
CASERTA, 181 DENUNCE A MEDICI OSPEDALIERI: ESITI POSITIVI PER CAMICI BIANCHI
Data: Martedì, 22 giugno @ 09:09:43 CEST Argomento: Cittadini e Giustizia
A tutt’oggi, su 400 medici in servizio all’ospedale civile di Caserta sono stati 181 i camici bianchi sottoposti ad indagine ma le archiviazioni e le assoluzioni sono state quasi in numero uguale alle incriminazioni. E’ quanto emerso da un convegno su «Colpa professionale in materia di attività medico-chirurgica: profili penali» tenutosi ieri nell’aula Magna del San Sebastiano e dove è emerso chiaramente che spesso ci si rivolge alla magistratura solo per speculare. Il confronto è avvenuto fra medici e giudici proprio per approfondire il delicato aspetto della responsabilità professionale dei camici bianchi che, da un lato, chiede al giudice cognizioni scientifiche e di norme settoriali che non fanno parte del bagaglio ordinario degli studi giuridici mentre dall’altro richiede ai medici l’osservanza di regole di comportamento non necessariamente comprese nella formazione scientifica e clinica. Il simposio è stato seguito da oltre 200 medici ed ha visto fra i relatori i direttori generali, sanitario e amministrativo, Pietro Alfano, Luigi Annunziata e Domenico Ovaiolo; Giovanni Federico (product manager); il pm sammaritano Alesandro D’Alessio e i gip Egle Pilla e Raffaele Piccirillo. I lavori sono stati moderati dal dottor Carmine Lisi, direttore dell’unità operativa di Medicina Legale dell’ospedale di Caserta. I risultati giudiziari sulle incriminazioni per omicidio colposo (164); lesioni gravi colpose (16) e falso in certificazione (3) danno un’idea ben chiara sull’esito delle denunce: 129 archiviazioni, 25 assoluzioni, 19 in attesa di giudizio, 5 prescrizioni, 1 condanna a 4 mesi più provvisionale, 2 a risarcimento del danno. «L’azione del medico – ha detto Ovaiolo, organizzatore del convegno – viene esercitata in un contesto convulso e in un Pronto Soccorso dove i casi trattati sono 80 mila all’anno, in media 220 pazienti al giorno». «L’iniziativa – hanno detto il direttore generale Pietro Alfano e il direttore sanitario Luigi Annunziata – è la prima di una serie di confronti che vogliamo favorire fra due categorie professionali, medici e magistrati, che sovente si incontrano nelle aule dei tribunali per questioni non sempre facili da chiarire: qualità dell’assistenza sanitaria, eventuali negligenze, omissioni ed altro». L’Asl Caserta 1, infatti, ha destinato al problema un dirigente sanitario di vertice per il costante monitoraggio del rischio e l’adozione di tutto quanto possa prevenirlo. Un confronto, quello di ieri, in definitiva, per propiziare il dialogo sereno tra professionisti dai quali dipende la gestione di servizi essenziali per la collettività. Di particolare interesse le questioni giuridiche sollevate dai giudici Pilla (sull’aspetto del consenso informato), D’Alessio (sulla necessità di una legislazione preventiva per evitare gli atti impuniti) e Piccirillo (sull’intervento di un medico su un paziente che, per varie ragioni, anche religiose, può rifiutare un determinato intervento). Per Carmine Lisi, l’iniziativa di ieri può anche essere letta come una vera occasione di aggiornamento professionale. I dibattiti finali sono stati caratterizzati dagli interventi dal primari Giuseppe Belfiore, Giancarlo Corsini, Carmine Lombardi, Pasquale Greco e Ivan Sagnelli.
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