CASERTA: MANDIAMO I SINDACALISTI A NEW YORK E VEDIAMO SE SCIOPERANO
Data: Mercoledì, 28 dicembre @ 17:03:57 CET
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Qualche giorno fa la sezione locale del sindacato TWU (Transport Workers Union) ha procolamato uno sciopero degli autoferrotranvieri della “Grande mela”, per ottenere aumenti dell’otto per cento e pensionamento a cinquant’anni. Lo sciopero, benché disapprovato dalla dirigenza nazionale del sindacato e da una forte minoranza dei lavoratori, iniziò all’alba di martedì venti dicembre: i picchetti avevano impedito ai lavoratori contrari allo sciopero di prendere servizio, per cui tutti i cittadini della metropoli statunitense rimasero a piedi. Dov’è la notizia? - chiederete voi, abituati a continue sospensioni del servizio pubblico per gli scioperi del personale addetto agli aerei, ai treni, agli autobus, ai filobus ed ai tram. Eccovela. Il giudice Jones, della Corte Suprema dello Stato di New York, ha applicato la legge Taylor del millenovecentosessantasette, che regola le relazioni di lavoro nel settore pubblico, vietando ogni sciopero. Egli ha comminato al sindacato un milione di dollari di multa per ogni giorno di sciopero ed ha convocato i promotori dello sciopero avanti a sé per la mattina di giovedì ventidue, non facendo mistero della sua intenzione di incarcerarli se lo sciopero illegale non fosse immediatamente cessato. Lo sciopero è stato sospeso e le corse sono ritornate regolari nella notte fra giovedì e venerdì. I trentatremila lavoratori hanno perso sei giornate di paga, poiché la legge Taylor prevede che se ne trattengano automaticamente due per ogni giorno di sciopero illegale. Le trattative sindacali sono iniziate soltanto “dopo” l’interruzione dello sciopero, condannato dall’opinione pubblica, ivi compresa quella di tendenza “liberal” (così si chiama la sinistra democratica negli Stati Uniti. Avete bisogno di commenti? Io non sono antiamericano e, quindi, mi sembra conforme a democrazia che gli interessi di sette milioni di pendolari siano preposti a quelli di trentatremila addetti ai trasporti. Ho sempre sostenuto, del resto, commentando le ben diverse vicende di casa nostra, che le strutture pubbliche esistono per servire gli utenti e non gli addetti. La giustizia americana riesce, nell’arco di due giorni, a far rispettare la legge. Ogni confronto con quanto accade in Italia non è per nulla casuale. Lo sciopero illegale degli autoferrotranvieri newyorchesi era, in ogni modo, uno sciopero economico e, quindi, correttamente motivato. Ancora una volta, il confronto non è casuale.
Pietro Lignola - Roma






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