SAN LEUCIO, BANCAROTTA SETERIE: CHIESTE CONDANNE PER LA DINASTY DEGLI ALOIS
Data: Martedì, 23 gennaio @ 02:47:12 CET
Argomento: Giudiziaria


San Leucio (Caserta), 22 Gennaio 2017 (Casertasette – Telexnews.it) - Sono 47 gli anni di carcere chiesti per alcuni componenti della dinasty casertana degli Alois (alcuni dei quali oggi produttori di vino), nell’ambito di una vecchia inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sul setificio borbonico di Sala – Briano di Caserta, fallito dopo una speculazione e un gioco di trasferimenti di sedi e denominazioni della principale società, la Nova srl. Il pubblico ministero Carlo Fucci ha chiesto 7 anni e sei mesi per Massimo Alois )titolare delle seterie e fratello dell'ex assessore regionale di Bassolino alle attività produttive, Gianfranco) cos’ come per il fratello Michele coinvolto nell’idagine del 2008 peraltro partita da alcune denunce dei cugini Sette anni, invece, sono stati chiesti per Carlo Irace e Antonio Pennino - quest'ultimo avrebbe ideato lo scorporo della «Industrie Tessili Alois» con l'holding - mentre 6 anni sono stati chiesti per la consulente del tribunale di Sondrio, Rosaria Scaccabarozzi e per Raffaele Aglione. Per il cognato di Alois, l'imprenditore Massimo Della Gatta di Gricignano di Aversa, la Procura ha chiesto 6 anni e sei mesi. La vendita degli immobili storici della Nova a San Leucio alla società di Della Gatta era stata contrattata per un prezzo inferiore di almeno tre milioni di euro a quello di mercato. Ad avallare la tesi della Procura, il legame di parentela fra gli Alois e Della Gatta. Chiesta anche per Mario Mongillo, amministratore della nuova Ctm, la società nata dalle ceneri dell'azienda Alois, la condanna e tre anni e tre mesi. L'assoluzione invece è stata richiesta per Catello Curci e Anthony Lettieri, i due componenti del collegio sindacale accusati in un primo momento di aver omesso di segnalare lo stato di grave in cui si trovava l'azienda. Tutti, sarebbero stati complici nel distrarre dal patrimonio di Nova srl - dichiarata fallita. Una vicenda che ha fatto finire peraltro all’asta un antico palazzo ex sede dell’azienda, proprio nella piazzetta della seta di San Leucio, attività calpesata con la vicenda giudiziaria. Ma quella degli Alois non è l’unica azienda di seta del borgo che è finita in disgrazia per mala gestione o a causa di mirate attività aziendali.

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