LIBERATO ALI AGCA. IMPOSIMATO: 'LA SUA VITA E' IN PERICOLO'
Data: Domenica, 08 gennaio @ 22:02:40 CET
Argomento: Giudiziaria




Mehmet Ali Agca, sarà liberato nei prossimi giorni dal carcere speciale di Kartal, per un complesso calcolo tecnico giudiziario che prende anche in considerazione la sua buona condotta in carcere, ma che sarà completamente chiaro solo nei prossimi giorni, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza. Sulla decisione del tribunale turco si registra un commento del senatore di Maddaloni (Caserta) Ferdinando Imposimato, già giudice istruttore a Roma negli anni di piombo. "Ora la vita di Alì Agca è gravemente in pericolo": ha detto lanciando l' allarme Imposimato che nel corso della sua attività giudiziaria ha "incrociato" l' inchiesta sull' attentato a Giovanni Paolo II. "Sono convinto che la vita di Alì Agca, una volta in libertà, sarà in grave pericolo perché egli è depositario di molte verità sul complotto ordito contro Giovanni Paolo secondo e anche sul sequestro di Emanuela Orlandi, che è stato la continuazione del complotto contro il Papa". Imposimato ricorda di aver incontrato Agca non solo nel 1983 nell' ambito dell' istruttoria, della quale era titolare, per il progetto di attentato a Lech Walesa che era venuto a Roma per visitare il Papa nel gennaio del 1981, "ma anche nel 1997, quando Agca mi mandò a chiamare nel carcere di Ancona per spiegarmi le ragioni per cui aveva 'distrutto' il processo per l' attentato al Papa con dichiarazioni volutamente farneticanti". "Nel corso di quegli incontri e in una lettera che mi ha scritto e che ho consegnato all' autorità giudiziaria - racconta Imposimato - Agca raccontò al mio collega Ilario Martella e a me che era stato minacciato gravemente nel carcere di Rebibbia di rappresaglie durissime da parte di due giudici istruttori, che in realtà erano Stefan Marcov Petkov e Jordan Ormankov, il primo agente del Kgb, il secondo colonnello dei servizi segreti bulgari. I due - dice ancora Imposimato - incontrarono per ben cinque volte Alì Agca con il pretesto assurdo di contestargli un reato di diffamazione. In realtà - sottolinea - Petkov, approfittando dell' assenza momentanea del giudice Martella che si era allontanato con Ormankov per andare al bar del carcere, rivolse gravi minacce ad Alì Agca invitandolo a ritrattare tutte le sue accuse contro Omer Bagci e Ivanov Antonov, coinvolti nel progetto di attentato al Papa, e dicendogli che egli era un agente del Kgb e che era stato organizzato per la sua liberazione il sequestro di Emanuela Orlandì. 'Questa versione - prosegue l' ex magistrato - riferita nella lettera del 1997 da Alì Agca, è stata in parte confermata dal giudice Martella che si allontanò effettivamente assieme ad Ormankov lasciando da soli Agca e Petkov. A seguito di queste minacce Agca iniziò la sua messa in scena e 'distrusse' il processo con una serie di menzogne spudorate"(8 gennaio 2006-22:02)





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