CAOS TERMOVALORIZZATORI: SINISTRA ECOLOGISTA DI CASERTA ACCUSA FALCO E VENTRE
Data: Domenica, 05 settembre @ 16:29:58 CEST
Argomento: Ambiente




Dalla Sinistra Ecologista di Caserta un appunto sulla vicenda Acerra e termovalorizzatori (la costruzione di un altro impianto è previsto a Santa Maria La Fossa). In un comunicato, il responsabile del circolo territoriale ribadisce alcune considerazioni che Sinistra Ecologista in Campania ed in Provincia di Caserta sottopone da mesi ormai. L’intervento deciso del governatore Bassolino e del segretario regionale dei Ds Nappi - recita la nota - sono stati opportuni e dettati dall’inadeguata risposta che l’istituzione locale sta dando ad un problema che non è, sia chiaro, immotivato. Pur tuttavia, non va dimenticato che le cause di tanto rumore non possono essere addebitate alla comunità acerrana, anzi. Oltre alle incoerenze e agli obiettivi strategici criticabili del piano commissariale, il vero grosso nocciolo del problema è costituito dall’inadeguatezza o la totale assenza di una opportuna fase di concertazione attiva e disciplinata e di un efficace piano di comunicazione. I cittadini, quindi, non sono stati correttamente informati su cosa sia un impianto di termodistruzione: a cosa serve, come funziona. Quello che adesso occorre è la rimodulazione in tempi celeri anzitutto di un processo di pianificazione che comprenda le ragioni delle comunità locali legate a principi di equità e democrazia territoriale che sono più che giustificate dall’ovvio istinto di sopravvivenza in risposta ai fenomeni epidemiologici in atto. È necessaria anche la rimodulazione in tempi celeri delle dimensioni dei termovalorizzatori, se crediamo davvero in un rilancio della differenziata, previa anche una re-distribuzione territoriale degli impianti secondo principi di equità territoriale, oltre che di efficienza industriale ed economica ed attraverso un piano di gestione partecipata che abbia tempi e modalità certe della durata, non superiore ai 12 mesi, che non intralcino l’avvio dei due termovalorizzatori, ammesso che gli stessi subiscano una preventiva rimodulazione. In tal senso la Via è da considerarsi sempre più strumento parziale e inadeguato alla sfida. Va dato l’avvio reale e concreto di un Patto di Garanzia e Solidarietà tra le istituzioni, i territori e le comunità insediate, che passi necessariamente per una fuoriuscita della logica commissariale e che restituisca la fiducia e costruisca condizioni di condivisione e non accettazione. Condivisione e non accettazione, chiarezza ed onestà nelle dichiarazioni dovrebbero portare noi tutti a tracciare soluzioni chiare e a non ricondurre il tutto al solo mostro valorizzatore. Da casertani quel che più ci preoccupa sono i silenzi lunghi anni dell’Ente Provincia e di un Presidente che utilizza solo strumentalmente il dramma ambientale della provincia da lui governata per quasi dieci anni; sono le dichiarazioni populistiche e ad effetto del sindaco di Caserta Falco sulla vicenda, di un’amministrazione cittadina che in altrettanti otto anni non è riuscita neanche ad avviare uno straccio di raccolta differenziata e che sottace l’allarme sanitario riguardante la discarica “Lo Uttaro”.





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