LAVORO, SCANDALO TEXAS-FINMEK: FULCHIR NONINATO DA GOVERNO D'ALEMA
Data: Lunedì, 15 maggio @ 09:09:32 CEST
Argomento: Economia




“Probabilmente si farà un centro commerciale”. Con questa espressione vaga si conclude il servizio di RaiTre sulla vicenda dell’ex Texas di Aversa. La sinistra aversana (PdCI e Ds in primis), che aveva invitato ad assistere alla trasmissione Report, con tanto di manifesti che gridavano alla colata di cemento (loro se ne intendono), si è ritrovata con in mano un pugno di mosche. Spero non si vorranno aggrappare al poco professionale avverbio “probabilmente”. Il giornalista del servizio pubblico doveva attenersi ai fatti: le illazioni doveva lasciarle agli altri. E i fatti dicono – lo ha detto la conduttrice di Report, la Gabanelli - che il responsabile della crisi dell’ex Texas e della contestuale crisi occupazionale è il signor Carlo Fulchir, Presidente della Finmek, nominato nel 2000 dall’allora Presidente del Consiglio D’Alema come proprio consulente per l’innovazione tecnologica, dopo che lo stesso Fulchir aveva preso milioni di euro di soldi pubblici – anno 1998, Governo D’Alema - per risanare aziende che ha poi fatto fallire. Che boomerang per la sinistra aversana”. Lo afferma su www.mariniello.org il Dirigente Nazionale di Azione Giovani, il movimento giovanile di Alleanza Nazionale, Gianmario Mariniello. “Tornando alle “polemiche paesane”, devo dire che da settimane sto assistendo ad ipocrite sceneggiate sulla vicenda della licenza data dal Comune di Aversa ai proprietari dell'area ex Texas. Premetto che averla tenuta nascosta per mesi è stato errore imperdonabile, di forma e di sostanza: si è permesso in tal modo la fioritura di cattivi pensieri e di illazioni di ogni genere. Ma se guardiamo nel merito della licenza per costruire nell’area ex Texas una fabbrica di pelletteria, due sono le alternative: o licenza è legittima - e in caso di diniego, il Comune di Aversa, in caso di ricorso al TAR, avrebbe dovuto pagare il risarcimento del danno al richiedente e infine concedere la licenza - oppure la licenza è illegittima, e chi ha elementi per definirla tale, è invitato coram populo ad andare alla Procura della Repubblica. Tertium non datur”. “L’area dell’ex Texas è a destinazione industriale, ergo una fabbrica di pelletteria è coerente con tale destinazione. Chi oggi parla di cittadelle universitarie, o ciancia – ironizza Mariniello - di paradisi terrestri da realizzare in quell’area, doveva pensarci al momento dell’approvazione del Piano regolatore, non oggi. Quando si parla dell’area ex Texas si dimentica che quell’area è proprietà privata, non pubblica”. “Si agita lo spettro di un centro commerciale nell’area ex Texas: noi di Azione Giovani, che unici, a destra e sinistra, gridammo contro i centri commerciali medio-grandi, ai tempi della redazione del Piano Commercio – poi bocciato dalla Regione – non possiamo che essere contrari a tale evenienza. Ma per aversi un centro commerciale in quella zona, è necessario cambiare destinazione attraverso la revisione della pianificazione urbanistica, ergo è necessario un passaggio in Consiglio Comunale: quindi è scelta che passerà sotto gli occhi dell’opinione pubblica. Se invece, si cercheranno scappatoie legali di vario genere – come si vocifera - il Comune avrà certamente tutti gli strumenti per opporsi alla realizzazione del Centro Commerciale nell’area ex Texas. E poiché un centro commerciale non si realizza in un giorno, l’opinione pubblica, il Consiglio Comunale, la Giunta e il Sindaco avranno il diritto e il dovere di farsi sentire. Noi di Azione Giovani vigileremo. Per il bene di Aversa, come sempre”, conclude Mariniello. (15 maggio 2006-09:10)





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