SANTA MARIA CAPUA VETERE (CASERTA), 5 APRILE 2011 - (Casertasette) - Ospitati nella caserma, in attesa di essere identificati in una struttura militare, e senza sigarette. C'è malumore tra i primi 471 immigrati portati a Santa Maria Capua Vetere, dopo lo sbarco ieri mattina con la nave San Marco a Napoli. Nella struttura, l'ex caserma Andolfato, arriveranno domani altri 500 profughi. ''Se dovessero rimanere per molto tempo lì dentro - spiega Jamal Qaddorah, responsabile della Cgil immigrati della Campania, che ha accompagnato ieri i primi arrivati con l'autobus alla struttura casertana - ci potrebbero essere problemi. Il fatto di non poter fumare ha provocato molti malumori e dovrà essere in qualche modo affrontato''. Proprio la caserma, a differenza di altri siti scelti in Italia, rappresenta un elemento che suscita perplessità e preoccupazione tra i profughi. ''Questo - hanno detto in coro in diversi - non è certo un centro di accoglienza ma un carcere. Perché ci portano qui?''. Oggi un parlamentare del Pd, Anna Maria Carloni, non ha potuto avere accesso alla struttura. ''Non hanno fatto entrare nemmeno l'imam senegalese con il foglio delle preghiere e gli orari in cui recitarli'', aggiunge Jamal, preoccupato per le tensioni che potrebbero nascere da ''tante piccole proibizioni''. A questo punto una strada da seguire con assoluta celerità, a suo giudizio, ''è la concessione di permessi temporanei di soggiorno che consentirebbero agli immigrati di potersi muovere liberamente. Il loro desiderio, a parte i pochi che hanno famiglia qui a Napoli, è di raggiungere la Francia, dove Sarkozy ha creato un vero e proprio muro. Se i permessi arrivassero, questi immigrati non si sentirebbero più prigionieri come accade ora''. Su questo fronte, secondo Jamal, ''si registra una eccessiva lentezza. Quando si affronterà e soprattutto si risolverà il problema con la concessione dei permessi?''. Nel frattempo ci si prepara all'arrivo di altri 500 immigrati. Dovrebbero arrivare domani mattina alle 8 nel porto di Napoli per poi essere trasferiti nel centro di Santa Maria Capua Vetere. ''Bisogna affrontare tutti i problemi che sono aperti perché altrimenti, con l'aumento delle presenze, si rischia – è l'allarme di Jamal - di accrescere la tensione'