“CONTRASTI”: MONI OVADIA INCANTA IL PUBBLICO DI MONDRAGONE (CASERTA)
Data: Lunedì, 27 dicembre @ 09:09:43 CET
Argomento: Spettacoli




MONDRAGONE (Caserta), 27 dicembre 2010 - (Casertasette) - Un’atmosfera fuori dal comune, che ha emanato emozioni indescrivibili e, forse, mai provate per i mondragonesi. Nel giorno di Santo Stefano, a partire dalle ore 17, presso la Basilica Minore di Maria Santissima Incaldana a Mondragone, si è tenuto uno straordinario spettacolo-evento dal titolo “Il Natale delle Religioni", che ha visto, tra l'altro, la presenza di Moni Ovadia e di Fariboz Kamkari. La serata è stata aperta dall’esibizione dei Cluster (cinque voci a cappella); ha proseguito Fariboz Kamkari accompagnato da Hamid Mohasenipour e Rza Mohasenipour. La conclusione è stata affidata a Moni Ovadia, accompagnato da Miriam Serban, Marin Tanasache e Albert Mihai, tre musicisti rom. L’artista ebreo ha svolto una riflessione sul Natale, prendendo spunto dalla lettera di auguri ricevuta da un amico. Ovadia ha invitato a soffermarsi sullo “scandalo del bambino povero”, ovvero sulle difficoltà che il Bambin Gesù incontrò al momento della sua nascita. Le stesse difficoltà che a tutt’oggi sussistono e che vengono ignorate dalla stragrande maggioranza della popolazione, “troppo spesso impegnata – ha spiegato Ovadia – ad inseguire un vuoto consumismo”. Nel corso della sua performance, Ovadia ha sottolineato l’importanza del valore, più volte richiamato nella Torah (libro sacro degli Ebrei), dell’amore per il prossimo, “concetto – ha spiegato l’artista – che troppo spesso viene trascurato da chi, non sempre a ragion veduta, fa riferimento alle radici giudaico-cristiane della società occidentale”. Luci colorate e, soprattutto tanta buona musica, hanno colorato la serata della Basilica a pochi metri da piazza Umberto I. Ma non solo, Moni Ovadia ha intrattenuto i presenti con una serie di brani, che appartengono alla sua storia personale e che ripercorrono a tratti le tre religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo e Islam. L'evento di questa sera, inserito nel programma del Festival “Ri(Nascite) – I Luoghi Ritrovati”, organizzato dalla Provincia di Caserta, in collaborazione con la Regione Campania, che dal 16 dicembre, sta facendo incontrare e dialogare grandi artisti di generi, culture e religioni diverse. I protagonisti della rassegna, che si concluderà il 6 gennaio presso il Duomo di Casertavecchia, con il concerto di Antonella Ruggiero, sta facendo “parlare" i contrasti, intesi come confronti destinati ad arricchire reciprocamente le rispettive esperienze. L’obiettivo della Provincia di Caserta, guidata dal presidente Domenico Zinzi, è quello di coinvolgere i Comuni, unendo le varie realtà territoriali in un unicum, dai centri urbani più popolosi fino ai borghi più rappresentativi di Terra di Lavoro.

“CONTRASTI”: FLAVIO OREGLIO… ALLA RISCOPERTA DEL VERO CABARET FLAVIO OREGLIO
Martedì 28 Dicembre 2010 ore 20.30 Cinema Corso di Sessa Aurunca

Martedì 28 Dicembre 2010 ore 20.30, Flavio Oreglio sarà tra i protagonisti di un’altra delle serate del Festival Ri(Nascite), che per il suo sesto appuntamento al Cinema Corso di Sessa Aurunca. Nell’attesa, Flavio Oreglio ha detto la sua su un po’ di cose… A proposito della serata di Sessa Aurunca… “Non avrò una scaletta precisa del mio intervento, mi lascerò trasportare molto dal contesto. Di certo unirò a cose del mio repertorio, altre scritte ad hoc per la serata. Mi piacerebbe anche leggere la favola del lupo e dell’agnello, in fondo quello tra debole e forte è uno dei contrasti principali della vita quotidiana”. A proposito del festival e dei suoi contrasti… “Quello dei contrasti è un tema molto interessante sul quale costruire un festival. D’altra parte, per quanto mi riguarda, ovunque ci sia spettacolo, in una qualsiasi delle sue forme (musica, teatro, poesia, eccetera), è sempre un bene. Festival come questo dovrebbero essere sparsi ovunque”. A proposito di essere e avere… “Eric Fromm nel suo libro Essere e Avere, diceva che essere era meglio che avere. Poi, con questo libro vendette milioni di copie, fece molti soldi e cambiò idea. E così scrisse un altro libro per spiegarlo”. A proposito di cabaret… “Il cabaret quello vero, quello delle origini non ha nulla a che vedere con quello televisivo di oggi. Il cabaret è un momento critico, fatto di satira e di riflessione. Oggi è diventato un momento di varietà e animazione. Io ho messo in piedi un’associazione culturale, chiamata Musico Medians, tesa alla riscoperta del cabaret delle origini”. A proposito di progetti presenti e futuri… “Sto portando in giro un recital dal titolo “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”. Ma ho anche tanti altri progetti in cantiere che sperano possano andare in porto già dal 2011”. A proposito della sua carriera... “Sono in un momento bello della mia carriera perché finalmente sto riuscendo a fare le cose che mi piacciono di più e sto riuscendo a far capire a tutti il mio modo d’essere artista” A proposito di poesie catartiche… “Le poesie catartiche non sono state interpretate in maniera giusta da tutti. Per molti ero quello che leggeva le poesie, venuto dal nulla e scomparso nel nulla. In pochi inizialmente avevano capito che le poesie erano solo una parte del mio repertorio, adattato alla esigenze della televisione. Io nasco come cantautore e vengo dal mondo della musica. E nei miei spettacoli teatrali le poesie catartiche occupano solo una minima parte”. A proposito di Zelig e della tv… “Non rinnego Zelig e quello che mi ha dato: l’ho fatto con continuità dal 2000 al 2004, ma adesso sono andato oltre. In tv ci tornerei, ma solo per un progetto diverso, un progetto mio. Io l’idea ce l’ho già, spero solo che me la facciano fare…” A proposito di maestri… “I miei maestri sono stati Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Dario Fo, insomma quelli che hanno portato il teatro canzone in Italia. I miei primi spettacoli nei localini dei Navigli, a Milano, in fondo erano forme di cabaret-concerto assai vicini al loro teatro canzone”. A proposito di buoni auspici per l’anno che verrà… “L’anno che verrà è sempre il migliore, almeno negli auspici. Per quanto mi riguarda spero possa essere quello del consolidamento del mio ruolo d’artista e del mio modo di fare spettacolo”.

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