CASERTA CRONACA, POLITICA, ATTUALITA' 24 ORE: LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA
Data: Domenica, 30 ottobre @ 20:58:30 CET
Argomento: Cronaca




BENI CULTURALI: VILLARI, NON C'E' SOLO POMPEI/ADNKRONOS 'ITALIA PROTAGONISTA IN CAMPO INTERNAZIONALE CON ECCELLENZE CHE TUTTI CI RICONOSCONO'

CAMPANIA, 30 ottobre 2011 (Casertasette) - "Pompei ha caratteristiche solo sue, e' l'unica citta' che ci e' stata riconsegnata dopo essere stata sepolta per 2.000 anni, e' il sito archeologioco piu' grande del mondo e chi la visita ha la sensazione di una citta' ancora viva, anche se disabitata. Detto questo, in Italia non c'e' solo Pompei, abbiamo tante Pompei: i borghi del Centro Italia, Taormina, Venaria Reale, gli Uffizi... Impossibile elencarli tutti". Lo afferma, all'Adnkronos, il sottosegretario del Mibac Riccardo Villari. "La Campania, ad esempio, e' un vero e proprio museo a cielo aperto, per quanto riguarda l'archeologia, e nel nostro Paese in generale il paesaggio culturale ci racconta una storia straordinaria, pur essendo un paesaggio spesso ferito, in alcuni casi a morte, proprio dall'uomo", prosegue Villari. "Nelle mie missioni all'estero ho visto che quando l'Italia parla la lingua della cultura viene considerata una vera e propria potenza, una protagonista della cultura in campo internazionale, con due eccellenze, ad esempio, che tutti ci riconoscono -sottolinea Villari- i nostri restauratori sono considerati una perla e il Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, che dipende dal Ministero, creato con lungimiranza ben prima che negli altri Paesi, forma chi opera in strutture analoghe all'estero ed ha messo a punto una banca dati senza uguali, consultata da tutti". Villari cita poi un esempio concreto di 'gioiello' culturale tutto da valorizzare: "L'anfiteatro romano di Santa Maria Capua Vetere e' piu' antico del Colosseo, il secondo per capienza, e' ben conservato ed affiancato da un museo di grande qualita', si trova a poche centinaia di metri dalla Reggia di Caserta ma il numero di persone che lo visitano e' bassissimo". "Per trovare riscontro l'offerta turistica culturale non puo' limitarsi al bene, serve anche l'accoglienza, la logistica, l'enogastronomia, insomma serve un atteggiamento manageriale nella gestione del bene e del territorio. Un atteggiamento che, per i beni culturali, c'e' il dovere di potenziare -spiega Villari- anche perche' non e' detto che tutti i sovrintendenti abbiano questa inclinazione, legittimamente, essendo chiamati a fare altro". Anche su questo, per Villari, "si misura la capacita' di innovarsi del Paese, il dinamismo della Pubblica Amministrazione". Quanto al Mibac, alle sue responsabilita', Villari sottolinea che "c'e' un'inversione di tendenza sui Beni Culturali, negli ultimi anni siamo passati dal misurare col bilancino finanziamenti 'decimali', con lo zero seguito da una virgola, ad essere l'unico ministero che non ha subito tagli, con il risultato di poter integrare il personale, mettere uomini a disposizione anche per Pompei". Le parole chiave, per Villari, sono 'innovazione' e 'dinamismo' e il sottosegretario le fonde in una terza parola 'cambiamento', che riferisce a una vicenda precisa: "io, ad esempio, non capisco la querelle 'Baratta-Malgara'! Baratta e' persona di grande quailita' che e' stato Presidente della Biennale di Venezia per anni ed ha potuto esprime la sua idea di Biennale, ora, semplicemente, e' necessario un rinnovamento. Galan non lo ha certo messo da parte per un giudizio negativo su di lui ma la Biennale e' di Venezia, non di Baratta, che per altro in questa vicenda si e' comportato in maniera ineccepibile". "Insomma in Italia sembra non esserci la capacita' di cambiare, qua la poltrona non la vuol perdere nessuno, ma nel dirlo non penso a Baratta. Il ricambio tutti lo professano, ma -sostiene Villari- solo a parole. Diamo la possibilita' ad altri di esprime la loro idea di Biennale, magari senza massacrare la gente sul piano personale". Altra vicenda che sta a cuore a Villari e' quella della 'Domus aurea' e, anche qui', il sottosegertario lamenta che "si tenta di tirare il ministero in una querelle tecnica, mentre quello che ci spetta e' fornire risorse e condizioni per intervenire, poi tocca ai tecnici. Quel che si puo' fare e' mettere insieme piu' competenze per realizzare verifiche puntuali e mettere a punto progetti efficaci, che non hanno certo come riferimento una parte politica. Quello che non si puo' fare e' iniziare la litania delle responsabilita', cercando di scaricarle sempre su qualcun altro. Ora la responsabilita' e' nostra e quello che conta e' mettere in sicurezza il sito e intervenire per il futuro con le soluzioni migliori". "In Italia non c'e' solo Pompei" ma, in questi giorni, e' inevitabile che il discorso torni sul sito archeologico campano. Villari ricorda i fondi, 105 mln di euro, appena messi a disposizione dalla Ue, e lamenta che, anche di fronte a questo fatto positivo non si plachi la 'politicizzazione' della vicenda: "Pompei non appartiene alla maggioranza ne' all'opposizione ma non sento voci soddisfatte, bensi' solo 'cassandre' che sembrano quasi scontente dei fondi Ue". "La conferenza stampa con il commissario Ue e' durata due ore, siamo stati subissati di domande che palesavano diffidenza, due ore che mi sono sembrate piu' che altro un processo, cui naturalmente ci siamo sottoposti ma con amarezza -lamenta il sottosegretario- anche se capisco il clima che c'e' in Italia, che a volte fa trascendere. Quello che non capisco e' l'accanimento a chiedere conto al ministro di fatti tecnici: all'inizio degli anni '90 la Bassanini ha differenziato le competenze politiche ed amministrative e certo io non voglio riprendermele, noi rimaniamo nel nostro ambito, programmiamo e vigiliamo, all'insegna della trasparenza". "Sul Progetto Pompei mi sono impegnato a fare il punto ogni 15 giorni, con un report, perche' voglio che tutto avvenga alla luce del sole. A Pompei -elenca Villari- c'e' il buono e il cattivo, l'abnegazione, le competenze, la qualita' ma anche la malavita, le cattive abitudini e un contesto da bonificare. La camorra si annida dove ci sono soldi e interessi, cercando di condizionarli in maniera illecita. A pompei c'e' anche l'indecente accoglienza che viene riservata a chi viene a visitarla, con quelle bancarelle...". "Pompei incassa dai biglietti 25 milioni di euro l'anno che gestisce autonomamente e basta guardare la qualita' della spesa per giudicare. La risposta a una gestione insufficiente e mortificante del sito e' la massima attenzione e vigilanza e il coinvolgimernto di piu' soggetti possibile. Avvalersi, negli interventi, di competenze accademiche, del Cnr, di eminenti personalita', degli ordini professionali mi sembra intelligente e utile a che la partita si giochi in bella vista sul tavolo e con tutte le luci accese", ammonisce Villari. Piu' che luci, su Pompei ormai sono accesi i riflettori e altrettanta attenzione Villari la vorrebbe anche per altri siti: "In silenzio si sta tirando fuori un sito archeologico spettacolare a Somma Vesuviana. E' gia' venuta fuori in parte una villa di eta' augustea, probabilmente una villa di Augusto . Ci sta lavorando la Soprintendenza insieme all'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli e all'Universita' di Tokyo". "La ricchezza del sito e' difficile da immaginare: colonne di alabastro, statue spettacolari, mosaici che nulla hanno da invidiare a quelli di Pompei, anzi. La si puo' guardare solo dall'alto e solo in parte eppure la visitano fino a tremila - cinquemila persone in un weekend. Il problema e' riuscire ad arrivare in tempi ragionevoli dal cantiere alla godibilita' del luogo, comprensiva dell'offerta di servizi sul territorio. In Italia l'elemento su cui lavorare, da esaltare e' la fruibilita'. Da noi le capacita' di recupero e restauro sono ottime ma vedo poca cultura della fruizione e della valorizzazione", conclude Villari.

FISCO: SEQUESTRO BENI PER 1 MLN A CASERTA, 2 DENUNCE PER EVASIONE Caserta, 29 ottobre 2011 - Due persone denunciate per evasione fiscale e beni sequestrati per un milione di euro. E' il bilancio di un'operazione dei militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta che, dopo le verifiche su tre societa' che commerciavano in 'cuscinetti volventi', hanno sottoposto a sequestro le quote societarie di otto aziende riconducibili ai due amministratori delle imprese controllate, otto automezzi (tra autovetture e motocicli), i saldi di otto conti correnti bancari, un conto titoli, un libretto e venti buoni postali fruttiferi, fino alla concorrenza di un valore complessivo di circa un milione di euro. I controlli fiscali sono stati effettuati dalle Fiamme Gialle a seguito di un'attivita' di polizia giudiziaria eseguita a partire da aprile dello scorso anno, nel corso della quale e' stato accertato un traffico internazionale di cuscinetti meccanici di alta precisione, recanti il marchio contraffatto della "SKF", gruppo industriale svedese leader mondiale del settore. Nell'occasione, furono sequestrati oltre 200.000 cuscinetti per un valore di circa cinque milioni di euro e denunciati all'autorita' giudiziaria tre responsabili per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione. Le operazioni di verifica fiscale, eseguite nei confronti delle tre societa' coinvolte, hanno consentito di accertare un'evasione all'imposta sul reddito delle societa' di circa 600mila euro e all'imposta sul valore aggiunto di oltre 400mila euro. Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta del pubblico ministero, ha disposto il sequestro preventivo dei beni. I rappresentanti legali della societa', C. L., di 55 anni, e G. R., di 47, sono stati denunciati all'autorita' giudiziaria per il reato di concorso in omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.

AVERSA: AL VIA PROGETTI TRASFORMAZIONE URBANA

Progetti di trasformazione urbana della citta' di Aversa (Caserta), via ai tavoli di confronto con mondo imprenditoriale, parti sociali, cittadinanza e portatori d'interesse. Nell'ambito del programma "Supporti strumentali all'incentivazione delle forme innovative di partenariato pubblico privato nei processi di trasformazione urbana sostenibile" sono state, infatti, analizzate le opportunita' che derivano dall'applicazione delle forme di Partenariato pubblico privato possibili in Italia su alcune aree ed edifici pubblici inutilizzati o sottoutilizzati. Le aree e gli edifici sono stati selezionati sulla base di una serie di criteri oggettivi quali: ubicazione nel territorio del Comune di Aversa, proprieta' pubblica e livello di utilizzo attuale. Per costruire un vero e proprio catalogo delle opportunita' e' stata, quindi, realizzata una valutazione del potenziale di trasformabilita' e dell'appetibilita' imprenditoriale per ciascuna area/ edificio. Tale valutazione e' basata sulla costruzione di indicatori, opportunamente interrelati tra di loro, ed e' contenuta all'interno di schede pubblicate sul sito http://partenariato.piueuropaversa.it. Allo scopo di richiedere chiarimenti o di fornire elementi di approfondimento su ciascuna area, edificio o scheda, i soggetti interessati possono interagire compilando il questionario disponibile sul sito o concordando un appuntamento con i tecnici scrivendo alla mail info@piueuropaversa.it

CAMPANIA: CONSIGLIO REGIONALE DICE 'NO' A DOPPIO VITALIZIO PRESIDENTE ROMANO,SCELTA UNANIME.RUSSO,SISTEMA SOLO CONTRIBUTIVO. CASO ZINZI PRESIDENTE PROVINCIA DI CASERTA

CASERTA, 27 OTTOBRE 2011 - Arriva lo stop al doppio vitalizio per gli ex consiglieri della Regione campania poi eletti al Parlamento nazionale, europeo, o in altri Consigli regionali. E' unanime il voto dell'Assemblea campana alla legge che blocca il doppio vitalizio per otto ex consiglieri ora parlamentari; si tratta di Teresa Armato, Raffaele Calabro', Enzo Fasano, Enzo De Luca, Mario Pepe, Cosimo Izzo, Giuseppe Scalera e Domenico Zinzi (quest'ultimo attuale presidente della Provincia di Caserta). L'assegno del vitalizio, come prevede la legge approvata, viene ripristinato con la cessazine dell'esercizio dei mandati. Tempi molto ristretti per l'approvazione di una proposta di legge sulla quale e' stata registrata la convergenza di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Erano tre i testi presentati per bloccare quello che da piu' parti era stato definito un ''privilegio'', acquisito nel 2005, al termine della seconda legislatura di Bassolino, con la legge regionale 9. Le proposte, tra cui quella dell'Ufficio di Presidenza, sono poi state unite in un unico testo, composto di poochi articoli, approvato all'unanimita'. La nuova legge regionale, che entrera' in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione sul Burc, il Bollettino Ufficiale della Regione Campania, abolisce una parte della legge 9/2005 che, a sua volta, cancellava un articolo di una precedente legge (la 13 del 1996) che sospendeva l'erogazione del vitalizio ai consiglieri in caso di elezione in altri organi rappresentativi, nazionali, europei o di altre Regioni. L'articolo 1 della legge regionale stabilisce che 'l'erogazione dell'assegno vitalizio e' sospesa qualora il titolare dell'assegno stesso venga eletto al Parlamento europeo, nazionale o ad altro Consiglio regionale. Il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano, ha espresso la sua soddisfazione per lo stop al doppio vitalizio, sottolineando che ''si tratta di una legge nessuno puo' rivendicare una primogenitura, perche' frutto di un lavoro condiviso da tutti''. Chiede un ulteriore passo avanti, Giuseppe Russo, capogruppo del Pd. Dopo il blocco alla doppia pensione, l'esponente democrat ritiene ''necessaria una riforma radicale dell'istituto del vitalizio che deve diventare un sistema totalmente contributivo''. In questo modo, versando i contributi per la pensione, ''si sarebbe liberi di cumulare le cose, altrimenti occorre scegliere tra l'una o l'altra cosa''. La sua proposta e' arrivata nel giorno in cui, a Roma, la Conferenza dei Presidenti di Regione, alla quale ha perso parte anche il governatore campano, Stefano Caldoro, ha deciso per l'abrogazione dei vitalizi ai consiglieri regionali a partire dalla prossima legislatura. Rinviate in commissione la proposte di legge sul Genio civile, mentre slitta alla prossima seduta la discussione sull'accreditamento delle strutture sanitarie e sul budget della salute.

CAMORRA, CONFISCA A TAMBURRINO: IMPRENDITORE RITENUTO VICINO CLAN

PARETE (Caserta), 27 ottobre 2011 - Beni riconducibili all'imprenditore Luigi Tamburrino, ritenuto affiliato al clan dei Casalesi gruppo Bidognetti, sono stati confiscati dal personale della Direzione investigativa antimafia di Napoli. Un provvedimento emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Tamburrino, 47enne di Parete (Caserta), è considerato l'uomo che aveva il compito di convocare gli imprenditori da sottoporre a estorsione al cospetto del capoclan o del suo reggente. L'operazione condotta dalla Dia è frutto dell'attività d'indagine della Dda partenopea che portò alla cattura di Tamburrino, condannato il 6 aprile 2009, alla pena di sei anni di reclusione, in sede di giudizio abbreviato, con una sentenza del gup di Napoli.

CAMORRA: SENTENZA SETOLA, ESCLUSA ACCUSA TERRORISMO

Caserta, 26 ottobre 2011 - I giudici della prima sezione penale, collegio A, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Raffaello Magi, a latere Francesca Auriemma e Paola Cervo, hanno emesso la sentenza di primo grado nei confronti di 35 imputati appartenenti al gruppo dell'ala stragista del clan dei Casalesi capeggiata dal killer Giuseppe Setola. Setola e' stato condannato a 29 anni di reclusione con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentati omicidi ed estorsioni. Il boss Francesco Bidognetti e' stato condannato alla pena di 9 anni di reclusione a fronte di una richiesta di condanna da parte della Dda di Napoli di 20 anni. I giudici hanno escluso per tutti i 35 imputati l'aggravante del metodo terroristico e hanno riconosciuto un risarcimento economico di 50 mila euro piu' settemila euro di spese al Ministero dell'Interno che si era costituito parte civile. Per tutte le altre associazioni antiracket, 'Mo' basta!', Fai, Coordinamento napoletano dell'associazione antiracket, sono stati riconosciuti risarcimenti di 5.000 euro, mentre per il Comune di Trentola Ducenta, scenario dei tentati omicidi commessi dal gruppo camorristico tra il 2008 e il 2009, e' stato riconosciuto il risarcimento di 2.500 euro. Al termine dell'udienza sono volate ingiurie nei confronti di giornalisti, cameraman e del presidente del collegio giudicante da parte di alcuni detenuti che avevano appena ascoltato le pene alle quali erano stati condannati.

CAMERA: ALLE 15 QUESTION TIME CON MINISTRI GELMINI, MELONI E VITO

Roma, 26 ottobre 2011 - Si svolgera' oggi, alle 15, il Question Time trasmesso dalla Rai in diretta televisiva dall'Aula di Montecitorio. Il ministro dell'Istruzione, universita' e ricerca, Mariastella Gelmini, rispondera' ad un'interrogazione sulle iniziative normative per assicurare la copertura finanziaria per le borse di studio universitarie. Il ministro della Gioventu', Giorgia Meloni, rispondera' ad un'interrogazione sulle iniziative per dare concreta attuazione al fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie con contratto di lavoro precario. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, rispondera' ad un'interrogazione sui sospetti condizionamenti dell'azione del Governo desumibili da intercettazioni di conversazioni telefoniche del signor Lavitola diffuse da organi di stampa; ad un'interrogazione - rivolta al ministro della Salute - sulle iniziative per garantire i livelli essenziali di assistenza con riferimento al recente piano di rimodulazione dei punti nascita ospedalieri nella regione Sicilia; ad interrogazioni - rivolte al ministro dello Sviluppo economico - sulle iniziative per garantire la continuita' della produzione presso lo stabilimento Firema di Caserta e misure a favore del settore dei trasporti; sullo stato dei conti della Rai; ad un'interrogazione - rivolta al ministro dell'Interno - sugli intendimenti del Governo per assicurare la piena operativita' della Direzione investigativa antimafia; ad un'interrogazione - rivolte al ministro delle Infrastrutture e trasporti - sulle iniziative nei confronti di Trenitalia per garantire collegamenti adeguati tra la capitale e il Mezzogiorno

RIFIUTI: VERDI CAMPANIA, VERA BATTAGLIA E' PER NON REALIZZARE INCENERITORE RIFIUTI: VERDI CAMPANIA, VERA BATTAGLIA E' PER NON REALIZZARE INCENERITORE

CASERTA, 25 OTTOBRE 2011 - "Noi crediamo che la vera battaglia per gli ambientalisti ed ecologisti campani non sia di ottenere che un nuovo inceneritore sia costruito in provincia di Caserta, a Capua, invece che a Napoli ma di non realizzarlo proprio". Lo dichiara il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. "Si insiste a progettare inceneritori e ad aprire discariche ma non si attivano i siti di compostaggio regionali, non si parte con un programa di riduzione dei rifiuti, insomma come sempre si evita di intraprendere nuove e piu' economiche strade nella gestione della spazzatura. Tutto cio' e' assurdo e penalizza solo i poveri cittadini mettendo le comunita' le une contro le altre", conclude Borrelli.
RIFIUTI:REGIONE CAMPANIA,NO DELOCALIZZAZIONE IMPIANTO NAPOLI
''Nessun atto amministrativo e' stato predisposto per la delocalizzazione dell'impianto''. Cosi' l'ufficio stampa della giunta regionale della Campania in riferimento alla ipotesi di trasferire a Capua (Caserta) la costruzione di un termovalorizzatore ora previsto a Napoli.

CAMORRA: UDC CASERTA, CASSANDRA NON E' ISCRITTO AL NOSTRO PARTITO

CASERTA 25 ottobre 2011 - ''Voglio precisare, al fine di evitare spiacevoli e gravi equivoci, che Luigi Cassandra non e' iscritto all'Udc''. A dichiararlo e' il segretario provinciale dell'Udc di Caserta, Gabriella D'Ambrosio, intervenuta a seguito dell'arresto di Luigi Cassandra, accusato di essere il prestanome del boss della camorra Michele Zagaria. ''Prima delle elezioni provinciali del 2010 - aggiunge D'Ambrosio - l'Udc applico' un codice etico, nel pieno rispetto di quanto indicato dalla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla mafia e sulla altre associazioni criminali, che prevedeva che tutti i candidati fornissero una certificazione attestante l'assenza di pendenze giudiziarie o precedenti penali incompatibili con i criteri di legalita' individuati dalla Commissione". Cassandra, spiega la D'Ambrosio, "era candidato alle provinciali del marzo 2010 nelle fila dell'Udc e come tutti gli altri componenti della lista forni' la certificazione richiesta. A pochi giorni dal voto venne raggiunto da un provvedimento di carattere amministrativo emesso dalla Questura di Caserta. Per tali ragioni l'Udc sospese immediatamente Cassandra, invitandolo a ritirare la candidatura. Da quel momento in poi l'Udc non ha mai piu' avuto alcun rapporto con il Cassandra, che infatti non risulta essere iscritto al nostro partito''.

ARRESTATO IMPRENDITORE CASSANDRA: ACCUSA LEGAME CON LATITANTE ZAGARIA

CASERTA - 25 OTTOBRE 2011 - E' stato arrestato il prestanome del boss camorrista latitante Michele Zagaria. Si tratta dell'imprenditore casertano Luigi Cassandra. Dalle indagini della Guarda di Finanza e' emerso che Zagaria avrebbe utilizzato Cassandra e alcuni suoi familiari per reimpiegare il proprio denaro frutto di vari reati tra cui l'estorsione. Cassandra e' stato prelevato stamani all'alba nella sua abitazione e tradotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini hanno riguardato anche altre sei persone, di cui tre donne, tutti residenti a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, che a vario titolo hanno partecipato alla costruzione di un vasto complesso immobiliare dichiarato agibile seppure costruito su un terreno tuttora destinato a uso agricolo. La struttura, un grande complesso turistico battezzato "Night and day" da cui ha preso il nome l'operazione di oggi, e' stata sottoposta a sequestro preventivo. E' composta da piu' piscine, un bar, un importante ristorante, un'annessa sala da ballo e un'elegante palazzina di tre piani destinata ad abitazioni per i familiari dell'arrestato. All'interno di questo complesso, protetto da un alto muro di cinta, si sarebbero svolti importanti summit di camorra con la partecipazione di esponenti di vertice della mafia casertana, durante i quali si pianificavano business illegali. Quando non era teatro di incontri tra boss, l'impianto turistico sportivo, operativo ormai da qualche anno, era normalmente frequentato dalla cittadinanza locale soprattutto nel periodo estivo. Ulteriori sequestri hanno riguardato cinque societa' utilizzate per il riciclaggio di denaro e numerosi conti correnti bancari e strumenti finanziari assicurativi. Per un valore totale di oltre sette milioni di euro.
Luigi Cassandra, presunto prestanome del boss Michele Zagaria e imprenditore, ex assessore all'Acquedotto e alle politiche giovanili del comune di Trentola Ducenta, ha impiegato per le sue attivita' denaro dei Casalesi frutto di vari reati tra cui l'estorsione e altri delitti contro il patrimonio appartenente a Zagaria, capo del clan. Il gip Eduardo De Gregorio del tribunale di Napoli, su richiesta dei pm Giovanni Conzo e Sandro D'Alessio della Dda, ha contestualmente emesso provvedimento restrittivo per i due - eseguito solo quello di Cassandra, ovviamente, dato che il boss e' latitante da decenni - e un decreto di sequestro preventivo per beni riconducibili all'imprenditore. Altre sei persone, tra cui tre donne, tutti residenti a Trentola Ducenta, sono indagate perche' a vario titolo hanno partecipato alla costruzione del complesso turistico con piscine e piste da ballo "Night and Day", dichiarato agibile seppure costruito su un terreno tuttora destinato a uso agricolo. La struttura sottoposta a sequestro preventivo e' composta da piu' piscine, un ampio bar, un importante ristorante, un'annessa sala da ballo e un'elegante palazzina di tre piani destinata ad abitazioni per i familiari dell'arrestato, completamente circondata da un alto muro di cinta. A inchiodare l'imprenditore sono state le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Salvatore Laiso, ma anche di Francesco Cantone ed Emilio Di Caterino. "Cassandra e' molto legato a Michele Zagaria - ha raccontato Laiso ai magistrati - ricordo un particolare e cioe' che Michele Zagaria aveva affidati tre apparecchi utili per individuare le 'cimici' (microspie da intercettazione ambientale, ndr.) a Luigi Cassandra e quest'ultimo mi presto' la sua anche se io non gliela restituii piu' tanto che poi fu sequestrata dalla squadra mobile della Questura di Caserta in una perquisizione".

STORIA: TRECCANI, L'INCONTRO DI TEANO IN REALTA' AVVENNE A VAIRANO PATENORA

CASERTA, 24 ottobre 2011 -Non fu a Teano bensi' a Vairano Patenora il celebre incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Nei 150 anni dell'Unita' d'Italia lo sostiene l'Enciclopedia Treccani, che nella sua versione on line sottolinea come la tesi che l'incontro tra il generale e il re d'Italia sia invece avvenuto al quadrivio di Taverna della Catena nel comune di Vairano, in provincia di Caserta, sia oggi ritenuta ''la piu' fondata''. La precisazione sul luogo in cui si svolse uno degli episodi di maggiore valore simbolico del Risorgimento verra' annunciata mercoledi' a Roma alle 11.30 all'Istituto Treccani, in una Conferenza stampa (Vairano o Teano, 26 ottobre 1860: dove avvenne l'incontro tra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi?) con il presidente Giuliano Amato, capo del comitato per le celebrazioni dei 150 anni- e lo storico del Risorgimento Giuseppe Monsagrati, professore all'Universita' di Roma La Sapienza e autore della voce Teano dell'enciclopedia online. Teano, si legge nella voce, ''e' stata a lungo considerata come il comune nel cui territorio, il 26 ottobre 1860 ebbe luogo l'incontro nel corso del quale Garibaldi saluto' Vittorio Emanuele II re d'Italia e gli consegno' il Regno meridionale che aveva quasi completamente conquistato. Accolta dalle cronache del tempo e passata poi in molti manuali di storia, la notizia, in assenza di una relazione ufficiale delle autorita' militari, e' stata poi messa fortemente in dubbio dagli storici sulla base delle testimonianze di alcuni dei personaggi che assistettero all'evento e che indicarono come punto dell'incontro il quadrivio di Taverna della Catena nel comune di Vairano Patenora, essendo peraltro vero che a Teano i due protagonisti si dettero il saluto di commiato, dopo aver cavalcato affiancati sin li'''. Tale tesi, continua la voce dell'enciclopedia on line, ''espressa nel 1909 da un generale (G. Del Bono) dell'Ufficio storico dello Stato Maggiore Esercito, benche' contestata nel 1911 da uno studioso locale (V. Boragine) col sostegno di un altro ufficiale dello Stato Maggiore, e' oggi ritenuta la piu' fondata e ha in questi ultimi anni ricevuto il conforto di ulteriori e bene documentate ricerche (G. Di Muccio, 1960; A. Panarello, 2002; C. Antuono, 2011)''.

CAMORRA: INTRECCI CLAN-POLITICA PER APPALTI, PM CHIEDONO PENE

CASERTA, 24 ottobre 2011 - Rush finale nel processo nato dall'indagine "Normandia2" che ha portato all'arresto di politici, esponenti di vertice del clan dei Casalesi, imprenditori e dipendenti pubblici. I pm Marco Del Gaudio e Antonello Ardituro hanno chiesto alla corte partenopea presieduta da Paola Russo 12 anni di carcere piu' altri due (in tutto 14 anni) per Nicola Ferraro, ex consigliere regionale campano dell'Udeur, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e di una serie di altri reati. Tutti gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, turbativa d'asta, truffa, abuso d'ufficio e corruzione. Oltre che per l'esponente politico locale, i pm hanno chiesto anche la condanna per il fratello Luigi a 10 anni di reclusione, e 3 anni per Lorenzo Arrichiello, 3 per Giuseppina Panaro, 8 anni per Salvatore Busiello, 3 anni per Cipriano Capasso, 10 anni per Paolo Caterino, 10 anni per Giacomo Caterino, 5 anni per Giuseppe D'Alessio, 10 anni per Raffaele d'Alessio, 3 anni e 4 mesi per Francesco De Angelis, 8 anni per Emilio Di Sarno, 3 anni per Raffaella Fontana, 8 anni per Salvatore Iorio e 6 anni per il fratello Tullio Iorio, 12 anni per Francesco Iovine, 10 anni (con assoluzione per il reato di truffa) per Giacomo Letizia, 4 anni per Luigi Schiavone, 14 anni per il nipote del boss Francesco Schiavone Sandokan, Nicola Schiavone detto "o'russo", 3 anni per Pasquale Corvino e 3 anni per Noviello Bernardino. Assoluzione sono state richieste, invece, per Giuseppe Buonanno, Michele Sorrentino, Nicola Di Caterino e per Giuseppe Offreda. Nicola Ferraro era stato accusato di risolvere incombenze burocratico- amministrative connesse agli appalti, avvalendosi di una rete di pubblici funzionari compiacenti, tra cui un dirigente del settore pianificazione-programmazione e assetto del territorio del Comune di Caserta. L'inchiesta che ha portato al processo, ha incluso imprenditori al servizio del clan che per infiltrarsi negli appalti pubblici e privati assicuravano a politici voti e regali.





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