RAGAZZA MADRE UCCISA PER GELOSIA: FREQUENTAVA SCUOLA A CASERTA
Data: Venerdì, 14 maggio @ 21:11:55 CEST
Argomento: Cronaca




Un colpo al petto mentre andava a scuola: è morta così a 17 anni Vincenza V., giovanissima madre, uccisa per gelosia dall' ex fidanzato, Raffaele Buonanno, 22 anni, dal quale aveva avuto un bambino che ora ha un anno. Lui è stato arrestato dopo una breve fuga: ad armargli la mano sarebbe stata la fine di quella storia d'amore alla quale non si era rassegnato, ma all'origine dell'omicidio vi sarebbero anche contrasti sorti sull'affidamento del bimbo. Il delitto è avvenuto questa mattina a Sant'Antimo, un paesone a Nord di Napoli, in via Petrarca. La ragazza era a bordo di una "Y10" guidata dalla madre, Rosa Russo, di 47 anni, rimasta ferita in maniera non grave nella sparatoria. Madre e figlia erano appena uscite di casa, una palazzina della periferica via Macchiavelli, per raggiungere la scuola di Vincenza, un liceo pedagogico nella vicina provincia di Caserta. All'improvviso l'utilitaria, che aveva percorso appena un paio di chilometri, è stata bloccata dal giovane, giunto a bordo di un motorino. L'ex fidanzato deluso, secondo la ricostruzione dei carabinieri, è così diventato un assassino: senza pronunciare nemmeno una parola, ha estratto da una tasca della giacca una pistola facendo fuoco contro Vincenza e ferendo anche la madre. Poi la fuga a bordo dello scooter. A terra sono stati ritrovati cinque bossoli, le tracce dei colpi esplosi l'uno dietro l'altro, a distanza ravvicinata. Per Vincenza e la madre non c'é stata alcuna possibilità di fuga. La ragazza è stata raggiunta da un sol colpo che le ha trafitto il petto. Soccorsa da alcuni passanti, è stata portata al vicino ospedale "San Giovanni di Dio" di Frattamaggiore ma per lei non c'é stato nulla fare: è morta qualche minuto dopo il ricovero. La madre, invece, è stata condotta all'ospedale di Giugliano dove è tuttora ricoverata. Guarirà nel giro di qualche settimana: non sono gravi, infatti, le ferite che ha riportato al torace. Nei due ospedali sono giunti parenti ed amici in preda allo sconforto per una tragedia che in pochi avrebbero immaginato possibile. Gli investigatori hanno sentito alcuni testimoni che hanno consentito di indirizzare le indagini prevalentemente sulla pista passionale. D'altra parte le modalità del delitto ed il passato della vittima e quello della sua famiglia hanno indotto immediatamente a scartare, nel giro di qualche ora, le altre ipotesi. Il papà di Vincenza, ultima di tre figli, è uno stimato piccolo imprenditore edile. Una famiglia ritenuta al di sopra di ogni sospetto. Dopo la sparatoria, secondo la ricostruzione dei carabinieri, Raffaele Buonanno, elettrauto, figlio di un artigiano dello stesso paese, senza alcun problema con la giustizia alle spalle, é fuggito. Gli investigatori hanno provato a rintracciarlo lungo le strade di Sant'Antimo, nelle vicinanze dell'abitazione dei suoi genitori, ma senza esito. Nella zona sono stati istituiti numerosi posti di blocco da parte della polizia e dei carabinieri: si sapeva che l'assassino non sarebbe riuscito ad allontanarsi troppo da Sant'Antimo. Buonanno è stato infatti rintracciato qualche ora più tardi a San Marcellino, un piccolo comune della provincia di Caserta a pochi chilometri di distanza da Sant'Antimo, dove era a giunto a bordo del motorino. Non era armato, ed era all'interno di una officina meccanica di alcuni amici. Da qui è stato trasferito al comando del gruppo di Castello di Cisterna dove, in stato di fermo, è stato a lungo interrogato. Secondo gli inquirenti avrebbe ucciso per gelosia. Non sopportava che la storia d'amore, nata solo qualche anno prima con Vincenza - una ragazza, alta, bruna e bella e con un sorriso solare - fosse finita così precipitosamente. I due si erano conosciuti a Sant'Antimo: e" stato un amore a prima vista, ma finito presto, dopo l'attesa di un figlio, la decisione di tenere il bambino, un periodo di convivenza seguito da una separazione che Raffaele, sospettano gli inquirenti, non avrebbe in realtà accettato. Voleva tornare con Vincenza e forse avrebbe fatto di recente qualche tentativo in tal senso, poi fallito. La ragazza, nonostante l'impegno del bambino, aveva continuato a studiare frequentando il liceo pedagogico nel Casertano. E continuava a frequentare gli amici di sempre, quelli conosciuti in piazza e nella Villa Comunale. In paese circolano voci secondo le quali la giovane aveva un nuovo fidanzato e aspettava un altro bambino: ma entrambe le circostanze sono state smentite in maniera decisa dai familiari. Ma quelle voci potrebbero essere giunte anche all'ex ragazzo di Vincenza, facendogli perdere la testa. E sullo sfondo, vi sarebbe anche qualche contrasto tra Vincenza e Raffaele sorto negli ultimi tempi per l'affidamento del piccolo che viveva con la madre a casa dei nonni materni. Alta, bruna, bella e con un sorriso solare che testimoniava la sua voglia di vivere, e di vivere serenamente. Sognava un'esistenza normale e non si spaventava dinanzi alle difficoltà: nonostante fosse già madre di un bimbo di un anno, la diciassettenne uccisa questa mattina a Sant'Antimo, nel Napoletano, aveva deciso di continuare gli studi superiori. Era iscritta al quarto anno del liceo pedagogico. Frequentava un istituto della provincia di Caserta e voleva diplomarsi con l'obiettivo di trovare un lavoro. E proprio a scuola si stava recando questa mattina quando è stata uccisa dal suo ex fidanzato e padre del bambino nato dalla loro relazione, secondo le conclusioni cui sono giunti i carabinieri che hanno arrestato il giovane. Come raccontano le amiche più care, anche grazie all'aiuto che le veniva offerto dalla mamma, Rosa Russo, che è rimasta ferita nella sparatoria, Vincenza riusciva a conciliare bene gli impegni di studi con quelli familiari. E quest'anno ha fatto di tutto anche per non perdere i contatti con le sue amicizie. Tante le ragazze che questa mattina, appresa la notizia dell'omicidio, si sono recate all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore per vegliare la salma e per esprimere solidarietà alla famiglia. Ultima di tre figli di uno stimato piccolo imprenditore edile, Vincenza viene ricordata come una ragazza tranquilla, senza grilli per la testa e con gli interessi che sono comuni a tutti gli adolescenti e i giovani che a Sant'Antimo solitamente si incontrano nella villa comunale, all'inizio del centro abitato. Una grande area alberata, a ridosso del Municipio, dove i ragazzi trascorrono ore a parlare di calcio, di musica, dei divi della televisione. Vincenza amava ancora bambole e peluche: nella macchina, una "Y 10", dove questa mattina è stata uccisa con un colpo esploso al petto, a distanza ravvicinata, c'erano infatti un paio di orsachiotti, oltre allo zainetto con libri e quaderni. Circa due anni Vincenza si innamorò di un ragazzo poco più grande di lei, Raffaele Buonanno, oggi ventiduenne, figlio del titolare di un'officina meccanica di Sant'Antimo. Tra i due fu amore a prima vista, fino all'imprevista gravidanza e alla decisione di portarla avanti nonostante le prevedibili difficoltà per due giovanissimi genitori. La nascita del bambino fu seguita da un periodo di convivenza abbastanza tranquillo, ma poi l'amore tra i due sarebbe finito: quei ragazzi che apparivano tanti affiatati avevano caratteri inconciliabili. Raffaele è quindi tornato a casa dai suoi. Una storia finita male, della quale la stessa Vincenza preferiva non parlare, neanche con le amiche più fidate: nella sua vita contava solo il bambino. Continuava a frequentare la scuola e nei suoi progetti - dopo il conseguimento del diploma - c'era anche quello di iscriversi all'Università per costruire un futuro migliore per se stessa e per il figlio che adorava.





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