CASERTA, RIESAME DICE NO A SINDACO MAGLIOCCA. DIFESA AUSPICA GIUDIZIO IMMEDIATO
Data: Venerdì, 25 marzo @ 19:57:39 CET
Argomento: Giudiziaria




CASERTA, 25 MARZO 2011 (Casertasette) - Nell’ultimo giorno utile per il deposito della decisione – ovvero, oggi – il tribunale distrettuale del Riesame di Napoli ha detto no all’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa di Giorgio Magliocca, il sindaco dimissionario accusato di concorso esterno in associazione camorristica ed agli arresti dallo scorso 11 marzo. Una decisione che ha lasciato sorpreso il suo difensore, il penalista Filippo Trofino, tant’è che ha già annunciato di volere impugnare il provvedimento. Ma c’è di più: l’auspicio dello stesso difensore, per un giudizio immediato del suo assistito così come è accaduto per le ultime inchieste giudiziarie che riguardano il deputato Nicola Cosentino e il premier Silvio Berlusconi. «Per rimanere nel processo – ha commentato Trofino - impugneremo la decisione di oggi (ieri per chi legge, N.d.R) invitando anche la Procura, se veramente crede nella tesi accusatoria, a richiedere il giudizio immediato. Così entro il 2011, e non fra cinque anni, sapremo se Giorgio Magliocca è o non è un concorrente esterno al clan Ligato-Lubrano. La decisione del Tribunale del Riesame ci sorprende – ribadisce il legale, che prosegue. «Pensavamo di aver anche provato con tutta la docuentazione la insussistenza dei due fatti addebitati al sindaco: le cene del 2002 e l’aver favorito i Ligato nella gestione dei beni confiscati. Non avendo a disposizione le motivazioni del rigetto, come difesa siamo costretti a rinviare ogni ulteriore commento. Solo in quella sede sarà, forse, necessario effettuare alcune puntualizzazioni e precisazioni». Magliocca era comparso lunedì scorso davanti ai giudici del tribunale distrettuale del Riesame per difendersi nuovamente (dopo l’interrogatorio reso al gip) dall’accusa per la quale si sta proclamando innocente dal giorno del suo arresto. Circostanza che aveva voluto ribadire a voce nel corso delle tre ore di udienza di discussione. A sostenere l’accusa in aula era stato il pubblico ministero antimafia Giovanni Conzo, uno dei tre sostituti della Dda che hanno incriminato l’ex sindaco che nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si sostiene mangiando solo arance: una autolimitazione del vitto in segno di protesta contro un’accusa che ritiene ingiusta. Il giovane amministratore aveva negato quei favori e le concessioni al clan in cambio di un presunto appoggio elettorale ma il gip Antonella Terzi - che ha condiviso il quadro accusatorio dei pm – ritiene Magliocca «asservito ai desideri del clan camorristico locale, un sodalizio criminale agguerritissimo, protagonista di delitti efferati, cui pericolosità resiste agli interventi giudiziari e grazie al quale il Magliocca ha potuto vincere ripetute competizioni elettorali».





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