CASERTA, REGIONALI 2005: LE PRIORITA' DEL PROGRAMMA DELL'AVVOCATO STELLATO
Data: Sabato, 26 febbraio @ 14:51:30 CET
Argomento: Politica




Una cultura in senso lato che riscopri e valorizzi adeguatamente anche il patrimonio enogastronomico della nostra provincia e un turismo non più “guardi e fuggi” come avviene oggi solo per la reggia vanvitelliana ma che sia inserito in un circuito nazionale e internazionale con nuove strutture alberghiere e agevolazioni per i giovani visitatori e le scolaresche. Sono queste due delle priorità del programma elettorale dell’avvocato Giuseppe Stellato candidato alla Regione per la Margherita. Ad esse va aggiunta una agricoltura, di competenza per l’appunto regionale, che deve essere intesa come ambientalmente sostenibile e in grado di sviluppare un mercato fiorente e nuove prospettive occupazionali. Avvocato Stellato, immaginiamo che lei sia stato già eletto deputato regionale, mi indichi alcuni interventi che potrebbe promuovere a vantaggio dell’economia casertana? «Le priorità a cui mettere mano sarebbero diverse. Comunque, credo proprio che uno degli aspetti che necessita una maggiore analisi e una incentivazione riguardi la cultura della nostra Terra di Lavoro. Una cultura non intesa in senso stretto, ma che comprenda la valorizzazione anche dei nostri prodotti enogastronomici per cui molto è stato fatto e molto si può fare ancora. Le faccio un esempio: il modello toscano, quello della caratterizzazione di intere aree con uno o più prodotti caratteristici, è esportabile anche da noi? Credo di sì. E mi riferisco a delle mini holding familiari in grado di gestire tutte le fasi inerenti la lavorazione e la produzione del prodotto. E, successivamente, anche di promuoverlo nei mercati nazionali e della Comunità europea. Penso, ad esempio, ai vini locali, alle pesche , ai pomodori… In un binomio, indissolubile, tra cultura dei territori e delle comunità, e rilancio del sistema agricolo campano». Sfogliando il suo programma elettorale si nota un interesse diffuso per il turismo della provincia di Caserta. Può essere, a suo avviso, questo settore il futuro di Terra di Lavoro? «Senz’altro ma, almeno finora, il filone turistico è stato sfruttato solo per una piccola percentuale del suo alto potenziale. Purtroppo assistiamo da anni a un turismo di massa rivolto, quasi esclusivamente, alla regia di Caserta e a poche altre realtà limitrofe. Si tratta di un turismo occasionale che incide ben poco sull’indotto economico provinciale. Io dico che queste migliaia di visitatori fanno bene, ci mancherebbe altro, a visitare la Reggia. Ma bisognerebbe creare delle strutture alberghiere e di altro terziario in grado di calamitare sul nostro territorio presenze più stabili. Penso a un ticket completo, per la durata come minimo di tre giorni, con cui accedere anche ai Castelli ducali, all’Anfiteatro campano, al Mitreo, alla Capua antica, a Casertavecchia, al Museo dei gladiatori, al Museo campano. Mi fermo qui perché l’elenco sarebbe lunghissimo. Insomma, disponiamo di un patrimonio artistico, culturale e architettonico con pochi uguali al mondo. Per non parlare del litorale dominio che, prima e poi, dovrà essere bonificato e rilanciato come immagine complessiva».





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