SEQUESTRO (S)SCHIAVONE (I)OVINE: MA IL SIMBOLO DEL DOLLARO NON E' CON DUE RETTE?
Data: Sabato, 26 novembre @ 10:52:51 CET
Argomento: Cronaca




CASERTA, 25 NOVEMBRE 2011 (Casertasette) - Una «S» e un «I» maiuscole, quest’ultima sovrapposta alla S a mo’ di linea retta, quasi a ricordare il simbolo del dollaro (che di rette perpendicolari alle S ne ha però due) raffigurate sulla pavimentazione del cortile dell’abitazione. E’ uno dei dettagli dell’operazione che ieri ha portato al sequestro di una villa del boss dei Casalesi, Alfonso Schiavone ubicata in via Cadorna a Castelvolturno tra i beni da due milioni e mezzo di euro sigillati ieri dalla Guardia di Finanza e che ieri ha fatto il giro delle agenzie stampa come curiosità, anche se si tratta di sue semplici lettere che probabilmente nulla hanno a che fare con il dollaro. Il provvedimento è stato firmato dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta del sostituto antimafia Catello Maresca nei confronti anche di altre persone coindagate con Schiavome. L' operazione fa seguito a quella in cui, circa un mese fa, furono sequestrati altri beni per un valore complessivo di 25 milioni di euro.La villa di Alfonso Schiavone, che si estende su tre livelli – informa una nota degli investigatori della Fiamme Gialle – è riccamente rifinita e recintata da un alto muro. Nel cortile, con cubetti di porfido, era stato ricavato quello che gli investigatori ritengono il simbolo del dollaro, ma che può anche essere letto come le lettere iniziali dei cognomi dei proprietari: Schiavone, appunto, e Iovine, la moglie. Tra i beni sequestrati c' è anche il ristorante «da Baffone», a Castel Volturno, in via Napoli. Sempre ieri, la polizia ha assestato un altro duro colpo al clan dei Casalesi, arrestato due fratelli, entrambi latitanti ed elementi di spicco dell'ala Schiavone localizzati nella zona di Formicola dove sono stati bloccati dagli agenti della Squadra Mobile di Caserta. I due - Gerardo e Giacomo Mezzero - erano ricercati dallo scorso mese di luglio, sulla scorta di una condanna definitiva per estorsione aggravata dalla forza intimidatrice camorristica. I due fratelli sono stati intercettati mentre, a bordo di un'auto intestata alla madre defunta, si trovavano lungo una strada interpoderale che collega i comuni di Formicola e Pontelatone, nell'alto Casertano. All'arresto le forze dell'ordine sono giunti dopo settimane di appostamenti e pedinamenti. In passato i due fratelli avevano gestito imprese edili controllate direttamente dai capi del clan dei Casalesi che, in questo modo, reinvestivano i proventi delle attività illecite. Secondo quanto accertato, con intimidazioni di stampo mafioso i due si accaparravano appalti pubblici e privati. In un'occasione i due fratelli, insieme ad altri esponenti dell'organizzazione criminale, con minacce e percosse costrinsero i titolari di un'impresa edile a non partecipare alle gare di appalto pubbliche indette dal comune di Grazzanise per la costruzione, sistemazione e il rifacimento di reti idriche, fognarie e stradali.





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