SPAZIO: AL CIRA DI CAPUA (CASERTA) CONCLUSA CONFERENZA SU 'SPAZIOPLANI'
Data: Lunedì, 16 maggio @ 20:39:45 CEST
Argomento: Scienza




Il programma per lo sviluppo del successore dello Shuttle realizzato dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA) è stato presentato alla comunità scientifica mondiale in occasione del convegno sui veicoli spaziali e sulle tecnologie ipersoniche. Oltre 200 ricercatori, studiosi e manager provenienti da 20 paesi si sono dati appuntamento per la prima volta in Italia, attratti dall'ambizioso progetto USV (Unmanned Space Vehicles). Il veicolo spaziale, in fase di assemblaggio negli impianti del CIRA - è scritto in una nota - ha destato grande interesse. E' l'unico progetto italiano ed europeo di lanciatore riutilizzabile ed è nato con il contributo di 10 aziende aerospaziali italiane. "E' il primo laboratorio volante di ricerca - afferma il presidente del CIRA, Sergio Vetrella - uno strumento di grandissima importanza che proietta l'Italia verso il futuro nel settore dei lanciatori". "Il volo di questo veicolo - prosegue Vetrella - consentirà una crescita di conoscenza assai significativa per le imprese che partecipano al programma. Noi come CIRA per il futuro guardiamo al volo ad altissima velocità, sia nell'atmosfera che nello spazio. Gli Stati Uniti - conclude il presidente del CIRA - hanno dato una spinta in avanti con l'X43A, veicolo spaziale sperimentale già in avanzata fase di sviluppo, ma noi siamo il secondo Paese al mondo in questo settore e stiamo lavorando su un progetto davvero unico che fornirà alle imprese nazionali ed europee la capacità per decidere se si vorrà concorrere alla realizzazione del vettore destinato a sostituire lo shuttle il cui 'pensionamento' è previsto per il 2010". Intanto dai primi lavori del convegno, che si concluderà il 20 maggio, emerge l'urgenza di raccogliere dati di volo per lo sviluppo del successore dello Shuttle. L'ESA (Agenzia Spaziale Europea) punta sull'ISV (Veicolo Sperimentale Intermedio) la cui realizzazione è prevista entro il 2010. Si tratta di una capsula avanzata, per il volo suborbitale e per il rientro. Insomma, una filosofia orientata su un prodotto finale. "Il CIRA, invece - afferma Gennaro Russo, Responsabile dei Programmi Spaziali del Centro, crede e mira allo sviluppo di tecnologie a largo spettro destinate ai lanciatori riutilizzabili"





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