CASERTA, BRIGATA GARIBALDI: IL GEN. BORRINI SCONFESSA LA SINISTRA
Data: Lunedì, 24 maggio @ 21:41:03 CEST
Argomento: Difesa




Missione di pace e non guerra. Contrariamente a quanto sostiene una grossa parte della Sinistra italiana (che dice sì alle foto delle torture e non a quelle della decapitazione del cville americano dimenticandosi di tre ostaggi italiani), un uomo della Difesa, da Caserta, mette in chiaro la situazione. "In Iraq ho conosciuto decine di giovani con i quali ho parlato a lungo: tutti mi hanno detto che il loro desiderio era costruirsi un futuro di pace e di tranquillità: i violenti ci sono ma sono pochi, un'assoluta minoranza". Il brigadier generale Giovan Battista Borrini, comandante della brigata bersaglieri Garibaldi di Caserta è stato a Nassiriya l'anno scorso, da giugno a ottobre, vice del comandante Vincenzo Lops che guidava il contingente terrestre con base a White Horse. Il perugino Borrini, 51 anni, tra l'altro impiegato agli inizi degli anni '80 nella forza di pace in Libano, guarda con orgoglio i suoi ragazzi, i mille della caserma Garibaldi, e i 102 che in particolare partiranno giovedi' per Nassiriya, per una missione che durerà quattro mesi. A guidarli in Iraq sarà il capitano Domenico Sermon. Un obiettivo, la pace, e un orgoglio, quello di essere bersaglieri, che campeggia all'ingresso della caserma Ferrari Orsi. "Professionisti per la Pace, protagonisti nella storia": il motto accoglie i visitatori mentre, di fronte al busto di La Marmora, considerato il fondatore dei bersaglieri, una vecchia scritta propone uno slogan che potrebbe essere utilizzato per uno spot pubblicitari: "Bersaglieri...imitati forse. Uguagliati mai". "Li vedo animati - è la convinzione Borrini - dal giusto spirito del soldato che va a compiere il suo dovere. Sono tranquilli, addestrati e pronti. In questa missione c'é esperienza e addestramento, spirito di corpo, il giusto mix per raggiungere l'obiettivo, che è quello di dare sicurezza alla popolazione irachena". Anche in caserma, naturalmente, non lasciano indifferenti le notizie che arrivano dall'Iraq, con un clima che sembra mutato in peggio rispetto all'anno scorso. "La preoccupazione - ammette il generale Borrini - c'é sempre, ma naturalmente quella maggiore la vivono le famiglie dei soldati più ancora di chi parte. Il Reggimento ha comunque organizzato un punto di contatto con le famiglie per assicurare sempre un aggiornamento diretto. Lo sforzo è quello di dare tranquillità a quelli che partono ma soprattutto a quelli che restano. La nostra missione è quella di uomini che vogliono costruire la pace. Certo, se fosse tutto tranquillo non ci sarebbe bisogno di una presenza militare che deve imporre la pace". Il generale va con i ricordi alla sua esperienza a Nassiriya, ai contatti umani instaurati con la gente del posto. "La maggior parte degli iracheni - sottolinea - vogliono vivere in pace e soprattutto speravano di avere, dopo decenni di guerre e sofferenza un pò serenità". A confortarlo in questa sicurezza e nel clima positivo con il quale la popolazione accoglierà la missione della Garibaldi l'esperienza diretta. "Ho avviato - ricorda - contatti con le autorità locali, con piccoli imprenditori, con tanti fabbri, carpentieri, panettieri. Ho compreso la loro laboriosità, la voglia di fare, il rispetto della diversità culturale e religiosa. Credetemi - aggiunge il generale Borrini - sono molto pochi quelli che non vogliono la pace e agiscono per interessi politici o finalità religiose, anche se di religioso nella violenza non c'é proprio nulla. Certo, ci sono bande di delinquenti ma la maggior parte degli iracheni è fatta di persone pacifiche".





Questo Articolo proviene da Casertasette
https://lnx.casertasette.com

L'URL per questa storia è:
https://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=2065