CASERTA, ACMS: ORTA IN DEBITO DI 4 MILIARDI. MATCH SAGLIOCCO-BRANCACCIO
Data: Mercoledì, 11 gennaio @ 20:50:41 CET
Argomento: Enti e Comuni




"La lingua batte sempre dove il dente duole. Non lo smentisce il consigliere Brancaccio che, evidentemente messo in un cantuccio dalle forze politiche della sua stessa coalizione, non può che arrampicarsi sugli specchi, con quel che ne consegue". Così, il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Sagliocco commentando le dichiarazioni rilasciate alla Stampa dal consigliere regionale Ds Angelo Brancaccio sulla situazione debitoria del comune di Orta di Atella nei confronti del Consorzio Trasporti Provinciale di Caserta. "La vicenda della partecipazione del Comune di Orta di Atella al consorzio Trasporti, sulla quale lo invito serenamente ad informarsi bene, o, perché no, a leggermi - precisa Sagliocco - è oramai di dominio pubblico. In particolare è noto a tutti che il Comune è debitore dell'Acms-spa già Cptc di ben 1.838.574,96 di euro comprensivo di interessi calcolati sino al 31122001. Una cifra simile a quella dei debiti del consorzio Ce2, ben noto al collega diessino, che ammonta ad oltre un milione di euro. Brancaccio dovrebbe sapere anche, e mi meraviglio che lo ignori, che attualmente sono pendenti ben due appelli promossi dall'Acms contro altrettante sentenze di I grado favorevoli al Comune, sentenze motivate semplicemente dalla scarsa documentazione prodotta dal consorzio a dimostrazione del suo credito. Comprenderà bene il collega dei Ds che con gli appelli suddetti sono state forniti ulteriori nuovi atti ed elementi probatori a sostegno del credito rivendicato dal consorzio". Dopo aver elencato una ulteriore serie di cifre e dati, Sagliocco conclude: "Questi i fatti, documentati, nudi e crudi, checché qualcuno la pensi, o voglia strumentalmente farla pensare altrimenti. Quanto agli addebiti di natura politica ma non tanto del collega Brancaccio circa la mia presunta promozione di accordi trasversali tra sindaci di centrosinistra e centrodestra appaiono fin troppo evidenti le carenze istituzionali tra chi, per cultura politica, è abituato per bolscevismo congenito a chiudere il cerchio nelle rosse stanze dalla camera caritatis a differenza di chi come me considera la condivisione politica e istituzionale delle scelte strategiche prioritaria e assoluta. Il confronto di cui parla Brancaccio può proseguire dove vuole, sulla stampa se la stessa avrà voglia e possibilità di ospitarci, ma anche in altre sedi, non ultime, considerati i suoi toni, quella giudiziaria. Toni, tra l'altro, che appaiono non in linea con la scandalosa contraddizione che segna costantemente l'atteggiamento di Brancaccio laddove si pone a censore di un consorzio nel quale pure ha ricoperto un ruolo guida e di cui non fa più parte posto che ha evidentemente più conveniente costituire una società con altra società e con altri soci".(11 gennaio 2006-20:50)





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