DOPPIO BOTTO DI CAPODANNO A CASERTA: CADONO PETTERUTI E GIUDICIANNI
Data: Giovedì, 30 dicembre @ 23:36:07 CET
Argomento: Enti e Comuni


Prima il sindaco della città del foro (Santa Maria Capua Vetere), Giancarlo Giudicianni, sfiduciato ieri da sedici consiglieri. Poi il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti sfiduciato da 23 consiglieri



CASERTA, 30 DICEMBRE 2010 (Casertasette) - Alle 12.25 di oggi si è conclusa l’esperienza amministrativa targata Nicodemo Petteruti. Le forze di opposizione si sono presentate compatte ai lavori del consiglio comunale con all’ordine del giorno anche la mozione di sfiducia nei contronti del primo cittadino, peraltro dimissionario. Alla fine il documento proposto da Pdl, Udc e Nuovo Psi è passato con 23 voti: i 19 delle forze di opposizione più Salvatore Ferrara (oggi indipendente) più i 3 dei consiglieri del gruppo socialista, che avevano abbandonato la maggioranza e l’avevano promessa al sindaco nelle passate settimane. Petteruti ha chiuso la sua esperienza da sindaco ostentando sicurezza e orgoglio di aver visto “una ventina di associazioni” dalla sua parte, quelle che rappresentano “la parte sana di questa città”, assieme alle sigle dei commercianti, che a loro volta “sono espressione di 3.500 affiliati”. Ma anche quello di non essere mandato a casa per mano di altri, in particolare dei socialisti che hanno deciso di abbandonare la maggioranza e di schierarsi con le forze di opposizione all’atto del voto della mozione di sfiducia presentata da Pdl, Udc e Nuovo Psi. Nicodemo Petteruti, stamane, in consiglio comunale, ha preso la parola dopo aver ascoltato l’ingegnere Gianfranco Tozza, responsabile del circolo di Legambiente parlare a nome delle associazioni che si erano espresse contro le dimissioni del primo cittadino una prima volta già il 23 dicembre. Dalle sue parole è emersa amarezza ma non anche l’impressione di una persona sconfitta. “Perché quello che abbiamo fatto per questa città negli ultimi quasi cinque anni si vede” ha detto nel suo intervento. “Ed evidentemente è stato anche apprezzato da qualcuno” ha poi aggiunto in riferimento a quanti gli chiedevano di tornare sui suoi passi. Poi il sindaco ha abbandonato l’aula, dov’era presente l’opposizione al completo (anche Pierpaolo Puoti, che non avrebbe dovuto esserci, si è presentato alle 10,40). “Non ho intenzione di ascoltare queste manfrine” ha detto ai suoi collaboratori. La seduta è naturalmente proseguita con una serie di interventi che hanno preceduto il voto finale sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti. (Il Casertano)

Pd condanna sfiducia

Sono diverse e quasi tutte improntate a espressioni di condanna per quanto avvenuto al Comune di Caserta le reazioni all’interno del Partito democratico regionale, provinciale e cittadino. Dal coordinatore della segreteria regionale della Campania, Antonio Marciano, ai deputati Stefano Graziano e Pina Picierno al commissario provinciale Ciro Cacciola per finire al candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali, Carlo Marino, tutti hanno espresso condanna – pur con sfumature diverse e sottolineando le responsabilità del sindaco Nicodemo Petteruti – per l’atteggiamento del gruppo dei socialisti in consiglio comunale che è stato determinante per la caduta dell’amministrazione di centrosinistra. Vi proponiamo di seguito tutte le note pervenute. “Far cadere l’Amministrazione comunale di Caserta è stato un errore. Lo è stato nonostante gli atteggiamenti del sindaco e la sua ambiguità nel rapporto prospettico con il centrosinistra”. Lo afferma Stefano Graziano, parlamentare Pd, che aggiunge: “Al gruppo del Pd, in giunta e in Consiglio, va un ringraziamento forte per il lavoro svolto e per aver mantenuto una posizione sempre chiara e coerente. Ora bisogna guardare avanti: con Carlo Marino, candidato sindaco scelto dal basso, il centrosinistra dovrà rilanciare la sua azione politica, e lo farà puntando sui temi e sui contenuti, un terreno su cui il centrodestra farà fatica a starci dietro”. “Interrompere così l’esperienza amministrativa della città capoluogo, già agli sgoccioli della scadenza naturale del mandato, è atto che francamente non comprendiamo né condividiamo”. Lo dice Ciro Cacciola, commissario provinciale del Pd Caserta, commentando lo scioglimento del Consiglio comunale di Caserta a seguito dell’approvazione della mozione di sfiducia. “Pur con tutte le criticità e le difficoltà che hanno contraddistinto questa Amministrazione – sottolinea -, il Partito Democratico, con i suoi amministratori, ha sempre lavorato con spirito costruttivo e di rilancio, e lo stesso avremmo sperato dagli amici socialisti. Si chiude in maniera non bella un’esperienza Amministrativa tutt’altro che semplice. Ora l’intero centrosinistra deve con ancora maggiore sforzo lavorare per recuperare il rapporto con i cittadini, per ridurre la distanza tra la politica e la città, per pensare e costruire un nuovo progetto per una nuova Caserta. Il percorso è già in parte tracciato, ed è quello partito dalle primarie, un grande percorso – conclude il commissario Cacciola – che ha visti coinvolti i partiti ed i movimenti civici e che deve ora proseguire gettando fin da ora regole chiare per una nuova visione della politica e dello stare in Amministrazione”. Per il deputato Pina Picierno “da oggi stesso bisogna rimettersi al lavoro per restituire fiducia ai cittadini, per avanzare proposte vincenti e convincenti in grado di vincere le elezioni e garantire poi alla città un governo valido”. In seguito alla sfiducia votata in consiglio comunale, che ha determinato la fine anticipata dell’amministrazione comunale di Caserta, il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali, Carlo Marino, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Senza entrare nel merito della scelta dei socialisti, che rispetto anche se non comprendo, alla luce di quanto accaduto in consiglio comunale oggi mi sento di affermare che la prematura chiusura di un’esperienza amministrativa, sebbene quella di Caserta fosse giunta quasi a fine mandato, costituisce sempre un trauma per la città. Mi preme ora sottolineare anzitutto il lavoro svolto in questi anni di amministrazione della città dal gruppo consiliare del Partito democratico e dalla rappresentanza in giunta. Lo affermo anche in relazione al forte senso di responsabilità che ha accompagnato la loro azione, nonostante le fisiologiche incomprensioni che nell’arco del mandato si sono avute all’interno della maggioranza. All’opposizione, che pure in queste ore canta vittoria, rammento soltanto che non ha nessun merito da ascriversi né in relazione all’epilogo di quest’oggi né tantomeno rispetto al ruolo di minoranza che nel 2006 l’elettorato del capoluogo le aveva affidato, perché in questi anni si è distinta solo ed esclusivamente per la polemica sterile e per aver salito e ridisceso, sempre con la coda tra le gambe, le scale di studi notarili nel tentativo di interrompere questa esperienza amministrativa: il centrodestra non aveva i numeri allora, non li ha avuti in questi anni. Sarà nostro compito, e lo stiamo già facendo, di realizzare una forte coalizione di partiti e movimenti civici che abbiano la capacità di gettare le basi per un programma condiviso. Ci metteremo tutto l’impegno possibile perché pagine come questa non abbiano più a ripetersi in modo da far riguadagnare a Caserta la credibilità ed il ruolo che le spettano nella provincia e in regione. Abbiamo intrapreso con la città un cammino nuovo e immaginato un patto civile che faccia riguadagnare a Caserta il ruolo di città capoluogo e di guida di questa provincia. Il percorso è difficile, ma la voglia di costruire concretezza e percorsi credibili è tanta. Noi lavoriamo già per il futuro”. “Esprimiamo un giudizio negativo sulla caduta dell’amministrazione comunale di Caserta” a dichiararlo e’ Antonio Marciano, coordinatore della segreteria del Pd Campania e consigliere regionale. “Il Pd da tempo lavora per costruire una nuova fase nel centrosinistra del capoluogo di Terra di Lavoro. Abbiamo dato via a un nuovo ciclo politico svolgendo le primarie e indicando in Carlo Marino un candidato di grande spessore” aggiunge Marciano. “E’ iniziato un nuovo percorso nel segno del rinnovato impegno per il buon governo della citta’ e non comprendiamo le ragioni – continua Marciano – che hanno portato parte della maggioranza a ritenere conclusa la consiliatura a pochi mesi delle elezioni”. “Quanto successo oggi rischia di rendere piu’ difficile un lavoro necessario nel centrosinistra per costruire un’alleanza forte e unita. Una nuova coalizione sara’ credibile se sapra’ ripartire dai limiti dell’esperienza che ci lasciamo per le spalle, valorizzare le cose buone fatte e sui contenuti disegnare la Caserta che vogliamo” conclude Marciano.

A Santa Maria Capua Vetere il giorno dopo lo scioglimento: lacrime di Giancarlo

Quanto accaduto nelle ultime ore credo segni una delle pagine più tristi della storia di questa amministrazione. Parole del sindaco caduto Giancarlo Giudicianni che prosegue cosi in una nota. Non per il suo epilogo, ma, sicuramente, per i retroscena che lo hanno generato e per le conseguenze che questo avrà per la città di Santa Maria Capua Vetere. Non ho rimorsi, né rimpianti, sono sereno perché in questi anni di entusiasmante quanto sfiancante compito che sono stato onorato di svolgere, ho impegnato tutto me stesso, senza mai lesinare diligenza e responsabilità. Sono stati molti i traguardi raggiunti, nonostante i continui tentativi di molti di ostacolare il loro conseguimento. Nella consapevolezza della scarsa levatura di molti, che avrebbero dovuto adempiere al proprio ruolo nel più assoluto rispetto del mandato conferitogli dagli elettori, ma che hanno, invece, in ogni circostanza, pensato esclusivamente al proprio tornaconto, sono lieto di essere riuscito, con dignità ed onestà, ad amministrare questa città per oltre tre anni. Nonostante lo stillicidio quotidiano di pretese e macchinazioni che ho tentato in ogni modo di arginare, mantenendomi sempre distante da un modus operandi insito nella natura di molti, sono andato avanti, non senza perplessità, solo ed esclusivamente per il bene di Santa Maria Capua Vetere. Provo rammarico e manifesto la mia preoccupazione, invece, per tutto quanto questa città aspettava da tempo ed era ad un passo dal concretizzarsi, come il Piano Urbanistico Comunale, il Piano Casa e la nuova allocazione del tribunale. Spero che al di là dei proclami che inevitabilmente si susseguiranno, i sammaritani riescano a cogliere la verità, a comprendere le vere ragioni che hanno portato alla fine di questa amministrazione.

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