CASERTA, CAMORRA MONDRAGONE: PENTITI RIVELANO VERITA' SU OMICIDIO PELLEGRINO
Data: Giovedì, 30 settembre @ 21:02:23 CEST
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n piccolo pregiudicato estraneo ai clan ammazzato senza pietà per aver avuto un atteggiamento poco rispettoso nei confronti del locale boss e soprattutto aver messo in dubbio pubblicamente la fedeltà della moglie del padrino. A distanza di poco più di quattro anni dall'omicidio, le indagini dei carabinieri coordinate dalla Dda di Napoli ed il contributo dei pentiti hanno consentito di far luce sul movente del delitto. Tre le ordinanze di custodia emesse dal gip Amalia Taddeo su richiesta dei pm Raffaele Cantone e Paolo Itri nei confronti del 'reggente' del clan La Torre, Giuseppe Fragnoli, e di due suoi uomini, Ernesto Razzino ed Ernesto Cornacchia, rispettivamente mandante ed esecutori dell'uccisione di Luigi Pellegrino, conosciuto come 'Gigiotto', pregiudicato per reati contro il patrimonio e ritenuto non inserito in organizzazioni camorristiche. Un omicidio efferato, eseguito tra la folla a Mondragone, nel Casertano: l'uomo fu inseguito da due killer in moto con il volto coperto, che spararono ripetutamente in strada e poi lo 'finirono' all'interno di un bar sotto gli occhi di decine di persone. Nessuno, però, fornì all'epoca testimonianze utili agli inquirenti e l'inchiesta ha avuto una svolta in tempi recenti grazie al contributo di otto collaboratori di giustizia, tra i quali c'é anche Augusto La Torre, il boss di cui il 'reggente' intendeva vendicare le offese. I carabinieri hanno accertato infatti che Pellegrino dava fastidio all'organizzazione perché spesso commetteva reati contro il patrimonio senza autorizzazione del clan e si lasciava andare a commenti poco rispettosi nei confronti dei vertici. Ma la colpa principale era quella di aver affermato in più occasioni e pubblicamente che era nota la relazione tra la moglie di Augusto La Torre ed un uomo vicino al clan. Giuseppe Fragnoli, secondo l'accusa, decretò allora la sua eliminazione senza neppure chiedere l'assenso preventivo del boss. L'ordine venne eseguito da Razzino e Cornacchia: entrambi, sostengono gli inquirenti, spararono contro 'Gigiotto'. Il primo fallì i primi colpi ed il secondo killer che guidava la moto dovette prendere parte attiva all'agguato, sparando contro Pellegrino in un bar pieno di gente dove il pregiudicato si era inutilmente rifugiato.





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