Arienzo (Caserta), 2 Marzo 2016 (Casertasette) -«L’ora d’aria? Con tutto l’inquinamento che c’è preferisco rimanere in cella»: questa, ed altre simpatiche didascalie abbinate a vignette, alcune delle quali accompagnate da riflessioni sul tema della giustizia compongono il calendario 2016 interamente realizzato dai detenuti. L’arte messa in campo tra le mura delle carceri come forma di «liberazione» ed «evasione» con il disegno accompagnati da frasi che con amara ironia, i momenti di vita dei reclusi. Accade nel penitenziario di Arienzo, diretto dalle dottoresse Maria Rosaria Casaburi e Marianna Adanti promotrici di un’altra iniziativa tesa a far emergere le identità artistiche ed espressive degli stessi ospiti, quale stimolo di ripensamento e riflessione. Il calendario è stato presentato lo scorso 29 febbraio ed è stato realizzato interamente dai detenuti della locale casa circondariale nell’ambito di uno dei tanti progetti educativi. Una delle tante iniziative con le quali vengono spesso a galla i talenti artistici di molti detenuti o che motivano gli stessi reclusi nel percorrere una strada per il cambiamento. Il calendario è stato stampato con il consenso dei reclusi che hanno utilizzato un’intervista di Agnese Moro (studiosa del mondo sociale e figlia di Aldo Moro, ucciso dalle Br negli anni di piombo) dalla quale hanno tratto frasi usate per commentare disegni o realizzare le didascalie. Sul frontespizio del calendario è riportata una sorta di titolo: «Perché non sia notte per sempre» e da una frase che recita «La correzione non dipende dalla punizione ma nel ristabilire l’equilibrio e il rispetto di sé».



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