GIRO ELETTORALE DI D'ALEMA: IL PRESIDENTE DEI DS COMMENTA VICENDA IRAQ
Data: Mercoledì, 12 maggio @ 06:38:47 CEST
Argomento: Politica




"Il racconto della vedova di uno dei caduti di Nassiriya è una notizia che considero non imprevista. Ma è la conferma dei miei molti dubbi sul fatto che il governo italiano potesse non sapere quello che stava accadendo nelle carceri irachene". E' stato questo uno dei passaggi dell'intervento del presidente dei Ds, Massimo D'Alema, nell'incontro conclusivo del suo giro elettorale in provincia di Caserta. "Non più di un mese fa - ha aggiunto D'Alema - avevo letto una sconvolgente intervista del capo di Stato Maggiore delle nostre Forze Armate, il quale si diceva, tra l'altro, orgoglioso del fatto che i nostri militari in Iraq non si comportavano come gli americani". "Sono rimasto colpito da questa intervista - spiegato D'Alema - perché evidentemente l'ammiraglio Di Paola, che è un ufficiale serio, voleva fare chiaramente intendere che non c'era da essere orgogliosi di come si comportavano gli americani. C'era qualcosa di non detto ma abbastanza facilmente percepibile". "Poi - ha spiegato D'Alema - la conferma dei miei sospetti, che ho inutilmente espresso al Governo attraverso interventi televisivi, con il rapporto di Amnesty International. E, subito dopo, le immagini, le foto pubblicate da tutti i giornali del mondo ed è scoppiato lo scandalo". Il presidente dei Ds ha così accusato il premier Berlusconi, "di avere ieri affermato che il Governo era all'oscuro di tutto". Secondo D'Alema, "i nostri militari erano a conoscenza degli orrori commessi contro i prigionieri così come i vertici militari e, dunque, come il governo italiano". "Era impossibile - ha aggiunto D'Alema - che i nostri militari operando fianco a fianco con gli americani non potevano non avere la percezione di quello che stava accadendo". La denuncia della moglie di un caduto di Nassiriya, a parere del presidente dei Ds, è "una denuncia sconvolgente". "Siamo abituati a tutto - ha detto D'Alema - ad una classe dirigente che non ci stupisce nella sua pochezza, nella sua menzogna, ma certo questa notizia aggiunge qualcosa di veramente intollerabile, perché l'essere rimasti lì senza dire nulla, a conoscenza di questi fatti significa una irresponsabile complicità, tanto più perché in quella situazione si accresce il rischio dei militari italiani impegnati, e ciò perché un esercito occupante che si comporta in quel modo con la popolazione civile è esposto al rischio di ritorsioni, di attentati e rappresaglie"





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