LA TERRA DEI FUOCHI (FATUI), DEI PENTITI NON QUERELATI E DEL BATTAGE MEDIATICO
Data: Martedì, 08 ottobre @ 13:04:31 CEST
Argomento: Cittadini e Giustizia


Caserta, 8 ottobre 2013 (Casertasette) –“ Con la Terra dei fuochi qualcuno prima o poi si brucerà’: sono tanti i pensieri e commenti che girano sul web e sui social-net sull’estensione mediatica della protesta, sfociata anche in una serie di foto di personaggi noti o dello spettacolo che si ritraggono con ‘cartelli’ sui quali adottano città della Campania (tra Caserta e Napoli) dove forse non sono nemmeno mai stati. Ma – come ci fanno notare molti lettori - sono da ‘incorniciare’ anche molte dichiarazioni di toghe che in passato hanno gestito i pentiti e che oggi li considerano ‘dichiaranti di balle’. Ad agosto scorso è scoppiata la vicenda del collaboratore Carine Schiavone, oggi fuori protezione. Come un fiume in piena ha raccontato a qualche organo di informazione cose dette nel 1993 quando le sue dichiarazioni consentirono diversi arresti e la nascita del processo Spartacus terminato con tante condanne. ‘Stupidaggini, conosciamo bene questi personaggi’ ha detto nel corso di un convegno vedi qui) l’ex pm Raffaele Cantone, parlando di rifiuti nella sua Giugliano. Pentito che però è stato utilizzato per incriminare, arrestare e condannare tante persone tanto che verrebbe da dire: ‘ma quindi se dice stupidaggini che si fa, si annullano tutti i processi compreso Spartacus?’. Ma Cantone nello stesso convegno ha dichiarato anche che le ecomafie 'c’entrano come il cavolo a merenda in questi incendi di roghi' («dagli anni Novanta, grazie agli arresti e alla penuria delle terre su cui sversare il fenomeno si è fermato»). Ma nessuna toga, al momento, ha però querelato Schiavone per le cose gravissime che ledono anche l’immagine degli inquirenti e dei magistrati che lo hanno utilizzato in passato o che si sono occupati di questo argomento. Intanto, il battage mediatico delle proteste che oramai si fanno sui social-net vanno avanti: nessuno protesta però contro chi non ordinò, quando si seppe ciò che oggi ripete il pentito, gli scavi o le bonifiche con relative mappature. A tal proposito, in un’intervista (foto rilasciata a Il Mattino il 24 agosto scorso, l’ex pm antimafia della Procura di Napoli ed oggi Procuratore capo a Reggio Calabria riferisce che ‘all’epoca, su indicazione di Schiavone furono controllati e dragati alcuni laghetti a Castelvolturno dove ci sarebbero stati rifiuti nocivi. Operazione durata un po’ di tempo ma che non portò a nessun risultato’. Intanto i processi sui reati ambientali si sono fatti senza il ‘corpo del reato’ ovvero i rifiuti e ancora oggi c’è qualche processo tutto basato sul traffico ‘cartolare’ cioè di bolle di trasporti di rifiuti (senza nemmeno un’analisi portata in dibattimento) che è in corso da dieci anni. Che dire, quasi una terra di fuochi fatui.



Follow Casertasette on Twitter

Parole correlate: Casertasette Caserta Sette Caserta cronaca Campania Napoli Benevento Avellino Salerno attualità crimine turismo ambiente spettacoli notizie news internet novità camorra reggia giornali quotidiani tv emittenti giornalisti giornalistici economia agricoltura radio televisione web stampa rassegna basket pepsi palamaggiò mozzarella locali notturni agricoltura commercio





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=21023