TUTTI SENZA CASCO PER RICORDARE ANDREA MORTO IN MOTO (SENZA CASCO)
Data: Giovedì, 01 giugno @ 08:21:06 CEST
Argomento: Cronaca




Caserta (di Franco Tontoli) - Via Vincenzo Gallicola, prolungamento di via Caduti sul Lavoro. Dall'altra parte dell'aiuola spartitraffico e dello scrosciare della fontana, corre la vita, l'esuberanza di atleti e l'aspirazione di molti di ogni età a mantenersi in forma. Da quest'altra parte, il muro di cinta dell'area militare è diventato il muro del pianto di Caserta. Da sabato scorso, al posto dove s'era schiantata una moto e s'era spezzata la vita di un giovanissimo, si accumulano fasci di fiori, il muro che già annotava caramellosi proclami d'amore tra giovanissimi è diventato una lunga lapide funeraria. E le iscrizioni a spray che continuano ad allungarsi, sono tutta una necrologia nell'accorato linguaggio dei giovanissimi. Lo saluta un « Ciao Andrea » secco e telegrafico e, di sopra, sul muro, c'è una frase a gessetto che a chi l'ha scritta forse ancora trema la mano: « L'ho visto poco prima ke cadesse e non dimenticherò il suo sorriso » . Andrea Alessandrini, aveva 19 anni festeggiati qualche settimana prima, il primo esame da sostenere alla facoltà di Economia Aziendale, un numero smisurato di amici, tanti quanti ne può vantare uno sempre incline al sorriso, al cameratismo, all' « ammuina » . Chi a Caserta non ricorda il bisnonno Divo, gestiva il Caffè Gorizia a un passo da piazza Dante, fi gura imponente, uguale a Jean Gabin. E chi non ricorda il nonno Italo, la bellissima nonna Annamaria e i nonni materni, Geppino Russo, subacqueo giramondo, titolare del ristorante Schwarze Katz, e la nonna Helga? Andrea aveva la passione delle motociclette e ne aveva una di cilindrata esagerata. Sabato scorso, poco prima delle 14, si infila rombando sulla fettuccia di via Gallicola, stradone ampio, sinuoso, da circuito. Lo stradone è libero, sul marciapiede di sinistra, al di là dello spartitraffico, studenti appena usciti dall'Istituto professionale di stato fanno da pubblico, la sgassata viene naturale, ciondola il casco al gomito di Andrea, romba il motore, l'infilata di tombini leggermente sottolivellati, un dosso e un avvallamento dell'asfalto fanno da sgambetto, un'entrata a gamba tesa. Schizza e s'impenna, la moto. Con un ruggito si schianta contro il muro carambolando, con quel casco non indossato, parecchi metri avanti. Andrea resta a terra e un lenzuolo lo coprirà dopo un po'. Portandosi dietro tutte le lacrime dei genitori Alessandro e Marina, della sorella Roberta, nonni e amici, che ancora ieri portavano fiori al « muro del pianto » di via Gallicola. Tanti arrivavano in motocicletta. Tantissimi senza casco. (1° giugno 2006-08:20)





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