IMPRENDITORI SOTTO CLAN, 2 ARRESTI: PRESO BOSS CHE LEGGEVA GOMORRA
Data: Mercoledì, 13 ottobre @ 18:48:11 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 13 OTTOBRE 2010- Forti, sempre di più, le infiltrazioni del clan dei Casalesi nel campo imprenditoriale. Strategie precise, che non lasciano nulla al caso. Soprattutto un 'marchio' che sembrano portarsi addosso gli imprenditori casertani. Per loro quasi non sembra esserci scampo: sia che lavorano nella loro terra che in altre parti d'Italia, sono 'inseguiti' dal clan. E costretti, così, a lavorare per conto della camorra. Oggi due imprenditori edili sono stati arrestati, i fratelli Luigi e Vincenzo Abbate: affiliati che secondo gli inquirenti hanno favorito perfino la latitanza del super ricercato Michele Zagaria. In manette, oggi, anche Francesco Barbato, boss della fazione dei Casalesi legata alla famiglia Schiavone. Barbato, 'o sbirre', è considerato il principale referente del clan, soprattutto nell'Aversano, dopo l'arresto di Nicola Schiavone, figlio del boss Sandokan. Un "altro colpo durissimo", lo ha definito il ministro degli Interni Roberto Maroni, "un altro eccellente risultato", ha sottolineato il guardasigilli Angelo Alfano. Il boss, si rifugiava in un villino di Castel Volturno e all'arrivo delle forze dell'ordine non ha tentato la fuga. Il suo tempo 'libero' lo trascorreva tra il pc e la lettura; tra i libri trovati spiccano 'Gomorra' di Roberto Saviano e 'L'oro della camorrà di Rosaria Capacchione, giornalista del quotidiano Il Mattino, sotto scorta proprio dopo le minacce ricevute dai Casalesi. Un arresto, quello di Barbato, che si aggiunge ad un maxi sequestro, fatto dalla Guardia di Finanza, di beni riconducibili agli Abbate, attivi soprattutto nel settore dei calcestruzzi, e dunque, anche ai Casalesi: quote societarie e immobili per un valore di 7 milioni di euro. Come dire: attacchi, da più lati, alla camorra. Intanto - la Procura di Napoli lo sottolinea - la cattura dei fratelli Abbate ha consentito di comprendere, in maniera più chiara, le dinamiche del clan Zagaria e le sue capacità di infiltrazioni nel campo imprenditoriale. Gli affari più importanti, ad esempio, vengono seguiti direttamente dal capoclan, senza quasi intermediari, in modo da blindare informazioni ed evitare denunce. Gli Abbate, poi, avevano un ruolo di prima linea: hanno agevolato la riscossione delle rate estorsive da altri imprenditori, hanno favorito la latitanza di Michele Zagaria. Hanno, dunque, contribuito a rafforzare il clan nella gestione dello strategico settore del controllo sulle imprese impegnate nell'edilizia pubblica e privata. Clan, spiega il procuratore Giovandomenico Lepore, in grado di mettere in atto un vero e proprio controspionaggio. Le intercettazioni lo dimostrano: la camorra, grazie a sofisticati strumenti tencologici di cui è in possesso, è in grado spesso di conoscere in anticipo le mosse tanto della magistratura quanto delle forze dell'ordine. E c'é poi l'altro aspetto, altrettanto grave: imprenditori casertani 'sotto controllo' da parte dei Casalesi, dovunque si trovano. A volte sono vittime, e anziché pagare la tangente preferiscono lavorare per conto del clan. Altre volte sono soci. Di sicuro, quasi sempre, sono al servizio dei Casalesi.





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