TRUFFE MANUTENZIONI ANAS: GEOMETRA CASERTANO IN MANETTE CON ALTRI
Data: Venerdì, 18 giugno @ 08:43:19 CEST
Argomento: Cronaca




Presunte irregolarità negli appalti di manutenzione stradale commissionati dalla precedente amministrazione provinciale di Foggia di centrosinistra sono al centro di un'inchiesta della procura che ha portato alla emissione di sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre arresti domiciliari, sei obblighi di dimora nel comune di residenza e misure interdittive per altre quattro persone. Tra gli indagati c'é anche l'assessore provinciale di Foggia al bilancio e alla programmazione, Bernardo Lodispoto (Sdi), con la stessa delega anche nella vecchia amministrazione, il quale è accusato di abuso e concorso in falso; gli è stato notificato un obbligo di dimora. Secondo l'accusa, gli inquisiti avrebbero messo in atto truffe ai danni dell'Anas e della Provincia con lavori di manutenzione compiuti dalle ditte appaltatrici a costi ridotti per lucrare sull'importo effettivo dell'appalto, grazie a funzionari compiacenti che evitavano di controllare i lavori eseguiti. Le indagini sono partite a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore che ha raccontato agli inquirenti "un sistema generale di corruzione nel conferimento ed esecuzione di appalti pubblici, con un accordo tra i dirigenti Anas e della Provincia e imprenditori". In manette sono finiti un geometra Anas in pensione, Pancrazio Ronzulli, di 64 anni di Torino, tre dipendenti dell'Anas (Angelo Adamo, di 53 di Modica e Marcello Bartella,di 53 di Rende, il geometra Carlo D'Andrea, di 52 di Sannicandro Garganico), gli imprenditori edili Giuseppe Caroprese, di 31 di Foggia e Antonio Giuseppe Ciuffreda, di 58 di Monte Sant'Angelo, e il responsabile dell'Ufficio tecnico provinciale, Potito Belgioioso, di 53 di Foggia. Quest'ultimo, al momento dell'arresto, ha accusato un malore ed è stato ricoverato negli Ospedali riuniti del capoluogo per accertamenti. Ai domiciliari sono stati posti due geometri dell'Anas, Giovanni Iannelli, di 67 anni di Caserta e Celestino Ricucci, di 33 di Foggia, e il dipendente della Provincia Giovanni Di Cesare, di 42 di San Severo. L'obbligo di dimora è stato imposto anche al presidente dell'Aci di Foggia, Raimondo Ursitti, di 43 anni e al direttore del Parco del Gargano, Matteo Rinaldi di 57, in relazione allo svolgimento di un rally automobilistico che ha attraversato, sia pure marginalmente, il protetto Parco del Gargano. Tutti gli indagati sono accusati, a vario titolo, di truffa e tentativo di truffa, falso, abuso e per un solo episodio anche di corruzione, per fatti avvenuti tra il 2000 e il 2003. All'epoca degli episodi al centro dell'inchiesta, a capo dell'amministrazione di centro sinistra era Antonio Pellegrino, estraneo alle indagini. Dal maggio scorso il presidente della Provincia, sempre di centrosinistra, è Carmine Stallone. Nel corso delle indagini è stato fatto ricorso ad intercettazioni telefoniche e a lavori di consulenza tecnica.





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