CASERTA, MORI' NEL ROGO DEL MONTE BIANCO: ATTESA PER PROCESSO IN FRANCIA
Data: Sabato, 29 gennaio @ 22:50:24 CET
Argomento: Cittadini e Giustizia




Considerato il più grande (e costoso) evento giudiziario mai celebrato in Francia, il processo per il rogo del traforo del Monte Bianco - che il 24 marzo 1999 provocò 39 morti e danni per oltre 300 milioni di euro - inizierà lunedì prossimo, 31 gennaio a Bonneville (Francia). Sedici gli imputati per omicidio involontario semplice, tra cui 12 persone fisiche e 4 persone giuridiche, mentre le parti civili costituite sono 228. A sostenere la pubblica accusa sarà il procuratore Vincent Le Pannerer, che ha avvicendato nel corso dell' inchiesta Bruno Charve (destinato ad altro incarico). I giudici (tre più un supplente, presidente Renaud Le Breton de Vanoise) dovranno accertare eventuali responsabilità riguardo: all' origine del rogo, divampato in mezzo alla galleria su un tir belga che trasportava farina e margarina; alla gestione delle operazioni di soccorso e di sgombero del tunnel e allo stato delle dotazioni di sicurezza del traforo. Tra gli imputati ci sono Gilbert Degrave, l' autista del camion belga (un Volvo Fh12); il presidente della società francese di gestione del tunnel (Atmb), Remy Chardon; il direttore di esercizio della società italiana di gestione (Sitmb), Michele Tropiano; il sindaco di Chamonix, Michel Charlet; Chantal Lecomte, funzionario della divisione strade del Ministero francese dei Trasporti; le società Sitmb, Atmb e Sgtmb (che forniva il personale impiegato nel tunnel sul versante francese) e alcuni loro dipendenti; la Volvo, casa automobilistica produttrice del tir incendiatosi. Inoltre, le parti civili hanno citato direttamente Charles Salzmann, ex presidente Atmb, e Jean Claude Gaime, responsabile della sicurezza nell' Alta Savoia. In particolare le due società di gestione del traforo sono accusate di aver investito pochissimo nella sicurezza, a partire dall' inaugurazione della struttura il 19 luglio 1965, di fronte ad introiti considerevoli. Accuse basate su consulenze contabili e che sono contestate da entrambe le società. Secondo alcuni periti, la causa scatenante del rogo, scoppiato alle 10,56, è stato un mozzicone di sigaretta, gettato dal finestrino dall' autista del tir, finito nel tubo di aspirazione dell' aria del tir e da lì nel filtro, che ha provocato una fuoriuscita di olio sulla turbina e la conseguente fiammata. Ma su questo punto si annuncia battaglia tra tecnici ed esperti. L' imponenza del procedimento penale è confermata dai numeri: quattro anni e sette mesi di indagini, 1.500 verbali, 1.500 fotografie, centinaia di audizioni, 29 rogatorie (in Belgio, Svizzera, Italia e Svezia), 55 perizie e altrettanti consulenti. L' intero fascicolo è raccolto in 80 faldoni e 23 cd-rom. Il costo dell' istruttoria è stato di tre milioni e 77.907 euro. Il processo sarà celebrato all' Agorà di Bonneville, un auditorium appena ricostruito, singolare coincidenza, dopo un incendio. Il Ministero francese della Giustizia lo ha affittato per tre mesi al prezzo di 5.900 euro al mese. La sala d' udienza ha 425 posti a sedere. Sono stati allestiti tre ingressi, un' infermeria con l' apporto di psicologi, un posto di polizia, parcheggi speciali, sale stampa, sale per le parti civili, sale per gli imputati, sale per gli avvocati. Le immagini del processo saranno trasmesse su maxi schermi in varie sale dell' auditorium grazie a una regia posta nell' aula di udienza. E' prevista la traduzione simultanea in italiano, inglese e tedesco grazie ad un pool di 18 traduttori. In totale sono un centinaio le testate giornalistiche accreditate, provenienti da mezza Europa. Il costo del processo é stimato in un milione di euro. E mentre c' è ancora molta incertezza sull' esito del procedimento, è stato invece parzialmente risolto uno dei punti più delicati della vicenda: il risarcimento ai parenti delle vittime. L' adesione della Sitmb al 'Fondo di solidarieta'', con un versamento di 13,5 milioni di euro, ha permesso di superare l' impasse sui rimborsi a quasi sei anni dalla tragedia. Chi ha perso un genitore o un figlio riceverà fino a 122.000 euro (circa il 70% di quanto richiesto dall' Associazione dei parenti delle vittime), mentre il risarcimento minimo per i parenti più lontani è di 20.000 euro. Nel rogo erano morti 16 italiani. I loro nomi: Maurilio Bovard, di 46 anni, la moglie Nadia Pascal, di 43 anni, e la loro figlia Katia, di 20 anni, di Quart, Valter Pascal, 51 anni, di La Salle, Giuseppe D' Amelio, di 23 anni, originario di Genova e residente a Ginevra, Ambroise e Elda Galimberti, di 82 e 81 anni, da anni residenti in Francia, Luigi Fusco, di 26 anni, di Benevento, Ernesto Gastini, di 47 anni, di Ivrea (Torino), Gianluca Malabarba, di 37 anni, e Stefania Monselice, di 38 anni, di Bergamo, Pierlucio Tinazzi, di 36 anni, di Aosta, Giuseppe Vessella, di 51 anni, di Caserta, Franco Viscogliosi, di 61 anni, e Irma Di Piero, di 60 anni, di Isola del Liri (Frosinone).





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