RIAPERTI SPAZI ESTERNI DELLA REGGIA DI CARDITELLO CON GLI SPETTACOLI DEL RE
Data: Sabato, 29 ottobre @ 19:57:44 CEST
Argomento: Beni Culturali


San Tammaro (Caserta), 29 Ottobre 2016 (di Elisabetta Colangelo per Casertasette.com / Telexnews.it) - La Reggia di Carditello: una storia recente tormentata, fatta di incuria, abbandono, burocrazia, ritardi, riprese e battute d’arresto. Oggi, 29 ottobre, la storia si è arricchita di un nuovo capitolo, stavolta bello, colorato, festoso che si spera sia prodromo dell’atteso lieto fine, ossia la restituzione definitiva della struttura alla comunità e al turismo.

L’occasione per riappropriarsi di questo gioiello è stata la manifestazione “Cavalli e cavalieri”, tenutasi nel complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. L'evento si è tenuto a cura della la Fondazione Real Sito di Carditello, organizzata all’esterno della struttura borbonica, in attesa del completamento del restauro degli ambienti interni. L'evento pubblico è stato preceduto da un convegno, al quale sono intervenuti, insieme a Luigi Nicolais, presidente della Fondazione, il Ministro dei Beni Culturali, Ambientali e del turismo, Dario Franceschini e Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. A margine del convegno, alla presenza dei ministri, inoltre, Emiddio Cimmino, sindaco di San Tammaro, ha firmato una convenzione con i rettori della Federico II e della Sun, per spostare a Carditello parte delle attività con gli studenti.

La manifestazione si è ispirata all’antico utilizzo del sito: i Borboni all’incirca alla metà del 1700 cercavano un luogo dove allevare una razza reale di cavalli, e lo trovarono proprio nei pressi di Capua, nel luogo dove attualmente sorge il Reggia di Carditello. La palazzina reale fu realizzata a partire dal 1787 ad opera di Fabrizio Collecini, nominato aiutante del primo architetto Luigi Vanvitelli per le costruzioni nella reggia di Caserta. Essa divenne così, oltre che azienda agricola modello, soprattutto luogo di caccia della famiglia reale e oasi di pace dal florido raccolto.

E veniamo ai giorni nostri. Dopo i fasti e lo splendore del passato, venne il tempo del Consorzio di bonifica del bacino inferiore del Volturno, dei debiti, del successivo abbandono, della camorra, dei saccheggi di opere d’arte. Oggi, dopo l’acquisizione al demanio dello Stato nel 2014 grazie all’allora Ministro dei beni culturali Bray, il real sito di Carditello ritorna lentamente a vivere. I lavori di restauro procedono e l'idea che prende corpo è dare vita ad un centro nazionale di allevamento della razza equina del cavallo Persano, razza equina creata nelle scuderie del real Sito di Carditello, che è stato il protagonista della prima parte dell'esibizione, seguito dallo spettacolo dei cavalieri d'alto volo in divisa, fino alla fanfara del 4° reggimento Carabinieri a cavallo.

L’augurio è che una manifestazione come quella di oggi sia davvero solo un inizio. Di un percorso vero, serio, che parli di valorizzazione del territorio, di turismo, di occupazione. L’inizio di una storia diversa, di riscatto per il Mezzogiorno d’Italia e per una terra bellissima di cui troppo spesso si parla solo come terra dei fuochi.

Casertasette.com / Telexnews.it: direttore news Biagio Salvati



Follow Casertasette on Twitter

Parole correlate: Casertasette Caserta Sette Caserta cronaca Campania Napoli Benevento Avellino Salerno reale tenuta caccia felicori nicolais





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=21291