Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 17 luglio 2016 (Casertasette) - E’ slittata per l'ennesima volta - questa volta a settembre - l’udienza preliminare a carico di oltre trenta persone coinvolte in un’inchiesta sul cartello delle pompe funebri a Caserta e provincia. L'ultima volta, a causa di un «carico di ruolo» (ovvero la presenza di due delicati procedimenti), il gup del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha rinviato a nuova data il procedimento nato da un’inchiesta della locale Procura scattata nel gennaio del 2009, quando scattarono arresti e altre misure per fatti relativi agli anni precedenti. Una circostanza che fa intravedere all’orizzonte un rischio prescrizione (i reati sono quasi totalmente prescritti) a causa dei continui rinvii a causa di una serie di mancate notifiche o altri impedimenti procedurali. Un vero e proprio mercato dei funerali, una lotta senza quartiere tra imprese funebri concorrenti tra loro tesa all’accaparrarsi e al contendersi – con regalie e bustarelle a centralinisti degli ospedali, dipendenti degli obitori, infermieri o procacciatori collocati nelle sedi giuste – il trasporto delle salme, in modo da presentarsi per primi presso le famiglie dei deceduti e chiudere l’«affare». Tra i nomi di spicco dell’inchiesta, Thanatos, l’imprenditrice delle pompe funebri Matilde Vecchione, di Santa Maria Capua Vetere e i titolari delle agenzie Last Travel (Pasquale Imparato), Cerreto (fratelli Cerreto) di Caserta; e altri imprenditori delle pompe funebri del napoletano (Enrico Imparato, Gennaro Trombetta, Luciano Conte) oltre ad alcuni infermieri della sala mortuaria, Antonio Chianese, Antonio Cammarota e Domenico De Marco



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