OPERAIO GHANESE IN COMA DA DUE ANNI IN OSPEDALE DA SMANTELLARE
Data: Giovedì, 16 settembre @ 17:38:30 CEST
Argomento: Sanità




CASERTA, 16 SETTEMBRE 2010 - Da due anni è tenuto in vita da un sondino nell'ospedale destinato a chiudere i battenti a fine mese: i medici dell'ospedale di Bisaccia (Avellino), destinato nel migliore dei casi a diventare soltanto un presidio di pronto soccorso dalla riconversione sanitaria decisa dalla regione Campania, di Addaì Kwaku sanno poco. Arrivò in ambulanza in questo ospedale di frontiera, dove il 118 aveva trovato l'unico letto disponibile, dopo essere caduto dall'impalcatura su un cantiere di Castel Volturno, la capitale dell'immigrazione clandestina e non, in provincia di Caserta. Da allora, Addaì, di cui non si conosce esattamente l'età, non ha più ripreso conoscenza e vive sospeso in coma neuro-vegetativo in un letto del reparto di lungo-degenza del "Di Guglielmo". Grazie alle ricerche di una associazione di volontariato, si é venuti a conoscenza che Addaì ha lasciato in Ghana moglie e quattro figli che per due anni, dal giorno dell'incidente, avevano perso ogni contatto con il proprio congiunto che difficilmente rivedranno: troppe le difficoltà di ordine burocratico ma, soprattutto, troppi i soldi che servirebbero per il viaggio in Italia. I medici e il personale dell'ospedale destinato a chiudere, continuano ad accudire Addaì Kwaku in attesa dello smantellamento del presidio ospedaliero, contro il quale il sindaco di Bisaccia, Salvatore Frullone, e i consiglieri di maggioranza e minoranza, stanno protestando con il trasferimento dell'intero consiglio comunale sul tetto dell'ospedale: quello in cui viene curato l'operaio ghanese, è uno dei 64 posti letto cancellati dal piano ospedaliero in una zona interna dell'Irpinia dove un bacino di almeno cento mila persone, per cure, ricoveri e prestazioni di urgenza, dovranno impiegare anche due ore, a seconda della stagione e delle condizioni metereologiche, per raggiungere l'ospedale più vicino. La protesta degli amministratori e le ragioni che vengono rivendicate dai medici per il mantenimento dell'ospedale, non hanno però utilizzato, o peggio ancora, strumentalizzato la vicenda di Addaì Kwaku, la cui degenza viene protetta da un ferreo controllo della privacy. L'ha sollevata un parlamentare della zona, Marco Pugliese (Pdl), che ha rivolto una interrogazione al ministro della salute intanto per ottenere assicurazioni sulle cure e terapie che dovranno essere garantite all'operaio quando verrà dismesso l'ospedale di Bisaccia ma anche per sottolineare che la lotta agli sprechi della sanità non dovrebbe colpire presidi sanitari di frontiera, come quello di Bisaccia, in cui, come dimostra la vicenda di Addaì Kwaku, professionalità e solidarietà costituiscono invece un esempio sempre più raro di sanità pubblica.

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