CASERTA, CACCIA DI FRODO: LIPU E LAV ATTACCANO CHI DOVEVA CONTROLLARE
Data: Martedì, 25 gennaio @ 19:35:31 CET
Argomento: Ambiente




Sull'occupazione di suoli nel Casertano per la realizzazione di bunker illegale per la caccia, scoperti e sequestrati dai carabinieri del Noe nel corso di una vasta operazione conclusasi domenica mattina, Lipu e Lav chiedono che siano accertate le responsabilità di "coloro che non solo non hanno vigilato, ma che con le loro omissioni hanno favorito negli anni uno scempio simile". Secondo la Lipu e la Lav le indagini devono chiarire definitivamente "come siano stati possibili la devastazione del territorio, la trasformazione di un'area così vasta, la distruzione ambientale e il massacro della fauna selvatica, perpetrati sistematicamente, senza che nessuno intervenisse". "Lo sanno tutti che quei laghetti e i relativi bunker sono abusivi, perché non sono stati distrutti? Eppure stanno lì da decenni", si chiede Ennio Bonfanti, responsabile nazionale settore "fauna" della Lav. "Chiediamo che venga fatta chiarezza - aggiunge Giuliano Tallone, presidente Lipu - anche sulle eventuali responsabilità di chi doveva vigilare e attuare le norme così palesemente e ripetutamente violate". "E' un'operazione importantissima, che finalmente accoglie le denunce delle associazioni come la Lav e la Lipu - aggiunge Ennio Bonfanti della Lav -, che da sempre hanno denunciato lo sfruttamento criminale del territorio e il coinvolgimento della criminalità organizzata nella pratica del bracconaggio in quei territori". "C'é da augurarsi che questo sia solo il primo passo per un riscatto del territorio - afferma Elena D'Andrea, direttore generale Lipu - L'ipotesi di progetto avanzata dal Ministero dell'Ambiente per la riqualificazione ambientale di queste aree, con il fine di trasformarle in oasi naturalistiche come emblema di un uso sostenibile del territorio che possa anche favorire forme di occupazione dei giovani, è un'ipotesi che ci vede da sempre favorevoli". La Lipu e la Lav, infine, apprezzano l'impulso dato dal ministro Matteoli all'operazione "volo libero", e gli rivolgono un appello: fermare la proposta di legge che, si legge in una nota "prevede la depenalizzazione di quasi tutti i reati venatori (caccia nei Parchi e oasi, uccellagione, caccia a specie protette, caccia da autoveicoli, commercio di fauna protetta, ecc.), che contrasta in modo palese con il senso dell'operazione condotta a Caserta, e che rappresenta un gravissimo incentivo al dilagare del bracconaggio".





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