AGGUATO A BABY CAMORRISTI: INTERVENTO VESCOVO DI AVERSA
Data: Lunedì, 31 maggio @ 01:01:43 CEST
Argomento: Cronaca




Il vescovo di Aversa (Caserta), mons. Mario Milano, ha ricordato nell' omelia di domenica, festa di Pentecoste, l' omicidio dei due 17enni avvenuto sabato 29 gennaio a Castelvolturno e gli altri fatti di sangue che hanno provocato cinque vittime in quattro giorni nella sua diocesi. "Supplico lo Spirito Santo perché incida nelle coscienze della nostra gente, perché ci aiuti a combattere il degrado morale e la dilagante cultura di morte e violenza, ed a far trionfare quella della vita", ha detto il vescovo. La caratteristica comune degli ultimi delitti nel casertano é l' inaudita ferocia. Carlo Cirillo, 41 anni, candidato alle comunali di Pompei è stato trovato decapitato nella notte del 26 maggio ai margini della superstrada Nola-Villa Literno. Antonio Di Fraia, 19 anni, é stato freddato il 27 maggio da due sicari mentre a bordo della propria auto usciva di casa a Villa Literno; il cadavere non ancora identificato di una donna è stato trovato tre giorni fa nelle campagne tra Capua e S. Maria la Fossa. Infine ieri Romeo Pellegrino e Giuseppe Maisto, appena diciassettenni, entrambi di San Cipriano d' Aversa, sono stati trovati cadaveri in una strada interpoderale alla periferia di Castelvolturno, a poca distanza dall' Oasi dei Varicosi. I due giovanissimi sarebbero stati uccisi probabilmente per vendetta. Potrebbero essere stati puniti per avere sparato con una mitraglietta, senza ferirli, contro tre ragazzi con i quali erano venuti a diverbio per banali motivi. L' episodio, per il quale i due furono arrestati e chiusi in un centro di rieducazione fino al febbraio scorso, risale al 19 agosto dello scorso anno durante i festeggiamenti in onore di Sant' Elena a Casapesenna, un centro poco distante da San Cipriano d' Aversa e Casal di Principe, regno incontrastato del clan dei casalesi, potente organizzazione criminale con interessi non solo in Italia ma anche all' estero. "Un nuovo delitto efferato, uno dei tanti nei quali vengono coinvolti giovanissimi e che sconvolge le nostre coscienze", commenta don Luigi Ciotti, presidente dell' Associazione "Libera", che a Casal di Principe, paese di origine di Francesco Schiavone, detto "Sandokan", detenuto, ma, secondo gli investigatori, ancora a capo del clan, ha costituito l' "Università della Legalità". "La recrudescenza di questi crimini - ha aggiunto don Ciotti - nonostante gli impegni e gli importanti risultati delle Forze dell' Ordine, invitano tutti, Stato e cittadini, a fare di più ma subito e con molta coerenza". Sugli sviluppi delle indagini i carabinieri mantengono il riserbo. Anche oggi sono state effettuate numerose perquisizioni in abitazioni di pregiudicati legati ad organizzazioni camorristiche dell' agro aversano che si contrappongono a quella alla quale, secondo gli investigatori, sarebbe ancora affiliato il padre di Giuseppe Maisto, Giacomo, latitante, in passato collaboratore di giustizia e, poi rientrato nel gruppo Quadrano-De Falco, che si oppone ai casalesi. Proprio nella parentela di Giuseppe Maisto potrebbe essere la chiave di lettura del duplice omicidio. Un fratello di Giuseppe Maisto, Vincenzo, soprannominato "o pazzo", fu ucciso nel 1992, nell' ambito della lotta tra il clan dei casalesi ed il gruppo scissionista dei De Falco. La madre di Giuseppe Maisto è sorella di Sebastiano Caterino, nemico di "Sandokan", ucciso il 31 ottobre dello scorso anno insieme al suo guardaspalle alla periferia di S. Maria Capua Vetere, dove si era trasferito e dove insieme alla criminalità locale controllava lo spaccio di droga e le estorsioni. Parentele scomode, la sparatoria dell' agosto dello scorso anno, il loro carattere inquieto, il tentativo di accreditarsi, sebbene giovanissimi, nella malavita organizzata dell' agro aversano. Sono queste al momento le piste seguite dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta. Finora è stato possibile solo ipotizzare la dinamica della duplice esecuzione. Maisto e Pellegrino sarebbero stati attirati in un tranello ed avrebbero probabilmente raggiunto le campagne di Castelvolturnmo a bordo della vettura dei loro carnefici. Poi avrebbero tentato di fuggire non appena si sono resi conto della situazione. I cadaveri dei due diciassettenni sono stati trovati infatti ad una distanza di circa 40 metri l' uno dall' altro, uccisi con una pistola di grosso calibro.

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