GIUSTIZIA, S.MARIA C.V. (CASERTA) COME BOLOGNA: INTERVENTO DEPUTATI
Data: Martedì, 09 maggio @ 20:33:41 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia




"Bell'eredità di debiti e di sfascio quella che il governo Berlusconi lascia in ogni campo, compreso quello della Giustizia": lo afferma Dorina Bianchi, parlamentare dell' Ulivo, a proposito delle difficoltà denunciate dagli uffici giudiziari. "Se i magistrati sono costretti a comprare i codici a proprie spese e fare una semplice fotocopia diventa un' impresa, come denuncia la Procura di Bologna, i danni che ne derivano sono tutti per i cittadini - osserva Bianchi - . I 5000 processi in corso, dichiarano i magistrati, sono bloccati e la Procura non può far fronte nemmeno agli impegni già presi. Stessa situazione si registra presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che ha disposto il blocco di qualunque tipo di fornitura fino a che il Ministero non assegnerà nuovi fondi". "La priorità del prossimo governo di centro-sinistra sarà una politica più responsabile e più attenta ai reali bisogni del paese - conclude la parlamentare dell' Ulivo - per ridare dignità e capacità d' agire a tutti gli organi statali che svolgono funzioni fondamentali per i cittadini, sui quali comunque graverà l'onere di ripianare i danni causati dalla cattiva gestione degli ultimi cinque anni".
Il nuovo Governo deve affrontare subito i problemi immediati che riguardano il funzionamento degli uffici giudiziari e in modo progressivo e strutturale le risorse. E' quanto chiede Giuseppe Lumia, deputato dell' Ulivo ed ex-presidente della Commissione Antimafia, riferendosi alle difficoltà segnalate oggi dai tribunali di Bologna e di Santa Maria Capua Vetere a causa dei tagli drastici dei fondi. "La situazione di grave crisi per i Tribunali è diffusa in tutta Italia anche se colpisce in maniera più pesante quelli del sud - osserva Lumia -: il Governo uscente ha fatto una Finanziaria 2006 dissennata che ha tagliato risorse nel campo della giustizia e della sicurezza senza guardare alle conseguenze. Ora si rischia da un lato una carenza nelle indagini antimafia per le poche risorse dedicate alle forze dell' ordine specializzate in questo campo, dall'altro si mette a rischio il complesso delle attività dei Tribunali con ritardi per tutti i cittadini e rischi aggiuntivi per i magistrati che per il loro lavoro quotidiano hanno bisogno di particolari forme di sicurezza". Il governo di Romano Prodi, conclude, "dovrà mettere subito mano a questo problema: innanzitutto cercando una via rapida per i bisogni immediati e poi aumentando progressivamente in maniera strutturale le risorse dedicate a questi settori decisivi". (9 maggio 2006-20:30)





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