Un medico può essere assunto soltanto se dimostra la sua bravura " chirurgica" su di un vero e reale cadavere ma non su di un manichino.
E’ questo il succo di una recente sentenza del TAR Campania che ha accolto la tesi di un medico che aspirava ad occupare un posto di chirurgia toracica presso una ASL e che aveva dovuto sostenere una prova pratica, di chirurgia, addirittura su di un manichino ma non su di un vero cadavere. Era stato bocciato perché si adduceva, da parte della Commissione d’esame, che la prova non era riuscita. Ovviamente questo " chirurgo" reagiva, con la carta bollata, dinanzi al Tribunale Amministrativo, adducendo quel che è a tutti ovvio. Il medico lo si riscontra, nella sua bravura, sul campo, allorquando opera " dal vivo" e non con le simulazioni, quali sono quelle di un intervento toracico su di un manichino. Della Commissione facevano parte autorevoli rappresentati della chirurgia e a nessuno è venuto " il dubbio" che un manichino non potesse sostituire mai un corpo umano per le imprevedibilità e complessità di questo ultimo, tali da consentire, per davvero, un riscontro di bravura o non. Il TAR ha dato ragione al medico e la prova fatta con questi strumenti assurdi è stata annullata.
a cura del prof. avv. Centore (clicca qui)
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