ARRESTATO AVVOCATO DI UN PENTITO: AVVISAVA DIFENSORE BOSS (GIA' AGLI ARRESTI)
Data: Giovedì, 21 ottobre @ 19:35:18 CEST
Argomento: Giudiziaria




CASERTA, 21 OTTOBRE 2010 - L'avvocato Catello Di Capua, difensore di alcuni storici collaboratori di giustizia appartenenti a clan camorristici del Casertano, in particolare i Casalesi ed i Belforte di Marcianise che, e che da questa mattina è agli arresti domiciliari, avrebbe rivelato al collega Michele Santonastaso l'esistenza di un procedimento a suo carico presso la Dda, il contenuto delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Armando Martucci, da lui assistito, e l'esito di un sopralluogo compiuto dallo stesso Martucci presso immobili collegati alla posizione di indagato di Santonastaso. Quest'ultimo, inoltre, aveva assistito Di Capua a Roma nel processo per truffa e circonvenzione di incapace che si era concluso con la condanna dell'avvocato a un anno e mezzo per il primo reato. Dal punto di vista logico ed etico, osservano gli investigatori, i due, che avevano un rapporto molto stretto, avrebbero invece dovuto considerarsi rivali, dal momento che Di Capua difende molti pentiti del clan dei Casalesi (tra cui Dario De Simone, Carmine Schiavone, Armando Martucci e Michele Froncillo) mentre Santonastaso è il legale di fiducia dei boss che i pentiti accusano, tra cui Francesco Bidognetti e Antonio Iovine. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Pia Diani su richiesta dei pm Antonello Ardituro, Alessandro Milita e Cesare Sirignano; questi ultimi avevano ipotizzato per Di Capua l'aggravante dell'articolo 7, cioé quella di aver agito per agevolare il clan dei Casalesi; il gip invece non l'ha ravvisata. Alla base dell'inchiesta sull'avvocato Di Capua ci sono le intercettazioni telefoniche. Gli investigatori hanno scoperto che Michele Santonastaso (che é indagato anche per questa vicenda) aveva alcuni numeri segreti, che usava per le telefonate più delicate. Ascoltandole, hanno compreso che sentiva spesso il collega e gli chiedeva informazioni, in particolare sul sopralluogo e sull'interrogatorio di Martucci. Nello stesso modo hanno scoperto che il penalista arrestato nelle scorse settimane, pur essendo il legale di Bidognetti e Iovine, aveva difeso a Roma il collaboratore di giustizia Franco Di Bona, facendogli ottenere dal Tribunale di Sorveglianza la possibilità di espiare agli arresti domiciliari la pena che sta scontando. Questo a Napoli non sarebbe stato possibile, perché Santonastaso è noto come il difensore dei boss. Nella capitale, invece, dove non è conosciuto, l'obiettivo è stato raggiunto. In una conversazione intercettata è lo stesso Santonastaso a spiegarlo: "Tanto a Roma ci posso andare; a Napoli è un problema, ma a Roma no". E aggiunge: "Franco, ma io mi sono reso disponibile non al cento, al trecentosessanta, al quattrocentottanta per cento, hai capito". A risultato ottenuto, Santonastaso esulta: "Uhé! Sono un artista! Dì la verità però, jà! Te lo avevo detto!".





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