TRUFFA DA 400 MILA EURO ALL'U.M.A.: ZIA E NIPOTE ARRESTATI. ALTRI 8 INDAGATI
Data: Lunedì, 31 maggio @ 23:27:58 CEST
Argomento: Cronaca




Era riuscito con la complicità della zia, impiegata del comune di Casapesenna, a ritirare con false attestazioni e documentazioni circa un milione di litri di gasolio agricolo, beneficiando così delle vantaggiose agevolazioni fiscali previste nel settore, per un danno erariale pari a circa 400.000 euro. L'autore della truffa, Pietro Di Dona di 31 anni, è stato scoperto. L'imbroglio è stato portato alla luce dal nucleo regionale di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. In carcere, oltre a Di Dona, è finita la zia, impiegata del comune di Casapesenna, Ermelinda Basco, di 51 anni. L'operazione della Guardia di Finanza, sviluppatasi, tra l'altro, attraverso l' acquisizione negli uffici provinciali dell'Uma (Utenti Motori Agricoli) di Caserta e Napoli, secondo quanto si èappreso è soltanto alla fase finale. Le 'Fiamme Gialle' avrebbero già accertato che gli uffici dell' Uma di Caserta e Napoli hanno erogato negli ultimi sei anni milioni di litri di gasolio agricoli a soggetti che non risultavano essere proprietari o possessori di terreno o di impianti di serre. In alcuni casi gli investigatori hanno scoperto la totale inesistenza delle serre per le quali era stato chiesto ed ottenuto il gasolio. Di Dona è accusato di avere ritirato il gasolio in virtù di un falso atto di delega, il cosiddetto libretto di assegnazione Uma intestato a persone non legittimate a riceverlo. Tra la documentazione falsa esibita gli investigatori hanno trovato falsi atti notori per la conduzione in fitto di serre e falsi contratti di locazione di terreni, autenticati quasi sempre dalla zia materna di Di Dona, responabile nel Comune di Casapesenna proprio dell'autentificazione delle firme. Nell'operazione oltre a zia e nipote risultano al momento coinvolte anche altre otto persone. Di Dona e la zia, ma anche gli altri otto indagati sono accusati di associazione a delinquere, falsità materiale in atto pubblico. L'accisa evasa, secondo la Guardia di Finanza supera i 400 mila euro. L'attività investigativa della Guardia di Finanza è stata coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Ricci.





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