S.MARIA C.V. (CASERTA), GIUSTIZIA: SPIRAGLIO PER STENOTIPIA, ALLARME AL CIVILE
Data: Sabato, 22 ottobre @ 03:57:52 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia




Corridoi angusti dove si riesce a malapena a muoversi, vie di fuga inesistenti e seri rischi di possibili crolli. La sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Francesco Cananzi torna a denunciare con forza l’assoluta inadeguatezza degli edifici destinati a sede del Tribunale Civile di via Santagata chiedendo «prove di carico» per verificare la capacità della struttura di sopportare il peso di armadi, macchinari e fascicoli processuali in grande quantità ai quali si aggiungono gli addetti ai lavori e utenti. Undici i destinatari della denuncia: il ministro alla Giustizia Roberto Castelli, il sottosegretario Pasquale Giuliano, il presidente della Corte di Appello Raffaele Numeroso, il procuratore Generale Vincenzo Galgano, il presidente del tribunale Carlo Alemi, il procuratore Mariano Maffei, il presidente dell’Ordine forense Elio Sticco, il prefetto di Caserta Carlo Schilardi ma anche il Governatore Antonio Bassolino, il sindaco Enzo Iodice e il presidente della Provincia Alessandro De Franciscis. Tutti nuovamente informati del pericolo denunciato lo scorso 4 luglio nel corso di un convegno sulla giustizia tenutosi al Teatro Garibaldi alla presenza delle stesse autorità. «L’Anm – è scritto nel documento-denuncia - ha già evidenziato in più occasioni l'insufficienza degli ambienti e degli spazi, che rende assai poco credibile l’esercizio della funzione di magistrato, come quella di avvocato, risultando mortificante sia per il personale amministrativo che per gli utenti del tribunale civile. Ciò a fronte del versamento di un canone di locazione che risulta essere assolutamente spropositato, nonché sproporzionato ed ingiustificato rispetto al risultato ottenuto». «Oggi ancor di più - prosegue la nota - diviene impellente denunciare la situazione in cui versa il Tribunale civile anche in relazione al profilo della sicurezza personale, al fine di garantire l'incolumità personale degli utenti e degli operatori. In particolare ragioni di significativa e seria preoccupazione derivano dalla circostanza che ogni settimana, nelle giornate di maggiore affluenza di avvocati e di pubblico, si riesce a mala pena a muoversi nei corridoi del Tribunale, per l'eccessiva presenza di utenti ed operatori, cosicché vi è anche da dubitare delle reali vie di fuga percorribili dall'utenza e dal personale in caso di urgente necessità. Senza dover ricorrere a conoscenza tecniche, è di tutta evidenza che una struttura destinata ad uso abitativo civile non può ritenersi adeguata ad accogliere e garantire - in sicurezza, le ben più numerose presenze che un pubblico ufficio richiama». I magistrati sammaritani chiedono che «quanto prima si provveda all'individuazione di una sede alternativa a quella in uso, non potendo attendersi l'edificazione della cosiddetta cittadella giudiziaria, che per quanto auspicata è comunque ancora lungi dal realizzarsi, nonostante le promesse e le attese». La questione tribunale civile sarà affrontata nell’assemblea che i magistrati hanno fissato per il prossimo 25 ottobre: all’ordine del giorno anche la mancanza dei fondi per la stenotipia che nei giorni scorsi ha fatto pensare ad un possibile blocco dei processi. A rassicurare i magistrati sammaritani il sottosegretario alla Giustizia Pasquale Giuliano (lui stesso magistrato in aspettativa dello stesso Palazzo di Giustizia) il quale, in una nota precisa che «anche con riguardo agli uffici giudiziari sammaritani, è stato coronato dal successo il mio impegno affinché la presidenza della Corte di Appello di Napoli e la Direzione generale delle ‘risorse materiali della Giustizia’ trovassero in tempi rapidi la strada per evitare il blocco dell’attività giurisdizionale». Nella rimodulazione dei fondi, infatti, a Santa Maria sono stati destinati 20 mila euro e la copertura del servizio di stenotipia fino alla fine dell’anno. Circostanze, riferisce l’onorevole Giuliano, che hanno portato a revocare il provvedimento del presidente vicario del tribunale Antonio Pallotta il quale nei giorni scorsi aveva disposto l’interruzione del servizio di stenotipia a partire dal 25 ottobre.(21 ottobre 2005-23:05)





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