CASERTA, BENI CONFISCATI ALLA CAMORRA: PREVISTI STANZIAMENTI REGIONALI
Data: Mercoledì, 01 febbraio @ 14:34:46 CET
Argomento: Enti e Comuni




Sette immobili confiscati alla camorra e ristrutturati con i fondi della Regione Campania stanziati nel bilancio 2004. Per l'anno 2005 la Regione ha messo a disposizione altri 630mila euro che sono stati destinati a sette comuni che hanno presentato progetti per l'utilizzo dei beni sottratti alla malavita organizzata. E per il 2006 i fondi previsti nel bilancio di previsione sono stati confermati: il bando di partecipazione scadrà il prossimo 31 marzo. A tracciare un primo bilancio di quanto è stato fatto e a dire di quanto si farà fare in futuro è stato oggi, nel corso di una conferenza stampa, l'assessore alla Sicurezza della Città e ai Rapporti con le Autonomie ed i piccoli Comuni, Andrea Abbamonte. "Non bastano solo le fiaccolate - ha detto l'assessore - vanno colpite le tasche dei camorristi e vanno dati anche segnali precisi sul territorio". Per Abbamonte, insomma, è necessario utilizzare al meglio tutti i beni che grazie alle indagini della magistratura sono stati sottratti al clan in modo che possano rappresentare un vero e proprio monito per tutti. Ma molto spesso i Comuni, anche alla luce dei tagli che sono stati operati con le finanziare degli ultimi anni, ha spiegato ancora Abbamonte, non hanno la possibilità di provvedere alla ristrutturazione e all'adeguamento degli immobili e per questo motivo la regione ha deciso di venire incontro alle loro esigenze. Nel corso della conferenza sono intervenuti l'assessore alla Trasparenza del Comune di Napoli, Roberto De Masi; il sindaco di Casal di Principe, Francesco Goglia; il vicesindaco di Pomigliano d'Arco ed il comandante della polizia municipale della stessa città, Vincenzo Rea e Armando Giuntoli; il presidente del Consorzio Icaro, Gabriele Capitelli e don Tonino Palmese, delegato dell'associazione "Libera". Con i fondi dell'annualità 2004 (700mila euro) sono stati avviati interventi di ristrutturazione nei comuni di Napoli, Casal di Principe, Pomiglano d'Arco, Pignataro Maggiore, Angri, Sarno e Castel Volturno. Con i fondi dell'anno successivo si completeranno interventi per una spesa complessiva di 630mila euro nei comuni di Pignataro Maggiore, Sarno, Sant'Antimo, Mondragone, San Cipriano di Aversa, Eboli e Teano. E così quelle che fino a qualche anno fa erano le sfarzose abitazioni dei camorristi e dei loro familiari sono state trasformate in case famiglie, in centri per minori a rischio, in sedi per coop agricole (come è avvenuto a Pignataro Maggiore), centro servizi e ancora uffici per il comando della polizia municipale come, per esempio, è accaduto a Pomigliano d'Arco. Entro il prossimo 31 marzo i comuni potranno partecipare al bando per ottenere i fondi necessari alle opere che saranno ritenute più urgenti. Gli enti locali, come ha sottolineato l'assessore alla Trasparenza del Comune di Napoli, Roberto De Masi "gli enti locali svolgono un ruolo preciso che non si può sostituire al ruolo svolto dallo Stato. Per questo è necessaria sempre di più la collaborazione tra Comuni e Regione". Dopo la confisca, ha lasciato capire ancora De Masi, l'acquisizione deve avvenire in tempi più brevi ma anche rapida deve essere la procedura per la riqualificazione. Ipotesi da scongiurare è stato definito il progetto di legge in discussione in parlamento che prevede che gli stessi beni possano essere rivenduti: "Tornerebbero nelle mani della camorra", ha detto don Tonino Palmese. Il sacerdote, rappresentante di Libera, ha lanciato un appello alle associazioni di volontariato che potrebbero essere i destinati di questi beni: "Serve più concertazioni. Purtroppo - ha detto - si sentono troppi solisti ma pochi cori"(1° febbraio 2006-14:34)





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