CASERTA: DITTA NON AVVIA REFEZIONE SCOLASTICA PER MOTIVI PSICOLOGICI
Data: Mercoledì, 08 gennaio @ 10:45:08 CET
Argomento: Cronaca


Sant'Arpino (Caserta), 8 gennaio 2014 (Casertasette) - La refezione in una scuola elementare di Sant'Arpino che doveva iniziare il 7 gennaio scorso dopo l'appalto provvisorio dei mesi scorsi non si avvia per 'questioni psicologiche'. E' l'assurdo avviso posto all'esterno dell'istituto scolastico che ha affisso la società Marty di Napoli al cui titolare originario di Lusciano, lo scorso 21 dicembre (tre settimane fa), il sindaco Di Santo aveva chiesto un braccialetto da circa tremila euro.
«La società Marty srl - recita l'avviso affisso su un vetro - comunica che slitta l’avvio della refezione nelle scuole per una ricaduta psicologica. A seguito degli incresciosi fatti accaduti sul territorio di Sant’Arpino riguardanti il servizio di refezione scolastica che hanno provocato una ricaduta psicologica ed emotiva sull’intero staff della scrivente società, con la presente di chiede lo slittamento della fornitura dei pasti dal 7 al 13 gennaio. Periodo durante il quale il personale sarà formato ad affrontare il lavoro in condizioni psicologiche sicuramente mutate. Spiacenti per il disservizio creato, ma sicuri di una vostra comprensione, si coglie l’occasione per porgere i cordiali saluti». Un avviso che denota anche una sorta di mancata professionalità ad affrontare il servizio del quale si è avuto l'incarico. Si tratta di un appalto provvisorio e che, alla luce del disservizio che appare come una penalità, potrebbe mettere in discussione il prosieguo del rapporto tra la società e il comune al di là delle circostanze giudiziarie. Ad essere penalizzate ovviamente sono le famiglie e in particolare gli alunni. Intanto, la decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ha rigettato l'istanza di revoca della misura cautelare agli arresti domiciliari per l'ex sindaco di Sant'Arpino, Eugenio Di Santo. Con lo stesso provvedimento e' stato modificato anche il capo di accusa da concussione in tentata induzione indebita a dare o promettere utilita' (art. 56-319 IV c.p.). L'istanza era stata presentata dal collegio difensivo del Di Santo, Giuseppe Stellato, Raffaele Costanzo e Enzo Guida.



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