CAMORRA: DUPLICE OMICIDIO, NUOVA ORDINANZA PER BOSS SETOLA
Data: Giovedì, 23 settembre @ 19:14:40 CEST
Argomento: Cronaca




CASERTA, 23 SETTEMBRE 2010 - La squadra Mobile di Caserta ha eseguito, nelle prime ore di oggi, tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti esponenti della fazione dei Casalesi: sono ritenuti responsabili del duplice omicidio di Antonio Ciardullo e Ernesto Fabozzi, uccisi in un agguato il 12 settembre di due anni fa a Trentola Ducenta (Caserta). Tra i destinatari anche Giuseppe Setola, per alcuni mesi capo dell'ala stragista della cosca, da tempo ormai in carcere in regime di 41 bis. Le ordinanze sono state emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda. Ciardullo, imprenditore nel settore dei trasporti, fu assassinato - secondo le indagini della Squadra Mobile - per vendetta, per avere denunciato e fatto condannare con l'accusa di estorsione, dieci anni prima, un altro esponente del clan, Giuseppe Guerra. Fabozzi, dipendente di Ciardullo, fu ucciso, invece, perché nel momento in cui i sicari entrarono in azione si trovava insieme con il proprio datore di lavoro. Il duplice omicidio - hanno spiegato gli investigatori - è da inquadrare nell'ambito del tentativo di Giuseppe Setola e del suo gruppo di fuoco di imporre con omicidi ed attentati, tra la primavera del 2008, dopo l'evasione da una clinica del nord Italia, e gli inizi del 2009, un clima di terrore con attentati nei territori controllati dall'organizzazione capeggiata da Francesco Bidognetti, per riaffermarne l'autorità criminale del gruppo, indebolita dall'arresto dei vertici della cosca e dalla collaborazione con la giustizia di alcuni esponenti. Fu usata per uccidere il titolare di una ditta di trasporti del Casertano, Antonio Ciardullo e un suo dipendente, Ernesto Fabozzi, la pistola semiautomatica calibro 9x21, adoperata dal commando composto da Giuseppe Setola, Giuseppe Guerra e Giovanni Letizia, tre esponenti del gruppo stragista dei "Casalesi". L'arma è stata adoperata anche in occasione di altri 9 omicidi e nella cosiddetta strage di San Gennaro, a Castel Volturno, dove trovarono la morte 6 extracomunitari africani. Lo hanno accertato le indagini della Squadra Mobile e della DDA sulla base perizie balistiche eseguite dalla Polizia Scientifica. Nei confronti di Setola, Guerra e Letizia, il Tribunale di Napoli ha emesso, su richiesta della DDA, una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dagli agenti della squadra Mobile di Caserta. Secondo le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dalla DDA partenopea e sulla base delle dichiarazioni dei pentiti, si tratta di omicidi attribuiti, al gruppo stragista guidato dallo stesso Setola, i cui componenti sono ora tutti in carcere. Ciardullo fu massacrato con 15 colpi di pistola, in prossimità del cimitero di Trentola Ducenta per vendetta, in sostanza per avere contribuito all'arresto e alla condanna di Giuseppe Guerra, il 12 settembre del 2008, nel pieno della strategia che Setola - hanno spiegato gli investigatori - intendeva attuare "al fine di instaurare un regime di terrore nei confronti di quanti, imprenditori, cittadini italiani e stranieri, fiancheggiatori e affiliati, risiedevano nel territorio di influenza del clan capeggiato da Francesco Bidognetti, detto 'cicciotte e mezzanotte', la cui autorità criminale andava indebolendosi a causa dell'arresto di capi e di numerosi affiliati, per l'esistenza di contrasti interni ed a causa della collaborazione di importanti esponenti". Oltre a Ciardullo e Fabozzi l'arma fu utilizzata anche nell'agguato teso a Umberto Bidognetti, padre del pentito Domenico, nipote di "cicciotte e mezzanotte", Raffaele Granata, di due extracomunitari, Arthur Kazani e Zvber Dani, Ramis Doda e Antonio Celiento nonché della "strage di san Gennaro" a Castel Volturno, quando un commando guidato dallo stesso Setola uccise, in una sartoria gestita da immigrati del Ghana, sei africani.





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