TRUFFA FINANZIARIA TRA VENETO E CAMPANIA: 7 ARRESTI A CASERTA, ANCHE POLIZIOTTO
Data: Lunedì, 28 marzo @ 15:08:48 CEST
Argomento: Cronaca




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PADOVA, 28 MARZO 2011 (Casertasette) - Una vera e propria holding d'affari, con interessi in vari campi: hotels, onlus, finanza, consulenze, merchant bank, anche editoria, con partecipazioni nella proprieta' del quotidiano La Notte. Il Gruppo Catapano, con sede nel centro direzionale di Napoli, con sito internet e grande visibilita', e' stato letteralmente decapitato questa mattina all'alba dai carabinieri di Padova che hanno messo a segno 14 arresti (un quindicesimo dovrebbe essere operato nelle prossime ore),

Quattordici odinanze di custodia cautelare su quindici firmate eseguite, oltre trenta perquisizioni effettuate, ed un gruppo imprenditoriale, quello della famiglia Catapano di Napoli decapitato. Sono le caratteristiche principali dell'operazione «Manleva» portata a termine all'alba dai carabinieri del comando provinciale di Padova. L'indagine degli uomini agli ordini del colonnello Renato Chicoli ha avuto origine nel febbraio 2010 a seguito di un intervento dei Carabinieri di Este (Padova) presso un capannone di tale Sergio Peruffo, 65 anni, titolare di una società dichiarata in fallimento: la Ares S.r.l. di Este (Padova). Le operazioni di svuotamento delle società avvenivano attraverso la contestuale costituzione di nuove aziende, di regola due società di capitali, di cui una sottoposta al diritto straniero (S.r.l. e Ltd), con amministratori unici indicati dall'imprenditore, il quale provvedeva a girare alla newco utili e beni immobili, macchinari di proprietà o in leasing, attrezzature, marchi ed altri cespiti. A fianco alla newco veniva messa in parallelo una Srl italiana, di fatto inesistente, su cui far confluire tutti le debiti e le passività. Per quanto riguarda la Provincia di Padova, i riscontri hanno interessato le ditte: Zetatre S.r.l. di San Giorgio in Bosco (Padova); Paolo De Nicola S.p.A. di Cittadella (Padova); Emmepi Costruzioni Generali S.A.S. di Maserà di Padova (Padova); Confezioni Maglieria Rosanna di Rubano (Padova). Fuori Provincia, l'indagine ha riguardato invece principalmente le società: Centro Pulitura Metalli S.R.L. di Ceggia (Venezia); Talmec S.r.l. di Vignola (Modena); Eurologis S.r.l. di Chieti.

Tra gli arrestati donne e uomini di Mondragone (Caserta), tra cui un poliziotto (attualmente sospeso) testa di legno di Catapano per la società londinese Victoria Bank Ltd, banca d'affari londinese con un capitale sociale di 30 milioni di sterline, già in carcere per un altro reato. Un avvocato un commercialista di Ottaviano

L'ipotesi al centro delle indagini, avviate circa un anno fa dal pm Paola De Franceschi, sono di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, truffa e reati connessi al falso nella gestione di aziende sull'orlo del fallimento. I provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal gip padovano, Paola Cameran. Tra gli arrestati Giuseppe Catapano, 60 anni, fondatore della holding e attualmente neo-rettore dell'Università Popolare degli Studi di Milano, e presidente della fondazione "O.p.e." (acronimo di Osservatorio parlamentare europeo), Alessandro Cassioli, 50 anni di Cascina (Pisa); Luca Montanino, 36 anni di Palma Campania (Napoli); Cristoforo Gammone, 47 anni di Palma Campania; Carmine Gioacchino Balzano, 35 anni di Torre Annunziata (Napoli); Elio Buonaiuto, 63 anni di Ottaviano (Napoli); Bruno Rizzieri, 47 anni di Castelvoturno (Caserta); Emilio Giuliano Pagliaro, 36 anni di Mondragone (Caserta); Giuseppina Fiorella Contestabile, 52enne di Mondragone; Maria Rosaria Grippo, 43 anni di Mondragone; Antonio Loffredo, 45 anni di Mondragone; Anna Maria Pistillo, 28 anni di Mondragone; Salvatore Cascarino, 28 anni di Mondragone; Irene Migliore, 43 anni di Mondragone. L'organizzazione prospettava piani di ristrutturazione aziendale a società del Nordest in crisi ma, anziché sanare le ditte, manlevava fraudolentemente i clienti da responsabilità in ordine a debiti e passività contratti, facendoli transitare su ditte inesistenti, e trasferiva gli attivi e i beni aziendali in altri enti neocostituiti, in modo da evitare di versare il dovuto a fisco e creditori. Il tutto, in cambio di significativi compensi, per procedure che comportavano comunque il fallimento delle imprese e l'abbandono degli imprenditori al loro destino. Setacciati anche studi di notai e avvocati compiacenti, oltre che delle "teste di legno" del gruppo criminale. Non è escluso che gli stessi arrestati possano essere semplici firmatari di atti notarili e ignari della vicenda (truffati nella truffa) come sostiene uno dei legali, l'avvocato Rosario Pagliuca del foro di Napoli che difende Bruno Rizzieri.

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