S.MARIA C.V.(CASERTA), LAMBERTI ALLA SUN:'A VINCERE GARE LE SOLITE IMPRESE EDILI
Data: Mercoledì, 01 giugno @ 19:34:04 CEST
Argomento: Cronaca




“Durante la mia presidenza alla Provincia di Napoli ho avuto modo di notare che a vincere le gare indette dall’ente erano, a rotazione, quasi sempre le stesse cinque imprese edili di Casal di Principe, San Felice a Cancello e altri centri dell’agro aversano spesso amministrate a livello societario da ultra ottantenni nullatenenti. Mi premurai di segnalare per iscritto la circostanza alla magistratura ma non è mai successo nulla”. Lo ha affermato oggi Amato Lamberti, docente di sociologia dell’Univeristà Federico II ed ex presidente dell’Amministrazione Provinciale di Napoli, intervenendo al terzo degli incontri sulla legalità organizzati dal Sindacato degli studenti della Seconda Università di Napoli svoltosi nell’aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Al tavolo dei lavori, anche il sostituto procuratore nazionale antimafia Teresa Principato e Umberto Santino, responsabile del centro documentazione antimafia ‘Peppino Impastato’. Assente per impegni Tano Grasso (antiracket comune di Napoli) che pure figurava fra i relatori. Durante il suo intervento, Lamberti ha illustrato l’attuale scenario criminale della città di Napoli dove “c’è un poliziotto ogni cento abitanti. Un numero così alto – ha detto il docente – non esiste nemmeno a New York”. L’ex presidente della Provincia di Napoli, inoltre, soffermandosi sugli interessi della criminalità organizzata ha evidenziato “il numero impressionante di società immobiliari e finanziarie cresciuto nella città partenopea negli ultimi anni e l’aumento vertiginoso del costo degli appartamenti che in alcune zone di Napoli raggiungono anche i 12mila euro al metro quadrato”. “A Napoli non si spara più – ha detto infine Lamberti – perché ormai comanda un solo capo. Dopo gli omicidi, che sono il sintomo delle guerre fra clan, è arrivato l’assestamento”. Apprezzato dagli universitari presenti anche l’intervento del sostituto procuratore nazionale antimafia Teresa Principato: “Attraverso la tragica fine di Falcone e Borsellino si è avuta la possibilità di una via d’uscita dall’indifferenza – ha spiegato il magistrato – ma con le stragi neanche la mafia ha potuto negare la sua stessa esistenza. Principato ha toccato poi i temi della falsificazione storica dell’argomento mafia, della delegittimazione dei pentiti, della delegittimazione “meno strisciante ma più evidente” dei magistrati e delle recenti e “numerose leggi create ad-hoc come salvacondotto di qualcuno”. Tra il pubblico, anche il giornalista Marco Travaglio (giunto quasi al termine dell'incontro), che oggi a Caserta ha presentato l'ennesimo libro-attacco a Berlusconi, Dell'Utri, Andreotti etc. Più che un libro scritto, come si legge dalle recensioni, un collage di documenti e atti tra i quali alcuni già superati.





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