LA SCHEDA BIANCA FA VOTO: ELEZIONI (CON RICORSO) ALL'ACI DI CASERTA
Data: Mercoledì, 19 maggio @ 09:58:50 CEST
Argomento: Cronaca




Dopo quattro anni di commissariamento, durante i quali non sono mai state indette le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali come previsto dallo statuto, questa volta è la carta bollata che rischia di azzerare le elezioni indette dal prefetto Carlo Schilardi nella sua qualità di Commissario straordinario dell’Automobile Club Caserta. Il giudice Matilde Pezzullo della sezione distaccata di Caserta del tribunale sammaritano, ha infatti fissato per il 4 giugno (l’assemblea dei soci si terrà invece il 25 maggio) l’udienza riguardante un ricorso d’urgenza presentato da uno dei soci del sodalizio che contesta un preciso passaggio del test elettorale. Al voto sono chiamati tutti coloro che risultano soci al 3 marzo scorso (data di indizione delle elezioni) i quali potranno esprimere la loro preferenza anche per corrispondenza, attraverso una scheda elettorale che dovranno far pervenire al notaio Vincenzo Di Caprio entro il 22 maggio prossimo oppure votare nel corso dell’assemblea. La lista dei sette consiglieri e due revisori è stata proposta, secondo un proprio orientamento, dallo stesso Commissario straordinario. Secondo il ricorrente, assistito dall’avvocato Camillo Federico, «i profili di irregolarità e di nullità delle operazioni di voto sono risultati vari» ma ciò che è balzato agli occhi è l’annotazione, peraltro in grassetto in calce alla scheda, che recita: «Se la scheda verrà restituita senza preferenze (in bianco) su considera votata la lista proposta dal Commissario straordinario». Per il legale del socio che ha proposto ricorso si tratta di «un abuso in quanto il voto del socio che manifesta la volontà di astenersi, inviando la scheda in bianco, viene considerato espresso a favore della lista predisposta dallo stesso Commissario». Nel ricorso si parla di un «inaccettabile tentativo di deviare l’espressione di voto, attraverso la qualificazione di una precisa volontà di non voto come attribuzione, viceversa, del voto ad altri candidati proposti dal Commissario che oltretutto sovrintende alle operazioni elettorali». Per l’avvocato Federico, il test genera senza dubbio una confusione nell’elettore in quanto la sua espressione di voto, in sede di scrutinio, potrebbe essere assimilata ad una manifestazione di volontà diversa da quello che lo stesso indendeva esprimere con la conseguenza di qualificarla diversamente e a favore di soggetti non attributari della preferenza. Il 4 giugno il giudice Pezzullo, al quale il ricorrente aveva chiesto la sospensione del test elettorale in via d’urgenza, sentirà le parti e le repliche per poi emettere il verdetto.





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