ECOMAFIE E CONTRASTI: IL PROCURATORE ROBERTI AL CONVEGNO AIGA A SANTA MARIA C.V.
Data: Sabato, 19 settembre @ 10:54:35 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia


Santa Maria Capua Vetere, 19 Settembre 2015 (Casertasette) - Gli strumenti a disposizione per combattere i reati contro l’ambente commessi dalle mafie e dalla criminalità comune, la prevenzione e la repressione, la necessità di evitare conflitti tra politica e magistratura, gli ecoreati e il loro impatto sul sistema giuridico. Una panoramica a 360 gradi sugli illeciti ambientali e sulle misure messe in campo con la legge 68 approvata nel maggio scorso, che inasprisce le pene contro il fenomeno in rapida espansione ma che lascia perplessi gli addetti ai lavori su alcuni aspetti e sfaccettature. Di questo si è parlato ieri, presso la scuola di formazione forense Fest di Santa Maria Capua Vetere, durante il convegno dal tema «Ecoreati e Mafia, strumenti di contrasto» organizzato dall’Aiga, associazione giovani avvocati, simposio moderato dal vicepresidente nazionale, avvocato Alfonso Quarto, peraltro unico campano candidato alla presidenza della stessa associazione per il congresso fissato a Padova a ottobre. Da Il Mattino articolo di Biagio Salvati Un convegno al quale è intervenuto, fra gli altri, anche il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. «E’una legge che occorre applicare con attenzione in quanto costringe, talvolta, a fare salti tra Testo Unico e codice penale prevedendo in taluni casi un raddoppio della prescrizione che riterrei utile per reati come l’abuso edilizio, per esempio – ha spiegato l’alto magistrato ribadendo che «il traffico illegale di rifiuti non è un delitto mafioso ma è un delitto di impresa. Cioè nasce da una domanda di servizi illeciti che gli imprenditori rivolgono alle organizzazioni mafiose. L’imprenditore può cercare di smaltire i rifiuti della sua produzione aziendale in maniera illegale. «Per questo – ha sottolineato Roberti, richiamando il rapporto di Legambiente che parla anche alte percentuali di attività industriali a nero – occorre che anche Confindustria faccia la sua parte sensibilizzando i propri iscritti ad accettare di buon grado i controlli riguardo al rispetto delle norme ambientali, che seppur rallentano il ritmo produttivo sono una garanzia di legalità». Nel suo intervento, la massima carica della Pna ha evidenziato come la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (era presente anche il neo capo dell’ufficio, Maria Antonietta Troncone che ha fornito alcuni dati nella sua relazione) è stata virtuosa fornendo in tempi non sospetti un database di reati spia alla Direzione distrettuale antimafia previsto proprio dalla legge per un coordinamento di indagine in tempo reale. Aspetto, quello dei reati spia, evidenziato anche dal Procuratore generale della Corte di Appello, Luigi Riello che ha sottolineato anche il ruolo importante della politica che, autonomamente, deve fare la sua parte e ricordando casi legati a inchieste su reati ambientali che hanno consentito di fare luce sul traffico di rifiuti. Il tema è stato affrontato anche dal docente di Diritto penale dell’economia dell’Università di Perugia, Marco Angelini e le conclusioni affidate a Romano De Grazia, presidente aggiunto onorario della Suprema Corte di Cassazione, nonché presidente del Centro Studi Lazzati di Lametia Terme che patrocinava il convegno insieme all’ordine forense del foro sammaritano. Sono intervenuti anche i consiglieri regionali Gianpiero Zinzi («occorre inversione di tendenza in materia ambientale che solo un cambiamento culturale può dare») e Luigi Bosco («la Regione Campania è pronta a fronteggiare il fenomeno dei reati ambientali con l’impegno necessario») e, ancora, il giudice Maria Alaia (in rappresentanza della presidente del Tribunale Maria Rosaria Cosentino); il presidente degli avvocati Alessandro Diana; Damiano Viteritti, coordinatore del centro studi Lazzati; il presidente dell’associazione Aiga sezione di Santa Maria, avvocato Michele Di Fraia e dal coordinatore regionale dell’Aiga, avvocato Antonino Raffone. Molto soddisfatto dell'incontro il vicepresidente nazionale Aiga, Alfonso Quarto, che ha evidenziato come «anche la migliore legge non potrà mai contrastare l'illegalità se non si mettono a disposizione le risorse di organico amministrativo e giudiziario. I Tribunali di Santa Maria e di Napoli Nord sono al collasso, nonostante gli sforzi degli avvocati, magistrati e dei cancellieri ed è elevato il rischio della perdita di credibilità delle istituzioni agli occhi del cittadino. Mi auguro che il ministro della Giustizia ed il Governo intervengano presto, prima che si verifichino danni irrimediabili». Il Procuratore Roberti, a margine del suo intervento, ha voluto ribadire e fare suo il concetto espresso dalla presidente dell’Antimafia Rosy Bindi sul Dna della camorra a Napoli. (articolo di Biagio Salvati da Il Mattino 19 settembre 2015)

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