CASERTA, SEQUESTRO CASEIFICIO: INTERVENTO PRESIDENTE CONSORZIO MOZZARELLA
Data: Giovedì, 10 febbraio @ 13:15:04 CET
Argomento: Alimentare




In ordine al sequestro del Caseificio La Campagnola, eseguito a Villa di Briano il 9 febbraio dal Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Salerno, in collaborazione con i militari della Benemerita della Stazione di San Cipriano d’Aversa, il presidente del Consorzio Tutela Francesco Serra dichiara: ”Esprimo i miei personali complimenti e quelli del Consorzio a tutti gli uomini dell’Arma che hanno condotto l’operazione del 9 febbraio a Villa di Briano, e mi auguro che sia un primo concreto passo per attivare sul territorio tutti gli strumenti di controllo al fine di tutelare la denominazione di origine protetta della mozzarella di bufala campana.” Il titolare del caseificio si era inizialmente sottoposto alle procedure di certificazione del prodotto, ma poi non aveva più pagato le quote consortili, continuando però ad utilizzare il marchio DOP, che come si sa aiuta non poco nel tirare le vendite: ”Tale condotta - sottolinea Serra - è svolta oltre che in frode del consumatore, anche e soprattutto nei confronti di tutti i caseifici che regolarmente utilizzano il marchio DOP, sottoponendosi periodicamente alle ispezioni dell’ente di certificazione (Il CSQA di Thiene n.d.r.) e che per tanto sostengono un costo.” Ai controlli del CSQA - che certificano la mozzarella quale “di bufala campana DOP” - segue l’adesione al Consorzio, che si occupa prevalentemente dei controlli sulla commercializzazione del prodotto, oltre che della promozione e valorizzazione sui mercati, offrendo quindi un ampio ritorno economico in termini di avviamento commerciale all’imprenditore che utilizza il marchio. Sulla vicenda del sequestro desta meraviglia un particolare: il titolare de “La Campagnola”, pizzicato dal Nac, si sarebbe giustificato adducendo come troppo onerosa l’adesione definitiva al Consorzio Tutela quale consorziato, che a suo dire costerebbe 16mila euro l’anno: ”Tale cifra è totalmente destituita di fondamento – dichiara Vincenzo Oliviero – direttore del Consorzio Tutela – per un caseificio di quelle dimensioni produttive l’onere non è certo superiore ai 2000/3000 euro l’anno, cifra che il titolare del caseifico La Campagnola non aveva versato, venendo così escluso dal novero dei consorziati per morosità.” In ogni caso i costi di certificazione e di adesione al Consorzio, sono comunicati Ministero per le politiche Agricole e Forestali e sono consultabili dagli imprenditori caseari che ne facciano espressa e documentata richiesta.





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