AVERSA (CASERTA):ARRESTI BANCA CREDITO COOPERATIVO AVERSA, VIA GLI INTERROGATORI
Data: Giovedì, 17 febbraio @ 16:23:41 CET
Argomento: Giudiziaria




AVERSA (Caserta), 17 febbraio 2011 (Casertasette) - Una gestione «allegra», macroscopicamente anomala, caratterizzata da dissipazioni e distrazioni tutte in danno degli stessi soci. La breve vita della Banca di Credito Cooperativo di Aversa – i cui sportelli sono chiusi da due anni – si è conclusa ieri con tre arresti ed una misura interidittiva per bancarotta fraudolenta. L’inchiesta, i cui dettagli sono stati resi noti ieri durante una conferenza presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata da Corrado Lembo, trae origine da un controllo della Banca d’Italia sfociato in commissariamento e poi in uno stato di insolvenza dell’istituto fino al fallimento. Di qui - hanno spiegato il procuratore aggiunto Luigi Gay; i sostituti Antonella Cantiello e Maurizio Giordano e il comandante Michele Iadarola del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta agli ordini del colonnello Vincenzo Amendola – l’apertura del fascicolo penale dove sono stati presi in esame una serie di inadempienze riscontrate sia dall «audit» della Banca d’Italia che quelle accertate dalle fiamme gialle. L’istituto, quasi a «promozionare» la facilità di finanziamenti spesso senza o con poche garanzie, si sarebbe dimostrato troppo accomodante nell’erogare grosse somme di danaro a clienti-aziende (va precisato, che sono estranei all’inchiesta e apparentemente ignari) che ne facevano richiesta. Una perdita di circa undici milioni di euro (tra cui quattro andati forse completamente persi) accumulatisi con diversi prestiti che andavano dai 200 mila agli 800 mila euro (con autorizzazioni a sconfinare talvolta anche di un milione di euro) erogati ad aziende ma anche, in alcuni casi, ad alcune associazioni (200 mila euro) sia ludiche che, in un caso, con finalità politiche. Agli arresti domiciliari sono finiti il presidente del cda e fondatore, Enrico Giuliano; il vice presidente Cesario Bortone e il direttore Vincenzo Arbore. Divieto di esercitare la professione di commercialista per due mesi per Domenico D'Agostino, facente del collegio sindacale. Indagati anche gli altri componenti – ma il gip Giuseppe Meccariello non ha proceduto all’arresto – per un totale di 20 persone. Secondo l’accusa, Giuliano, per garantirsi sempre un ruolo alla presidenza del Credito cooperativo aversano, avrebbe fatto diventare soci persone organiche ad alcuni grandi gruppi imprenditoriali, facendo loro sottoscrivere azioni della banca per importi irrisori e accordando loro o ratificando prestiti o affidamenti senza verifica della solvibilità dei nuovi soci, «anzi era nota l'assenza di qualsiasi garanzia per la restituzione delle somme affidate». Le ingenti movimentazioni di denaro venivano anche mascherate evitando la segnalazione al sistema anti-riciclaggio cosiddetto Gianos. Le passivita' accertate sono state trasferite alla Banca sviluppo Spa che già da due anni si sta facendo carico degli impieghi e della raccolta della banca. Nelle prossime ore si procederà agli interrogatori.





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