PROCESSO COSENTINO: DELLA CORTE, IL PENTITO INCERTO CHE ACCUSA DEDUCENDO
Data: Martedì, 28 gennaio @ 18:06:18 CET
Argomento: Giudiziaria


Santa Maria Capua Vetere, 27 febbraio 2014 (Casertasette) -

Il pentito 'vago' al processo Cosentino. Le accuse? 'Le ho dedotte'. Clamoroso in aula.

Un pentito che fa fatica a capire o a sentire le domande che gli vengono poste dall'aula, che risponde dribblando e che addirittura riferisce le accuse 'per deduzione' ('lo dico perchè lo deduco io') tant'è che spinge i difensori di Cosentino a intervenire in modo vibrato, sottolineando al collegio giudicante la risposta del pentito che ha lasciato di stucco un po' tutti in aula. Ma Francesco Della Corte, collaboratore sentito oggi al processo all'ex deputati Nicola Cosentino (tribunale di Santa Maria Capua Vetere, collegio presieduto da Giampaolo Guglielmo) - ha continuato a parlare, sui rapporti dello zio, ex vice sindaco di Villa di Briano e tra politica e camorra. 'Mi sono pentito quando ero al 41 bis nel frattempo sono stato raggiunto da un'altra ordinanza cautelare'- ha riferito dal sito remoto Della Corte che ha ammesso di essere un ragazzino quando frequentava la casa dello zio. 'Ero proprio ragazzino', ha continuato, parlando di un periodo che risale a oltre venti anni fa. Poi il pentito - che ha incontrato in una convention una sola volta Cosentino, come lui ha detto senza mai interloquire - ha tirato in ballo il solito nome di Berlusconi: 'Un detenuto calabrese, tale Filipponi doveva avere dei soldi e mi disse se potevo farlo mettere in contatto con Cosentino perchè lui in cambi avrebbe dato dei documenti a favore'. Il pm gli fa notare che il nome del cavaliere non l'aveva mai riferito nei verbali del 2010 e il collaboratore chiarisce che a vole 'sbagliano a trascrivere'. Ma la fase del processo che fa saltare dalla sedia la difesa di Cosentino è quando il pubblico ministero Alessandro Milita domanda al pentito su quali basi e conoscenze riferisce dei rapporti fra i clan e Cosentino. Il pm Milita domanda: 'Da cosa lo sa che Bidognetti o il gruppo Bidognetti sostenesse o avesse sostenuto le tornate elettorale di Cosentino?. E il pentito risponde: 'Dottore non per precisione ma per deduzion. Me ne sono andato per deduzione non per conoscenza diretta'. E ancora:'Se le devo dire che sono a conoscenza direttamente, direi una menzogna, sono tutte cose sentite. Quindi ho dedotto io.. Insomma un pentito che non va nei dettagli ('per me è scontato, un fatto pacifico) ma parla di politica e camorra come può parlare in generale un normale cittadino. 'Voglio essere abbastanza 'vago', o altre dichiarazioni in aula non lasciano spazi a dubbi sull'incertezza del collaboratore che spesso non risponde alle domande dirette del pm ed è redarguito con gentilezza finanche dal presidente Guglielmo'.
Della Corte è il pentito al quale fu chiesto dall'avvocato e 're dei rifiuti', Chianese - a suo dire - di uccidere il pm Milita (il collaboratore lo ha chiarito in aula dicendo che non fu possibile perchè lui voleva troppi soldi, senza specificare la somma). Il pentito ha parlato di alcuni interessamenti di Cosentino (come politico), dall’apertura dell’aeroporto di Grazzanise fino all’ampliamento del porto del villaggio Coppola, a Castel Volturno. Il processo è stato aggiornato al 10 febbraio prossimo.



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