PROVINCIALI, 2005. COSENTINO IN RAI, 'CREEREMO UN BRAND PROVINCIA DI CASERTA'
Data: Mercoledì, 16 marzo @ 16:35:36 CET
Argomento: Politica




E’ approdato in tv il duello tra i candidati alla Presidenza della Provincia di Caserta. Nel corso della tribuna elettorale di Rai 3 Campania, incalzato dal conduttore, Nicola Cosentino ha innanzitutto spiegato le ragioni della propria candidatura “che si pone” – ha detto “sulla scia dell’ottimo lavoro svolto dal presidente uscente Riccardo Ventre”. “Le mie radici – ha proseguito Cosentino - sono profondamente inscritte nella nostra terra, che vorrei poter contribuire a sviluppare in maniera conforme alle sue enormi potenzialità, intercettando le necessità della gente. Faccio il parlamentare da tanti anni, vivo l’ambiente politico di Montecitorio ma la sera torno pur sempre a casa mia. Cioè nella mia Terra di Lavoro. E mi accorgo che si può e si deve fare tanto per il suo riscatto socio-economico. Mi impegno allora a scegliere una posizione più difficile, di amministratore, per una posizione comoda, quella del parlamentare”. Chiamato a rispondere su come intende valorizzare l’Ente Provincia, Cosentino ha replicato: “Immagino una Provincia moderna, funzionale, attraente, dove vivere sia una scelta e non una necessità. Vorrei che in Campania, e nel Paese, si parlasse del nostro territorio con una punta di ammirazione e di invidia. Immagino un Ente che sappia interfacciarsi in maniera sinergica con gli enti locali, soprattutto. Immagino un Ente che stia molto più vicino al loro, per sviluppare una politica dal basso: questo sarà il valore aggiunto della nuova Provincia di Caserta che ho in mente di amministrare”. Il confronto si è via via sviluppato sui punti salienti del programma elettorale. “Cominciamo con il dire che la provincia di Caserta segna un deficit infrastrutturale a causa della visione napolicentrica della Regione Campania, governata negli ultimi dieci anni dal centrosinistra, che di fatto ha assegnato un ruolo di sudditanza alla Provincia di Caserta. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti – ha proseguito Cosentino - l’Aeroporto di Grazzanise è ancora fermo al palo, così come il nodo interportuale di Maddaloni-Marcianise. Per non parlare dei 42 km di costa, da Licola al Garigliano, privi di portualità. Eppure, i fondi della Regione hanno finanziato il porto di Sorrento e rilanciato l’interporto nel Salernitano, privilegiando di fatto amministrazioni di centrosinistra”. Un tema che ha trovato d’accordo, per sua stessa ammissione, anche il competitor di centrosinistra. Dopo l’affondo al napolicentrismo di Bassolino, Cosentino ha ribadito la volontà di presentare non tanto un programma amministrativo quanto “un progetto politico che da un lato miri a salvaguardare i livelli occupazionali e dall’altro realizzi uno sviluppo legato alla valorizzazione del risorse presenti sul territorio”. Per Cosentino la coalizione di centrodestra avrà anche stavolta i numeri per battere le sinistre: “L’urna ci premierà – ha spiegato ai telespettatori – perché ci siamo sempre opposti ad una visione napolicentrica, perché l’identità del popolo di Terra di Lavoro non riconosce ruoli di sudditanza. Quella di Bassolino - ha detto, riferendosi all’emergenza ambientale sul territorio – è la delocalizzazione delle contraddizioni. Il centrosinistra può solo celebrare l’emergenza rifiuti, l’emergenza cave, l’emergenza delle acque da bonificare: emergenze che hanno un unico comun denominatore, il governo regionale del centrosinistra”. Sul tema rifiuti, Cosentino, rivendicando la primogenitura della cosiddetta provincializzazione del sistema, ha ribadito la necessità di passare “da una gestione straordinaria ad una ordinaria”, evidenziando altresì “il potenziamento della raccolta differenziata e la scissione del contratto con FIBE, che di fatto ha portato alle stelle il costo di gestione dei rifiuti”. Plaudendo al governo nazionale ed in particolare al Ministro Alemanno, per il decreto legge sulla tutela dei prodotti bufalini campani, Cosentino ha infine espresso in poche parole la sua priorità: creare un Brand Provincia di Caserta da esportare ovunque, attingendo alle risorse naturale, storiche e artistiche del territorio, trasformando Terra di Lavoro in un immenso attrattore turistico. Un programma che il suo stesso avversario ha dichiarato di “condividere e voler sottoscrivere”.





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