anche protezione sul raccolto da siccità e carestia.
IRPINIA: Sembra essere lontana, per il momento, l'emergenza
idrica in Irpinia: le sorgenti "alte" del fiume Calore, che
l'anno scorso di questi tempi fecero registrare un notevole
abbassamento, garantiscono portate sufficienti almeno fino alle
prima metà di agosto. Se prima di questa data non dovessero
verificarsi precipitazioni, comincerebbero i problemi, fanno
sapere dal consorzio interprovinciale Alto Calore, che gestisce
4.500 chilometri di rete utilizzando 80 sorgenti e 100 pozzi che
immettono nelle tubature due mila litri di acqua al secondo.
Il consorzio, al quale aderiscono 129 comuni, trenta dei
quali in provincia di Benevento, al fine di incrementare il
risparmio del prezioso liquido, ha varato un piano di turnazione
che, nelle ore notturne, sospende l'erogazione ed ha invitato i
cittadini a evitare sprechi. Oltre alle sorgenti del Calore, il
consorzio viene alimentato anche da quelle di Cassano
(Avellino), da cui ricava 600 litri al secondo mentre i
rimanenti 2.700 sono destinati invece all'acquedotto pugliese
che riceve anche l'intera portata delle sorgenti di Caposele
mentre le sorgenti del Serinese sono destinate per gran parte ad
alimentare la città di Napoli.
SALERNO: Situazione sotto controllo nel Salernitano, dove non
si segnalano problemi riguardanti le forniture idriche. Gli
invasi, grazie alle piogge cadute abbondanti nell'inverno scorso
non hanno raggiunto i livelli di guardia. Quindi, per i prossimi
mesi l'erogazione idrica sarà regolare per tutti gli utenti
della provincia di Salerno.
La Coldiretti è intervenuta sulla situazione della Campania
dove i problemi legati alla siccità non sono ancora esplosi in
maniera virulenta, ma certamente l'allarme potrà scattare tra
qualche settimana se perdura questo stato di cose. "Appare
singolare - afferma Vito Amendolara, direttore della Coldiretti
Regionale - affrontare il problema in termini di priorità di
utilizzo dell'acqua per l'industria o per l'agricoltura. Sarebbe
come il gioco della torre, su cui mettere il papà e la mamma e
chiedere al bambino chi buttare giù. Non è una questione
dicotomica, va affrontata definendo a monte una riprogrammazione
dell'utilizzo delle risorse idriche".
Il che significa valutare la necessità di un piano per creare
riserve idriche che vada però di pari passo all'educazione
all'utilizzo intelligente delle risorse stesse. è un problema
di coscienza civica, una questione "culturale" .Non è
possibile più concepire che il 42% dell'acqua immessa in rete
idrica italiana, scompaia a causa dei tubi colabrodo. "Forse
non è azzardato affermare - ribadisce Amendolara - che questa
emergenza non è da considerare tra quelle cicliche; è palese
un fenomeno di tipo strutturale che porterà inevitabilmente
verso la desertificazione territoriale".
L'allarme comunque era già in atto da diverso tempo: durante
la conferenza mondiale sulla desertificazione, il ministero
dell'Ambiente, che presiede il comitato di lotta alla
desertificazione, ha dichiarato che circa il 27% del territorio
Italiano è minacciato in maniera grave, mentre il 69% è
esposto ad un rischio lieve-moderato.
"Non si vuole fare terrorismo - afferma Amendolara - ma il
problema non può essere risolto dichiarando il semplice stato
di calamità, ma affrontandolo alla radice". Per essere
operativi, una buona partita potremmo giocarla sui finanziamenti
comunitari, atteso che, nella fase di riprogrammazione delle
misure, si potrebbe ipotizzare l'utilizzo di una cospicua fetta
di risorse finanziarie per affrontare in maniera radicale e nei
tempi giusti, senza affanno, la nuova emergenza del III
millennio così come dichiarato da diversi scienziati di fama
mondiale. Basta con i proclami - conclude - si tratta di operare
concretamente in direzione di interventi ecosostenibili con
l'immediatezza che il caso richiede, e nessuno può chiamarsi
fuori da una responsabilità che investe l'intera collettività
italiana".
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