IMMIGRATI A S. MARIA C.V.: VIETATO L'INGRESSO A SENATRICE, MOGLIE DI BASSOLINO
Data: Martedì, 05 aprile @ 16:24:23 CEST
Argomento: Cronaca


La deputata del Pd, Pina Picierno, si lamenta, in un comunciato, del mancato ingresso della senatrice Carloni, moglie dell'ex governatore Bassolino, nella struttura militare dismessa che ospita gli immigrati. Nella foto, il gazebo allestito da alcuni rappresentanti dei centri sociali



SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), 5 aprile 2011 (Casertasette) - "E' stato impedito l'ingresso alla collega parlamentare Carloni al centro di raccolta degli immigrati della Caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere. Muri altissimi e poliziotti a cavallo hanno accolto la nostra delegazione, a cui è stato rifiutato il permesso di entrare perché sarebbero autorizzati soltanto gli operatori e i mediatori culturali". Lo dice la parlamentare Pd Pina Picerno, affermando che i Democratici "chiedono immediate spiegazioni al Ministro Maroni per questo inspiegabile e inaccettabile diniego a una parlamentare di esercitare il proprio potere ispettivo. Ai parlamentari è consentito visitare persino le carceri di massima sicurezza, ci chiediamo cosa ci sia di tanto grave da nascondere per impedire l'ingresso in quello che dovrebbe essere un centro di accoglienza in attesa dello smistamento tra gli immigrati presenti". "Il Ministro Maroni - prosegue Picerno - fornisca immediate spiegazioni in merito a un fatto gravissimo, non il primo in questi giorni, che non deve assolutamente ripetersi e che non può che sollevare gravissimi sospetti su quello che avviene all'interno delle tendopoli".

Richiesta chiarimenti a Maroni

Le opposizioni al Senato chiedono che il ministro dell'Interno Maroni venga subito a riferire in aula dopo che ad alcuni parlamentari, tra ieri e oggi, è stato impedito di entrare nei centri di accoglienza. Lo riferiscono al termine della conferenza dei capigruppo Anna Finocchiaro (Pd) e Felice Belisario (Idv). Finocchiaro afferma che "anche questa mattina a Santa Maria Capua Vetere alla senatrice Anna Maria Carloni è stato impedito di entrare nel campo profughi". "Finora - lamenta l'esponente del Pd - il parlamento dispone solo delle informazioni della stampa e quindi opportuno che, qualsiasi ne sia la ragione dei divieti, quanto sta accadendo deve essere discusso in aula con il ministro". Dal canto suo Belisario protesta affermando che "Maroni non é il padrone del vapore e deve spiegare al più presto le ragioni di quanto sta accadendo". "L'Idv è molto arrabbiata, non capiamo cosa succede. Forse Maroni ci nasconde qualche cosa se non ci fa entrare in questi campi" sostiene Belisario., Il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri sui divieti ai parlamentari dice che "se ne discuterà con il ministro" e aggiunge: "in tv ho visto che a Manduria c'erano dei cortei politici che esortavano i clandestini alla fuga e questo ha generato un po' di confusione oltre che a problemi di sicurezza".

"Come parlamentare - ha dichiarato la Carloni - ho il dovere e il diritto del sindacato ispettivo. Entro regolarmente in carceri, ospedali psichiatrici giudiziari, centri di identificazione ed espulsione, per verificarne, ed eventualmente denunciarne, le condizioni. Invece oggi mi hanno sbarrato la strada, dicendo che non ero autorizzata". La parlamentare si è recata stamattina, insieme ad Andrea Morniroli e Lassaad Azzabi, rispettivamente operatore sociale e mediatore culturale della coop Dedalus, al centro di Santa Maria Capua Vetere, gestito dalla Croce Rossa. "Volevamo semplicemente accertarci che i minori immigrati non fossero stati trattenuti impropriamente - ha affermato Andrea Morniroli - ma non abbiamo potuto soddisfare la nostra curiosità. Quello che è accaduto oggi è vergognoso ed è sintomatico di un Governo incapace di gestire un problema pienamente governabile, quello di 50mila persone che chiedono solo di transitare nel nostro Paese, in cui momento in cui hanno preso il sopravvento politiche sicuritarie e repressive, a discapito dell'accoglienza e dell'inclusione sociale". Poco dopo essere arrivata a Santa Maria Capua Vetere, la delegazione ha appreso che erano già stati respinti i sette mediatori culturali che avevano accompagnato gli stranieri e il cui compito sarebbe stato quello di informare gli immigrati sui loro diritti. Gli immigrati - di cui non si conosce ancora lo status, non essendo ancora stati identificati - hanno in media tra i 20 e i 40 anni, e, a quanto si sa, tutti hanno detto di essere diretti in Francia. "Non c'é ragione per trattenerli qui - ha precisato la parlamentare - in questa struttura che è di fatto un carcere, dove a far da guardia ci sono due poliziotti a cavallo, e gli stranieri sono trattati alla stregua di reclusi. Queste persone avrebbero dovuto essere identificate al momento dello sbarco e non essere portate qui senza motivo. Chiedo alla Regione Campania di smantellare immediatamente questo centro e di farsi carico, esattamente come tutte le altre, ognuna per la propria parte, di questo problema, d'accordo con le associazioni e gli enti del terzo settore, mettendo a disposizione strutture piccole e accoglienti, come sta avvenendo in Toscana". Tra gli immigrati sbarcati ieri a Napoli, almeno 11 si sarebbero dichiarati minorenni, ma a un primo controllo auxologico - un metodo che consiste in un esame del polso, di cui non è ancora dimostrata l'attendibilità scientifica - sono risultati maggiorenni. Solo 3 di loro sono stati riconosciuti minori e subito affidati ai Servizi sociali. "Ma dove si trovano ora questi minori? - si chiede Glauco Iermano, responsabile dell'area minori di Dedalus - chi ci dà la certezza che i loro diritti siano tutelati?". Infatti, per i minori immigrati non accompagnati, ovvero che arrivano a Napoli senza i genitori, c'é un iter a parte, completamente diverso da quello degli altri migranti e supportato, in condizioni normali, da una rete di protezione sociale cui collaborano Procura, Comune, Regione e terzo settore. "Nel momento in cui un minore che arriva nel nostro Paese si dichiara tale - precisa Iermano - si presume che lo sia e si attiva una procedura specifica che ne dovrebbe garantire i diritti, a partire da quello all'accoglienza. E non crediamo che ciò stia avvenendo a Caserta, noi come terzo settore volgiamo fare la nostra parte. Perché devono essere solo Croce Rossa e altre associazioni religiose a occuparsi degli immigrati di Lampedusa?".

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